Il vicentino Giampaolo Stopazzolo Direttore Generale della Ulss di Potenza si dimette dall'incarico.
Giampaolo Stopazzolo, direttore generale della azienda sanitaria potentina si è dimesso ieri dopo le polemiche che per settimane hanno interessato il cumulo di pensione e stipendio percepito dal manager pubblico di origini vicentine. Il nostro sindacato oltre a dare contezza della sua vicenda aveva concentrato la sua attenzione anche su altri dirigenti sanitari veneti la cui condotta non è stata troppo dissimile da quella di Stopazzolo.
Ora, ferme restando le responsabilità pregresse e fermo restando il beau geste dello stesso Stopazzolo, auspichiamo che eguale chiarezza giunga dai manager pubblici veneti oggetto di un nostro recente esposto alla Guardia di Finanza e alle Procure del Veneto. Imbarazzante il silenzio della giunta regionale su tale vicenda che non depone a favore dei principi di trasparenza e correttezza dell'azione politica e amministrativa. Altrettanto grave è il silenzio di Giacomo Possamai capogruppo del partito democratico in consiglio regionale: l'unica interrogazione in consiglio regionale, a questo proposito, è stata firmata dalla vice presidente della commissione sanità la veronese Anna Maria Bigon. Attendiamo fiduciosi l'intervento della magistratura.
Maria Teresa Turetta segreteria regionale CUB Veneto
Nota del direttore generale dell’area sanità del Veneto Luciano Flor in merito al caso pensionamenti dg in sanità
In merito al caso rilevato nella regione Basilicata, dove a un direttore generale di Asl è stato contestato il fatto di essere andato in pensione e di percepire lo stipendio, considerato un parere pronunciato dal Consiglio di Stato, il direttore generale dell’area Sanità della Regione Veneto, Luciano Flor, precisa quanto segue:
“È stata conclusa una verifica formale da cui è emerso che quattro dg, regolarmente nominati mentre erano in servizio, sono andati nel frattempo in quiescenza. Gli stessi dg hanno anticipato un parere legale “pro veritate" concernente approfondimenti in merito alla loro posizione. In virtù di queste informazioni e della peculiarità del caso mi riservo un confronto con i ministeri competenti, alle cui risultanze si darà puntuale seguito. I direttori generali interessati hanno inoltre comunicato che, in attesa della verifica, si autosospendono dalla percezione dello stipendio. Preciso, infine, che il sottoscritto non è coinvolto personalmente dalla questione in esame in quanto non in quiescenza”.
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