Tre prime regionali, grandi nomi della scena nazionale come Teatro delle Albe, Emma Dante e Davide Enia, la nuova drammaturgia di Fratelli Dalla Via e Babilonia Teatri, giovani compagnie e talenti emergenti. E per la prima volta, tre doppie repliche. È uno sguardo che punta verso il cielo, verso il futuro, verso nuovi mondi tutti da immaginare e da costruire. È anche uno sguardo carico di segni, rughe, esperienze vissute in altri tempi e in altri luoghi, capace proprio per questo di interpretare il presente annodando i fili di un percorso, quello della nostra specie sulla terra, che contiene in sé tutto ciò di cui abbiamo bisogno per essere, finalmente, abitanti saggi e consapevoli. È lo sguardo di “Terrestri 18/19”, la nuova stagione del contemporaneo del Teatro Astra. Un cartellone di 10 spettacoli tra teatro d’attore e nuovi linguaggi, parola e danza, video e musica.
Il progetto è curato dal Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia per il Comune di Vicenza con il sostegno di Ministero dei Beni e le Attività culturali e Regione Veneto.
“Terrestri 2018/19” è stato presentato a Palazzo Chiericati dalla consigliera comunale e presidente della Commissione cultura Caterina Soprana e, per La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale, il direttore Pierluigi Cecchin, Nina Zanotelli, curatore della stagione insieme a Sergio Meggiolan, e il direttore artistico Carlo Presotto. “Il Comune di Vicenza è felice di dare seguito alla collaborazione con il Centro di produzione teatrale la Piccionaia, che con questa nuova edizione del progetto Terrestri dà ancora una volta segno di impegno concreto e alta levatura artistica – ha esordito la consigliera comunale e presidente della Commissione cultura Caterina Soprana esprimendo così anche il pensiero del sindaco Francesco Rucco, di cui ha portato il saluto -. La rassegna di teatro contemporaneo rappresenta uno sguardo sulla realtà capace di interpretare il mondo che ci circonda attraverso nuovi linguaggi, riuscendo spesso a creare una proficua sinergia tra chi produce cultura e chi la fruisce. Mi auguro che gli organizzatori di questa nuova stagione abbiano anche in futuro la possibilità di spendere tempo, energie e risorse per sviluppare progetti che siano sempre fonte di arricchimento e crescita culturale per la città”.
“Siamo felici di presentare oggi la nuova stagione del Teatro Astra – ha dichiarato Pierluigi Cecchin -, per noi momento molto importante di relazione forte con la città e luogo di elaborazione di comunità. Ringraziamo l’Amministrazione Comunale, che nella sua nuova composizione ci ha accolto dando continuità ad una sinergia estremamente positiva e con la quale abbiamo grandi progetti da sviluppare. Grazie inoltre a tutto il personale dell’assessorato alla cultura, che ci segue con passione e cura. Un ringraziamento va inoltre alla Regione Veneto e al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la riconferma, anche per il prossimo triennio, della Piccionaia come Centro di Produzione Teatrale. E un grazie anche alla rete di soci, lavoratori e collaboratori della Piccionaia, il cui lavoro dietro le quinte è non meno prezioso di quello di coloro che calcano il palcoscenico”.”Da quest’anno La Piccionaia si è dotata di una nuova direzione artistica – ha dichiarato Carlo Presotto – con l’ingresso di Enrico Castellani e Valeria Raimondi di Babilonia Teatri e di Marta e Diego Dalla Via dei Fratelli Dalla Via, con i quali stiamo sviluppando una serie di nuovi percorsi artistici. Una novità che si esprime nella programmazione attraverso la presenza di due produzioni Piccionaia che hanno debuttato in prestigiosi teatri e festival, dal Teatro Sociale di Gualtieri a Primavera dei Teatri a Operaestate, e della quali siamo molto orgogliosi. Si tratta del nuovo spettacolo dei Fratelli Dalla Via, ?Walter. I boschi a nord del futuro’, che con elementi di ironia e provocazione affronta il tema del perdersi all’interno del rapporto tra natura e civiltà, e di quello dei Babilonia Teatri ?Calcinculo’, dal nome della giostra in cui si prova la vertigine del ruotare e dello spingersi a vicenda: una sorta di ?Made in Italy’ 10 anni dopo, in cui allo sguardo cinico, sovversivo e disincantato che è diventato la cifra di questa compagnia si mescola una malinconia poetica decisamente interessante da leggere all’interno del passare del tempo e della maturazione che esso porta con sé”.
