Camaiore, la nostra prossima tappa sul cammino della Via Francigena del Nord, è una cittadina di poco più di 30000 abitanti, incastrata nella cornice delle Alpi Apuane. La regione storica in cui si colloca è la Versilia, una terra meravigliosa nota per le sue località balneari e per essere la terra natale del poeta Giosuè Carducci. È d’obbligo dare anche un’occhiata nei dintorni, per non perdersi altre perle come Pietrasanta e Viareggio.
La Badia di San Pietro a Camaiore
Partiamo da quella che era la tappa originale del viaggio dell’arcivescovo Sigerico: Camaiore. La Badia di San Pietro, il monumento che più la lega alla Via Francigena, è un’importantissima testimonianza storica, contemporanea alla nascita e allo sviluppo del flusso dei pellegrini in viaggio verso Roma e la Terra Santa.
Il complesso nacque come monastero benedettino attorno al 761 e divenne subito un punto di riferimento per i pellegrini, restandolo nel corso dei secoli a seguire. La Badia ha poi subito numerosi rimaneggiamenti e ristrutturazioni, dovuti al passare del tempo e a eventi naturali come terremoti. Tuttavia, conserva ancora la sua anima romanica, austera e severa, nella semplicissima facciata, nel portale di ingresso originale e negli interni.
Pietrasanta, la “piccola Atene”
Pietrasanta è una piccola città nelle vicinanze di Camaiore. Considerata il capoluogo storico della Versilia, questa cittadina è, a detta di abitanti e visitatori, un luogo dove si respirano arte e cultura. Le sue strade sono incredibilmente ricche di opere d’arte a cielo aperto: il soprannome “piccola Atene” lo si deve infatti alla massiccia presenza di artisti, che scelgono Pietrasanta per vivere e cercare ispirazione. Tra questi, il colombiano Fernando Botero e il polacco Igor Mitoraj, entrambi insigniti della cittadinanza onoraria.
Viareggio e la tradizione del Carnevale
Oltre che per il suo turismo balneare nella stagione estiva, Viareggio è nota in Italia e all’estero anche per il suo coloratissimo Carnevale. La gigantesca manifestazione folkloristica nacque nel 1873, e nel corso di questo secolo e mezzo di vita ( e vitalità) si è ingrandito e sviluppato proporzionalmente al numero di persone interessate ad assistervi e a parteciparvi.
Ogni anno, per quattro domeniche e il Martedì Grasso stesso, per le vie della città sfilano enormi carri allegorici di cartapesta, opera di maestri specializzati. I carri raffigurano spesso temi di attualità in chiave satirica e sono arricchiti da figuranti e musicisti. La voglia di creare qualcosa di spettacolare è stimolata dagli ambiti premi in palio il giorno di Carnevale.
Le bellezze della Versilia non finiscono qui. Scopri le altre nel prossimo articolo!