“Le caditoie allagate sono una delle questioni che ogni buon assessore ai Lavori Pubblici si trova prima o dopo ad affrontare. D’altro canto, esse sono migliaia lungo i chilometri della rete viaria cittadina e la loro manutenzione richiede un lavoro costante e programmato – afferma in una nota il consigliere comunale di opposizione Raffaele Colombara che a tal proposito ha presentato un’interrogazione su una strada allagata nel quartiere San Bortolo a causa di una caditoia ostruita -. Al riguardo, generazioni di Assessori si sono seduti al tavolo prima con AIM, poi con Acque Vicentine, ora con ViAcqua per organizzare un lavoro che è strettamente legato ai lavori di manutenzione della rete idrica. In questi ultimi anni la questione è diventata anche più complicata a causa dei cambiamenti meteo: assistiamo sempre più spesso a rovesci di grande intensità, concentrati in breve tempo, con grandi quantità di acqua da smaltire, che rendono necessarie caditoie di diversa portata. La questione delle manutenzioni esige quindi una attenzione costante ed una programmazione ben congegnata, e i cittadini debbono per forza di cose scontare i tempi che migliaia di caditoie distribuiti lunghi i chilometri della rete viaria cittadina impongono”.
“Ben diversa è la questione, però, quando le caditoie non funzionano in opere nuove, da poco realizzate – prosegue ancora Colombara -. È il caso di via Pajello, nel tratto compreso tra via Vico e via Galilei. Qui i cittadini hanno assistito ad un cantiere durato più di un anno e che ha visto il rifacimento, oltreché della strada, anche dei sottoservizi; un lavoro complesso, che ha tenuto chiusa la strada a lungo, con ripercussioni su viabilità e commercio e che si è chiuso la scorsa estate. Ebbene, questi cittadini pensavano che per un bel po’ di tempo non ci sarebbe più stato bisogno di interventi sulla nuova opera.
Pensavano. In realtà, ad ogni pioggia di una certa intensità la strada risulta allagata e anche a distanza di ore dal fenomeno atmosferico, come dimostrano le immagini allegate, l’acqua continua a ricoprire la superficie del manto stradale a causa di un evidente malfunzionamento delle caditoie”.
Colombara chiede all’amministrazione “cosa intenda fare per porre rimedio alla situazione specifica; chi abbia curato la progettazione di quest’opera; a chi fosse in capo la sua realizzazione; quali controlli siano stati posti in essere per verificare la corretta esecuzione dei lavori e l’utilizzo di materiali e prodotti idonei; a chi debbano essere imputati i costi del disservizio;in secondo luogo, cosa prevedono i contratti in caso di cattiva esecuzione dei lavori, e, anche nel caso specifico, se e come l’amministrazione ritenga di farli rispettare;
se le nuove progettazioni tengano conto delle mutate portate legate ai cambiamenti meteo;
visto il numero di cantieri cittadini e altre simili situazioni in città, se siano sufficienti i tecnici comunali addetti e se siano previste assunzioni al riguardo; se vi sia e, nel caso, come sia articolato un programma di manutenzione e pulizia delle caditoie cittadine;
quali siano gli accordi in essere con la società ViAcqua in merito a questi lavori”.
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