Il cartellone andrà dal 16 novembre al 13 aprile e avrà per protagonisti grandi nomi della scena nazionale come Teatro delle Albe, Emma Dante e Davide Enia, esponenti di spicco della nuova drammaturgia come Marta Cuscunà, Timpano/Frosini, Betto/Artuso, nonché Fratelli Dalla Via e Babilonia Teatri – entrambi prodotti con La Piccionaia, e giovani talenti come Sotterraneo e Doyoudada.
“La prima novità del cartellone è la presenza di tre doppie repliche – ha dichiarato Nina Zanotelli -. Un’opportunità nata dal successo della stagione passata, un en plein di tutti esauriti che ci ha dato la voglia di incrementare la proposta di Terrestri. Il risultato è una stagione che raccoglie una serie di co-produzioni importanti, anche internazionali, e nomi del calibro di Emma Dante, uno tra gli artisti più conosciuti in Italia e all’estero, e Davide Enia che sta percorrendo da tempo la strada della scrittura letteraria; e ancora, la voce che si fa corpo di Ermanna Montanari, il teatro di figura iper-contemporaneo di Marta Cuscunà e il gioco teatrale con il pubblico di Sotterraneo; e infine artisti che salgono per la prima volta sul palco dell’Astra come Timpano/ Frosini con il loro spettacolo sul colonialismo italiano, Giulio Boato con Doyoudada, che dal Veneto si sta facendo strada in tutta Europa, e Giovanni Betto con lo spettacolo scelto dalla giuria di spettatori dell’Astra tra i finalisti della rete In-Box. Un cartellone che è il frutto dell’impegno della Piccionaia nelle principali reti teatrali nazionali, tra cui proprio In-Box, ma anche Scenario, i cui talenti sono spesso ospiti del Teatro Astra, e Anticorpi XL con cui stiamo sviluppando un progetto di ospitalità sulla danza per ragazzi. Un viaggio in 10 spettacoli per confrontarci con la nostra contemporaneità, esplorare orizzonti più vasti ed elaborare, insieme, la chiave per cavalcare con coraggio e creatività le sfide e i cambiamenti epocali che attraversano la nostra società. Mito, genere, tecnologia; pace e guerra, reale e virtuale; e ancora religioni e migrazioni, la bellezza e l’immagine, l’eredità del passato e la costruzione del futuro. Quello che siamo, che siamo stati e che vogliamo essere da qui in avanti. Ancora una volta, Terrestri”.
Inaugura il cartellone – con la novità della doppia replica – venerdì 16 e sabato 17 novembre – uno dei talenti più fulgidi della scena nazionale, Marta Cuscunà, che porterà in scena in prima regionale il suo ultimo spettacolo dal titolo “Il canto della caduta”. In questo nuovo viaggio di resistenza la giovane attrice e drammaturga friulana, accompagnata da quattro corvi meccanici e da due pupazzi ispirati alla street art di Herakut, seguirà le tracce del mito di Fanes, antica tradizione popolare ladina per interrogarsi se la guerra sia davvero parte ineluttabile del destino dell’umanità, o se forse una società egualitaria e pacifica, che viene normalmente presentata come un’utopia, potrebbe essere un’alternativa non solo possibile ma, addirittura, già esistita.
Ancora una prima regionale, venerdì 30 novembre con il giovane collettivo fiorentino Sotterraneo e il suo “Overland”, vincitore del Premio Best of Be Festival Tour 2016 (tour in Spagna & Regno Unito). Arguto e beffardo, ludico e spietato, lo spettacolo porta in scena lo scrittore americano David Foster Wallace nell’atto di pronunciare un discorso che assume presto la struttura di un ipertesto, dove link improvvisi innescano senza soluzione di continuità possibili azioni e immagini, creando un rimando incessante a contenuti extra che solo il pubblico decide se attivare o meno. Un’esperienza molto simile a ciò che accade nel nostro quotidiano: ma è possibile usare questo stato confusionale per una riflessione sull’ecologia dell’attenzione?
