Interpellanza a risposta scritta di Raffaele Colombara (consigliere comunale di “Per una Grande Vicenza“, qui altre news che lo riguardano, ndr) sui lavori di “restyling” di Via Gorizia.
Nel quadro del progetto su viale Roma e Campo Marzo, l’Amministrazione Rucco annuncia l’imminenza di lavori anche in via Gorizia, “che sarà interessata da un restyling per darle più decoro e, allo stesso tempo, più sicurezza. Infatti, oltre a posare una nuova pavimentazione in porfido come quella di piazza Castello, saranno eliminati i gradini e creata una rampa di accesso che consentirà il passaggio di mezzi di soccorso. […] Anche questa zona di Campo Marzo diventerà più attrattiva per i cittadini che la potranno frequentare con maggiore serenità […] Tali interventi sono funzionali alla riqualificazione dell’area con l’obiettivo di superare alcune problematiche sul piano della sicurezza e del controllo del territorio”.
Una comunicazione in pompa magna per un progetto che nelle pieghe, però, nasconde aspetti evidentemente non discussi con i cittadini, che ora stanno a poco a poco a emergendo.
Che il progetto non sia stato condiviso in precedenza con residenti e commercianti lo fa capire una lettera che in questi giorni si è diffusa nell’area, nella quale i residenti esprimono una forte preoccupazione sui lavori e paventano soprattutto una apertura completa della via al traffico, alla quale si oppongono. Ed in effetti, nella presentazione della riqualificazione di via Gorizia, in sordina è stata anche annunciata l’apertura della via al passaggio dei mezzi attraverso l’abbattimento dei gradini verso Contrà Mure Pallamaio e la sostituzione con una rampa carrabile.
Da quanto si è potuto apprendere, nei giorni scorsi si è avuto un primo confronto tra Amministrazione e residenti, da cui sono emersi i seguenti punti:
-Per il Comune l’apertura della via si rende necessaria per l’imminente chiusura di Porta Castello al traffico.
-L’apertura inizialmente è prevista per i mezzi di soccorso, ma non c’è nessuna garanzia che un domani la via non possa essere aperta anche al traffico normale (residenti e quanti avessero il permesso ZTL per andare in centro).
– Il controllo sulla zona è previsto solo attraverso telecamere, come già avviene ora, in numero superiore. Non c’è alcuna promessa o garanzia di una pattuglia fissa o minori tempi di intervento da parte delle Forze dell’Ordine.
– Sono previsti due marciapiedi (ma la via non era solo per i mezzi di soccorso?).
– Sono previste telecamere per la ZTL per impedire l’accesso a chi non ha il permesso.
– I tempi sono molto stretti per non perdere i fondi del PNRR con il quale sono finanziati, tanto che l’inizio lavori è previsto per aprile e non è previsto alcun confronto con i residenti, benché il progetto stravolga l’assetto della zona
Nel progetto di chiusura di Porta Castello, i residenti in Contrà Mure Pallamaio, i residenti della prima parte di Corso Palladio, gli industriali e tutti gli altri che ora passano per porta Castello dovrebbero accedere al centro seguendo il percorso San Biagio-Motton San Lorenzo-la stretta Contrà Mure Porta Castello, con un lungo giro che attraversa metà del centro. Se all’inizio non è previsto un passaggio per via Gorizia, è naturale pensare che poco dopo la soluzione più naturale sia quella di transitare usando la via più vicina all’ingresso originale, via Gorizia appunto. Che, tuttavia, non ha evidentemente le caratteristiche per supportare un traffico del genere.
In questo scenario, se davvero la via venisse aperta al traffico, le auto che transitano ora per Porta Castello inizierebbero a passare per la via, con grosse conseguenze per gli immobili, le attività e le persone:
– Aumento della pericolosità della strada.
La strada si innesterebbe in curva su Contrà Mure Pallamaio, affrontando a sua volta in curva una ripida discesa (calcolata attorno al 18/20%!, oggi superata dai gradini); se l’intervento viene fatto per la sicurezza, questo innesto in realtà rende l’uscita dai garage posti alla sommità della via molto pericolosa, sia per eventuali mezzi di soccorso che arrivando a tutta velocità a sirene spiegate si potrebbero trovare dietro un angolo cieco e in forte discesa, sia per le bici che arriverebbero lanciate e si troverebbero un auto di traverso strada. Quindi si cerca la sicurezza, ma si crea un pericolo non indifferente sia alle persone, sia ai mezzi, sia ai residenti. Inoltre, alcuni degli ingressi non hanno nemmeno dei gradini a separarli dalla strada ed i marciapiedi previsti sono a raso.
– Aumento del rumore, dell’inquinamento, con un’importante perdita di valore degli immobili, visto che diventerebbe una delle vie più trafficate del centro.
-Difficoltà anche negli affitti, visto che ci sarebbe un traffico continuo, simile a quello di Contrà Mure Pallamaio e Porta Castello dove le auto passano anche di notte.
– I pochi negozi che ancora sopravvivono e rendono viva la via andrebbero ancora più in difficoltà visto che il traffico pedonale diminuirebbe scegliendo il percorso attraverso Porta Castello che sarà interamente pedonale
– Tutto questo non contrasterebbe il degrado, visto che anche altre aree sono “aperte al traffico” (vedi viale Milano, via Firenze ecc.), ma non hanno benefici, né dal passaggio delle auto, né da quello dei mezzi di soccorso.
In definitiva, per far passare questo progetto oggi viene usata la motivazione della sicurezza, ma in realtà non ve n’è alcuna reale necessità, visto che i mezzi di emergenza non hanno alcun problema a passare sotto Porta Castello, nemmeno se venisse resa pedonale.
A questo proposito, infine, è da ricordare come la via è da sempre pedonale: è stata aperta a metà degli anni ‘50 del Novecento a seguito di acquisto od esproprio da parte del Comune; successivamente si è proceduto alla creazione di una apertura nella muratura della città, di cui è ancora traccia nell’edificio sotto cui la via passa: un passaggio evidentemente pedonale.
Quel che lamentano i residenti è che non sia stato creato alcun confronto con la popolazione, ma di essersi accorti autonomamente delle scelte progettuali previste; altrimenti, se ne sarebbero accorti solo all’avvio del cantiere!
Soprattutto, dicono no all’apertura al traffico della via!
Un intervento che si inserisce nel più ampio progetto su viale Roma e che una volta di più dimostra di non essere stato condiviso e discusso con i cittadini, come meriterebbe un progetto dall’impatto così forte sulla città, e che rischia invece di rispondere solo a logiche di propaganda.
Tutto ciò premesso
SI CHIEDE
all’Amministrazione di rispondere sui punti sovra esposti, soprattutto in un confronto con i cittadini e nelle sedi preposte, quali Commissioni consiliari e Consiglio comunale, per trovare soluzioni condivise ed evitare l’apertura al traffico della strada.
Raffaele Colombara
Consigliere comunale
Lista “Per una Grande Vicenza“