Nuovo giorno, nuova tappa: la nostra bella Italia non si risparmia nel mostrarci le sue meraviglie. Ad attenderci oggi, pronta per essere raccontata, c’è Bari. Il capoluogo della Puglia racchiude in sé testimonianze storiche, artistiche e gastronomiche che ne fanno una delle mete più amate da visitatori italiani e stranieri, nonché dai pellegrini della via Francigena.
Le stradine di Bari Vecchia
Di passaggio a Bari è d’obbligo visitare il suo centro storico. Il quartiere più antico, ufficialmente chiamato “San Nicola”, è da tutti conosciuto semplicemente come “Bari Vecchia“. In questo rione è possibile passeggiare per le antiche strade di chianche, le pietre tipiche della pavimentazione stradale pugliese, e immergersi nella storia della città. Ci si può infatti imbattere in tesori architettonici come il Castello Svevo, ma anche nelle tradizioni gastronomiche secolari, come nel caso della cosiddetta “strada delle orecchiette“. Qui è possibile osservare le svelte mani delle donne baresi intente a creare la famosa pasta, orecchietta per orecchietta.
La Basilica di San Nicola
San Nicola è amatissimo in tutto il mondo, ma dai baresi in particolare, che ne custodiscono gelosamente le reliquie nella Basilica a lui dedicata. L’edificio, di ispirazione romanica, si presenta allo stesso tempo massiccio e sobrio. L’imponente facciata bianca (foto in copertina) è accompagnata da un interno di pietre nude, illuminato dalle file laterali e frontali di finestre bifore. L’imponenza della chiesa, donata in buona parte dall’austerità combinata con il volume dei suoi ambienti, viene amplificata, forse per contrasto, dal soffitto dorato. Incastonate nella cornice aurea, fanno foggia di sé le storie della vita del santo. Di particolare interesse è inoltre la cripta, che ne accoglie invece le spoglie, trafugate nel XI secolo a Myra da un gruppo di marinai baresi.
Bari si fa quindi centro del culto di San Nicola, vescovo vissuto nel IV secolo. Il santo, che proveniva dall’odierna Turchia, è venerato in tutto il mondo, anche dalla Chiesa Ortodossa. Alla sua figura è legata la leggenda di Babbo Natale, che molti fanno risalire al santo vescovo. L’uomo, infatti, si distinse in vita per la sua generosità. Inoltre, salvò dalla schiavitù tre fanciulle, venendo quindi associato alla protezione dei più piccoli.
Santa Maria del Buonconsiglio, la chiesa a cielo aperto
Nel 1938 furono avviati i lavori di smantellamento di un’antica chiesa medievale del centro storico, risalente al IX secolo. L’edificio versava in una condizione di degrado da quando, quarant’anni prima, era stato abbandonato dalle suore dell’Annunziata. Queste ultime erano subentrate alle agostiniane, che per secoli, nel monastero adiacente, si erano occupate delle orfanelle baresi.
Ciò che resta oggi di quell’antico complesso è una “piazza” molto speciale, che conserva ancora la forma, nonché le colonne corinzie, dell’edificio originale. Anche il pavimento è autentico, con il suo mosaico policromo a motivi geometrici e vegetali. Una chiesa a cielo aperto insomma, della quale tuttavia i baresi denunciano indignati il degrado. La Madonna del Buonconsiglio, infatti, non è “solo” un insieme di resti architettonici, ma la custode di una memoria secolare della città che va dall’Alto Medioevo fino ai giorni nostri.