Venerdì 14 e sabato 15 dicembre, ancora in doppia replica, appuntamento con l’ultimo lavoro dei Fratelli Dalla Via, l’esplosiva compagnia che da Tonezza del Cimone ha conquistato i palcoscenici nazionali con i suoi ritratti ironici e corrosivi della società contemporanea e in particolare del Nordest. “Walter. I boschi a nord del futuro” porterà gli spettatori in un’Europa delle autonomie, una confederazione di agglomerati urbani indipendenti in cui l’intera popolazione è raccolta in città stato ecosostenibili e iper-tecnologiche e in cui le aree montane sono state definitivamente abbandonate. Tutto è pulito, connesso, controllato e il resto, semplicemente, non esiste. Eppure, da qualche parte c’è ancora, sporchissimo, il reale.
Venerdì 18 gennaio 2019 sarà la volta di una compagnia che ha fatto la storia del teatro di ricerca contemporaneo: i ravennati Teatro delle Albe con il loro “Maryam”, dal nome di Maria nel Corano. La madre di Gesù è infatti una figura centrale non solo nella cultura cristiana ma anche in quella islamica, e la caleidoscopica voce di Ermanna Montanari porterà in scena tre donne palestinesi che condividono con Maria il dolore per la morte dei figli e dei fratelli dovute all’ingiustizia e agli orrori del mondo, e la invocano come accade in tanti santuari musulmani del Medio Oriente e del Maghreb. Un lavoro a cui hanno collaborato lo scrittore Finalista Premio Campiello 2016 Luca Doninelli e il musicista Luigi Ceccarelli.
Sabato 2 febbraio saliranno per la prima volta sul palco dell’Astra Daniele Timpano ed Elvira Frosini con “Acqua di colonia”, sul tema del colonialismo italiano: una storia rimossa, che dura 60 anni e inizia già nell’Ottocento ma che nell’immaginario comune si riduce ai cinque anni dell’impero fascista; e nonostante questo, che ci è rimasta addosso come carta moschicida, in frasi fatte, luoghi comuni, nel nostro stesso sguardo.
Ancora un doppio appuntamento, e ancora un grande nome della scena: venerdì 15 e sabato 16 febbraio la regista siciliana Emma Dante, già direttrice artistica del Ciclo di Spettacoli Classici del Teatro Olimpico nel biennio 2014/15, presenterà infatti “La scortecata”, liberamente tratto da “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile, grande autore del ?600 napoletano. Col suo stile inconfondibile, Emma Dante indaga il tema della bellezza e dei suoi paradossi attraverso una favola intrisa di umorismo e una buona dose di trivialità, interpretata, come nella tradizione del teatro settecentesco, da due uomini a cui sono affidati anche i ruoli femminili. Opera prima della giovane compagnia italo-francese Doyoudada – capitanata dal regista di cinema e teatro attivo a livello internazionale Giulio Boato – sabato 2 marzo sarà la volta di “Selfie // stick”, una performance di teatro, live video e danza che nasce dalla riflessione sul rapporto del soggetto con la propria immagine, in privato e in pubblico, attraverso i corpi e le immagini di due performer, amplificate dalle tecnologie in diretta. Fino a che punto le nostre azioni sono influenzate dallo sguardo altrui? Cosa determina l’identità, il genere, la personalità? In che modo le tecnologie esasperano il rapporto con la nostra immagine?
Sarà invece un atteso ritorno quello di Davide Enia, già Premio Ubu, Premio Tondelli e Premio ETI, che sabato 16 marzo salirà dopo 11 anni sul palco dell’Astra per presentare in prima regionale il suo ultimo lavoro dal titolo “L’abisso”, tratto dal libro “Appunti per un naufragio” scritto dallo stesso Enia in seguito ad un viaggio a Lampedusa. Un racconto urgente e profondo, intessuto di antichi canti di pescatori intonati lungo le rotte tra Sicilia e Africa e melodie a più voci che si intrecciano fino a diventare preghiere cariche di rabbia, quando il mare ruggisce e nelle reti, assieme al pescato, si ritrovano i cadaveri di uomini, donne, “piccirìddi”.
