“Sto seguendo con particolare attenzione le notizie riguardanti il gruppo editoriale GEDI – così dettava Zaia in una nota lo scorso 17 febbraio (leggi di ViPiu.it «Gruppo Gedi, testate Nordest in vendita. I CdR: “Iniziative di protesta”. Azienda: “Inutile allarmismo”») -. Le testate che operano in Veneto e nel Nordest rappresentano un presidio di professionalità, informazione, democrazia, al pari di tutta l’informazione professionale che opera nei nostri territori… Auspico che possa arrivare presto una soluzione positiva alla vicenda: il Veneto, il Nordest, hanno bisogno di mantenere il rapporto di fiducia creato da queste testate con i lettori. Un legame consolidatosi ulteriormente, anche con le istituzioni, durante la recente pandemia. Attendendo che si possano presto conoscere gli aspetti principali del futuro di questi giornalisti e delle testate del gruppo, per quanto di mia competenza resto a disposizione”.
A questa nota fa eco oggi Marco Milioni con un approfondimento che LineaNews.it titola “Il ritorno degli Gedi – La parabola dell’ex antisistema grillino D’Incà si incrocia con quella di Marchi e Possamai: due pezzi da novanta del sistema veneto” e alla cui lettura integrale vi rimandiamo.
D’Incà avrà come collega “Paolo Possamai (ex direttore tra le altre de «la Nuova Venezia», de «il mattino di Padova» e de «la Tribuna di Treviso») che da qualche tempo è consulente strategico per le relazioni istituzionali del Gruppo Save e della controllante Banca Finint: quest’ultima sempre riferibile a Marchi…”
E qui Milioni avanza un dubbio: “…Paolo Possamai (che incidentalmente è il babbo di Giacomo, capogruppo del Pd in consiglio regionale veneto, considerato il democratico meno ostile a Zaia nonché papabile futuro sindaco di Vicenza) potrebbe essere il vero regista del passaggio di proprietà dei quotidiani veneti Gedi-Repubblica (che diresse peraltro) dalla famiglia Agnelli ad una non ben precisata cordata di imprenditori veneti coordinati da mister Marchi…“.
Il dubbio e i possibili legami, per i quali vi rimandiamo come detto all’articolo completo di Marco Milioni, meritano, però, pur se non peregrini, di essere suffragati da fatti nella cui attesa abbiamo, doverosamente, chiesto lumi sia a Federico D’Incà che a Giacomo Possamai, tirato (indirettamente?) in ballo anche quando viene definito come “capogruppo del Pd in consiglio regionale veneto, considerato il democratico meno ostile a Zaia nonché papabile futuro sindaco di Vicenza“, e al papà Paolo Possamai, che potrebbe rispondere, nei limiti della riservatezza su eventuali trattative in corso, se esistenti, anche a nome di Banca Finint.
Accoglieremo con piacere ogni loro osservazione a vantaggio dei lettori e, in questo caso, anche degli elettori.