Le terre dei Dauni: Cerignola, Troia e Lucera – La Via Francigena destinazione Roma, la 16ª tappa dal Sud

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Rosone cattedrale Troia,
(foto flickr: Holly Hayes)

La Puglia ci ha lasciato nel cuore immagini di suggestiva bellezza. Il viaggio è stato lungo, ma la soddisfazione tanta: siamo partiti da Santa Maria di Leuca, la finis terrae, risalendo tutta la regione attraverso città come Lecce, Brindisi, Bari e tutte le cittadine delle loro province, ognuna a modo suo un piccolo scrigno di ricchezze storiche e artistiche. è quasi arrivato il momento di salutare la Puglia, per tuffarci alla scoperta di un altra regione italiana che non deluderà di certo le nostre aspettative, la Campania. Prima, però, ricordiamo quanto la storia e la cultura della Puglia siano lunghe e ricche, con le ultime città pugliesi della Via Francigena del Sud: Cerignola, Ordona, Troia e Lucera.

Cerignola e il Duomo Tonti

Conosciuta anche come “Duomo Tonti”, la cattedrale di Cerignola è un gigante architettonico che si staglia al centro della piazza principale della cittadina. La sua monumentale cupola, di ben ottanta metri, è tra le più alte della regione.

duomo cerignola
Il Duomo di Cerignola (foto FB: Stefano Roberto Bianco)

La sua realizzazione risale al XIX secolo, quando la vecchia chiesa era divenuta ormai troppo piccola. Lo stile dell’edificio, ideato dall’architetto Tonti da cui prende il nome, è un sapiente misto di elementi neogotici (visibili soprattutto nella facciata con i suoi rosoni) e neoromanici.

Il parco archeologico dell’antica Herdonia

A ricordarci ancora una volta della storia millenaria di queste terre è Ordona, con il suo complesso archeologico. Anticamente, il nord della Puglia era abitato dai Dauni, una popolazione autoctona. Questi ultimi entrarono in contatto con diverse popolazioni, dai Sanniti ai Greci, fino al IV secolo a.C., quando la zona fu occupata dai Romani.

Herdonia fu teatro di un’importante battaglia nel corso della seconda guerra punica (212 a.C.). A scoprire la posizione della città e ad avviare gli scavi nel 1962 fu un team di archeologi belgi. Di Herdonia oggi restano le rovine del suo foro, della basilica, di alcuni templi e dell’anfiteatro, nonché delle terme.

scavi di Herdonia
Gli scavi di Herdonia (foto FB: Let’s Dig Again)

La Cattedrale di Troia

Troia è un piccolo centro del nord della Puglia, vicinissimo al confine con la Campania. Anche Troia vanta una splendida cattedrale, dedicata alla Vergine Assunta. La sua costruzione risale addirittura all’XI secolo, e nel corso dei secoli è stata apprezzata soprattutto per il suo pregiatissimo rosone, così finemente scolpita da sembrare ricamato (foto in copertina). Anche il resto della facciata colpisce la per la sua unicità, data dalla commistione dello stile romanico pugliese con le evidenti influenze islamiche.

Duomo di Troia
La facciata del Duomo (foto flickr: Holly Hayes)

La Rocca Svevo-Angioina di Lucera

A chiudere il nostro viaggio attraverso la Puglia è Lucera. Questa piccola città fu sede, per volere di Federico II, di una comunità saracena, deportata dalla Sicilia: è conosciuta, infatti, per essere stata l’ultima città musulmana del regno di Sicilia. Sempre a Federico II è legato uno dei suoi monumenti principali: la rocca Svevo-Angioina. Il colle dove sorge è una preziosissima testimonianza archeologica: qui si stratificano resti di epoche lontane, dal Neolitico al dominio angioino.

rocca svevo angioina lucera
Cartolina con vista sulla rocca Svevo-Angioina (foto FB: Castelli, Rocche e Fortificazioni in Italia)

L’enorme fortezza, dotata di quasi un chilometro di cinta muraria, è data dall’unione del palatium federiciano con le aggiunte volute da Carlo I d’Angiò, che lo inglobarono. Le mura sono la parte che è giunta a noi meglio conservata: l’interno, tra cui il palazzo di Federico, subì un lento declino iniziato già nel XV secolo in seguito ad un terremoto. Dopo secoli di abbandono, durante i quali addirittura si riutilizzarono alcuni dei suoi materiali per altre costruzioni, nel XIX secolo la rocca fu restaurata, per essere quindi proclamata, nel 1871, Monumento Nazionale.

La dominazione angioina ha lasciato importanti trecce nella zona: Celle San Vito, un piccolissimo paese poco distante da Lucera, ospita l’unica comunità francoprovenzale del sud Italia.