Venerdì 29 marzo sarà la volta di “Neve”, di e con Giovanni Betto per la regia di Mirko Artuso. Lo spettacolo è stato selezionato tra i 6 lavori finalisti di In-Box, la più grande rete nazionale per la circuitazione del teatro emergente, da un gruppo di spettatori del Teatro Astra all’interno del progetto “Astranauti”. Un lavoro che ci riporta in Russia, nel gennaio 1943, dove un uomo, poi dato per disperso, fa la sua scelta fra la vita e la morte. Una scelta che segnerà il destino di molti: una moglie, poi una figlia, poi un nipote: un nipote che, oggi, esige risposte. E il “presunto morto” parla. Chiude il cartellone, sabato 13 aprile, Babilonia Teatri con “Calcinculo”, ultimo capitolo della ricerca allo stesso tempo pop e sovversiva della compagnia veronese che ha rivoluzionato le regole della sintassi teatrale. Uno spettacolo in cui le parole prendono la forma della musica e la musica prende la forma delle parole, e che, con lo sguardo tagliente, dolente e ironico che è la cifra di Babilonia Teatri, racconta il mondo che ci circonda, le sue perversioni e le sue fughe da se stesso, la sua incapacità di immaginare un futuro, di sognarlo, di tendere verso un’ideale, di credere.
Ma “Terrestri 2018/19” non finisce qui: affiancherà infatti il cartellone una serie di percorsi – “Astraclub”, “Astranauti”, “Fabbricateatro” – di approfondimento, espressione, condivisione ed elaborazione di significati, dedicati alla partecipazione attiva dello spettatore.
“Ospitare il contemporaneo significa osservare il cambiamento – ha spiegato Sergio Meggiolan -. Un impegno che costruiamo insieme allo spettatore, con cui quest’anno intraprenderemo un nuovo progetto di discussione ed elaborazione delle tematiche degli spettacoli, e nel dialogo con altre forme d’arte, in particolare con l’indagine sul rapporto tra immagine e teatro. Tra queste, il progetto di costruzione dell’immagine della stagione, affidata quest’anno al collettivo vicentino Ty dei fotografi Marco Dal Maso e Andrea Garzotto, autori dello scatto tratto dal reportage “Sri Lankan Refugees” realizzato a Batticaloa nel 2007″.
Gli spettacoli avranno inizio alle 21.
Gli abbonamenti saranno disponibili dal 3 ottobre, in due diverse formule: il completo all’intera rassegna (intero 100 euro, ridotto 85 euro) e il carnet a 5 spettacoli a scelta (intero 65 euro, ridotto 55 euro). Per gli studenti delle scuole superiori, disponibile l’Astra Card per 5 ingressi, utilizzabile anche da più persone per lo stesso spettacolo, al costo di 25 euro.
Abbonamenti, carnet e Astra Card saranno acquistabili presso l’Ufficio del Teatro Astra (contra’ Barche 55) con i seguenti orari: dal mercoledì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17.45, e fino al 3 novembre anche il mercoledì pomeriggio fino alle 19 e il sabato mattina dalle 10 alle 13. Saranno a acquistabili anche on-line sul sito del Teatro Astra.
I biglietti saranno in vendita dal 3 novembre al costo di 15 l’intero euro, 12 il ridotto euro, 10 euro per gruppi di minimo 10 persone e 8 euro per i corsisti delle scuole di teatro e danza della città.
Informazioni per il pubblico: Ufficio Teatro Astra, Contrà Barche 55 – Vicenza; telefono 0444 323725, info@teatroastra.it, www.teatroastra.it
A disposizione del pubblico il parcheggio del Circolo Tennis Palladio 98. Il parcheggio ha capienza limitata: si consiglia di arrivare in anticipo. Per altri parcheggi limitrofi, consultare il sito http://www.aimmobilita.it/it/mobilita/auto. Anche quest’anno, prima e dopo lo spettacolo sarà attivo l’angolo Equobar con i suoi prodotti di caffetteria, pasticceria e snack equosolidali, biologici e a km zero.