Polemiche e accuse vanno avanti da cinque mesi, da quell’apertura del Front Office da parte dell’amministrazione Variati poco prima (e in funzione) delle elezioni comunali. Poi le promesse della nuova giunta a guida Rucco, fino alla svolta nelle ultime settimane con l’accordo in Prefettura tra lavoratori e Comune di Vicenza per tornare in piazza Biade o dove sarà. Ma non lì dove ora, secondo Cub, il sindacato più rappresentativo in Comune, i disservizi sono all’ordine del giorno.
La scorsa settimana, intorno a mezzogiorno, ci siamo recati di persona al controverso “sportello” comunale di viale Torino, per una pratica di competenza dell’ufficio Stato Civile. Ecco il racconto della nostra esperienza.
All’ingresso ad accogliere i cittadini c’è una premurosa addetta a smistare gli arrivi, premendo i tasti sul display prenotazioni e dispensatrice di eventuali prime informazioni. La sala d’aspetto, ampia, aveva alcuni posti a sedere occupati, ma abbiamo preferito attendere in piedi il nostro turno, tenendo d’occhio il grande display elettronico di fronte.
Un’attesa che è stata breve, di una decina di minuti. Prima di entrare nella sala open space al piano terra con tutti gli uffici a portata di vista, con interni moderni ed elettronici, una guardia giurata ci ha indicato lo sportello verso il quale dirigerci.
La gentile dipendente comunale, non di certo contrita come capita di imbattersi in altri luoghi di lavoro, in circa venti minuti ha espletato la pratica.
All’uscita abbiamo potuto scambiare qualche impressione con alcuni cittadini raccogliendo le lamentele solo sui lunghi tempi per l’appuntamento all’Anagrafe per il rinnovo carta identità elettronica introdotta dallo Stato.
Nel caso ci fosse un ulteriore trasferimento degli uffici, potrebbe pendere sulla testa del Comune la ?spada di Damocle? della Corte dei Conti, dice l’opposizione che da maggioranza quel Front office lo ha voluto ma anche il nuovo assessore Valeria Porelli. Così sì che ci sarebbero disagi, per le tasche dei cittadini…
Siamo stati fortunati noi per una serie di coincidenze fortuite o ha fatto bene il sindaco attuale ad andare incontro alle richieste dei sindacati, prendendo buona nota anche di alcuni difetti costruttivi e di prima manutenzione, ma demandando ogni decisione finale ad una analisi completa dei pro e dei contro da parte del nuovo direttore generale?
Lo vedremo sperando che, una volta tanto, non si valuti la situazione solo sulla base di convenienze di parte e per posizioni prese, ma per il vecchio e sempre più misconosciuto bene comune.