Il Vicenza che batte il Como in trasferta non è morto. Poggi: la strada per la salvezza è ancora in salita

691
Lukaku Vicenza Como
Jordan Lukaku è stato uno dei migliori nel Vicenza a Como

Il Vicenza che batte il Como in trasferta resta in corsa per entrare nella zona play out. Non vinceva fuori casa dal 26 novembre dello scorso anno (1-0 a Crotone) e la vittoria mancava da quattro turni (2-0 all’Ascoli il 20 marzo al Menti). L’exploit in riva al lago non è stato, però, confortato, da concomitanti risultati utili delle due squadre, Cosenza e Alessandria, che sono dirette concorrenti dei biancorossi per accedere agli spareggi-salvezza. Gli uomini di Bisoli hanno battuto in casa il Pordenone, quelli di Longo hanno pareggiato con la Reggina pur andando vicini ai tre punti (un palo e due traverse).

La classifica certifica, a due giornate dal termine e con sei punti ancora a disposizione, che il posizionamento peggiore resta quello del Vicenza, terzultimo con 28 punti e a -3 dal Cosenza (31 punti) e a -5 dall’Alessandria (33). Per valutare correttamente la posizione dei biancorossi bisogna tener conto di un problema, che non è marginale in considerazione del contenuto distacco dal Cosenza. Alla squadra calabrese, infatti, in caso di arrivo a parità di punti con il Vicenza, spetterebbe la quartultima posizione in forza dei risultati della stagione regolare (vittoria in casa e pareggio al Menti). Da ciò consegue che, nelle ultime due partite, il Lane dovrebbe ottenere un punto in più del Cosenza per accedere, al suo posto, ai play out.

La strada verso la salvezza resta, insomma, in salita e non basterà che il Vicenza faccia il maggior numero di punti possibile ma servirà anche una coincidente flessione di Cosenza e Alessandria. È brutto dipendere dalle disgrazie altrui, ma questa è la situazione.

Vicenza ancora vivo e Como accomodante

Il Vicenza che batte il Como in trasferta non è morto e nemmeno ha rinunciato a battersi. Si è trovato davanti, bisogna riconoscerlo oggettivamente, un avversario che, invece, non ha dato proprio l’impressione di volersi dannare per evitare la quarta sconfitta consecutiva.

La squadra lariana, nell’occasione diretta dal viceallenatore Massimiliano Guidetti (figlio di Mario, mediano del Real Vicenza) in sostituzione del titolare Giacomo Gattuso colpito da influenza, ha lasciato molto spazio ai giocatori biancorossi, che hanno saputo approfittare della libertà d’azione loro concessa impostando una delle poche prestazioni che li ha visti prevalere, quest’anno, sugli avversari.

Bravo Baldini

Il merito va dato anche all’allenatore Francesco Baldini e alla sua innovazione tattica di schierare tre difensori e due esterni di centrocampo, questi ultimi con il duplice mandato di collaborare alla fase offensiva e di fare i quinti in difesa in caso di necessità.

Baldini ha indovinato nello scegliere per questo lavoro sulle fasce non i giocatori della rosa specializzati nel ruolo (Dalmonte, Boli e lo squalificato Giacomelli) bensì due terzini, Maggio e Lukaku. L’allenatore biancorosso ha letto bene, durante gli allenamenti, la condizione del quarantenne difensore di Montecchio Maggiore e del fratello di Romelu, che, infatti, in campo sono stati determinanti per la riuscita delle azioni offensive del Lane.

Soprattutto nel primo tempo, la pressione della squadra vicentina si è fatta sentire sulle ali grazie ai ripetuti inserimenti di Maggio e Lukaku, che hanno fruttato ben nove calci d’angolo. Da uno di questi, al minuto trentasei del primo tempo, è scaturita la incornata-gol di un altro difensore, Riccardo Brosco, che ha cambiato il risultato in 1-0 per il Lane.

Il poco che ha fatto il Como

Il Como era andato vicino, in precedenza, a passare in vantaggio. Un’occasione era stata addirittura macroscopica: al 17’ un gran tiro dello spagnolo Blanco incocciava la traversa e, ricadendo, il pallone colpiva il centravanti Gabrielloni, solo sulla linea di porta. L’impatto della palla sul giocatore, anziché trasformarsi in un inevitabile tap in dentro la porta difesa (non in questo caso) da Contini, diventava una respinta altrettanto non voluta a fil di palo. Gabrielloni restava a bocca aperta. Per chi crede nei segni del destino, questo lo sarebbe sicuramente stato.

Nella Ripresa il Como ha cercato con molta compassatezza il pareggio, senza alzare i ritmi e con ben poca aggressività. Il Vicenza si è invece mantenuto sui livelli del primo tempo, pur arretrando l’area di gioco. Chi ha saputo meglio interpretare il nuovo assetto del centrocampo è stato il redivivo Ranocchia, che ha firmato un paio di lanci a lunga gittata degni della Serie A. Peccato che questo giocatore sia stato lontano per quasi metà campionato da certi livelli di rendimento. Almeno è buono per il gran finale.

Il raddoppio del Vicenza è dovuto a un gradito regalo del difensore Vignali, del tutto degno di qualche simile impresa dei colleghi biancorossi, che, da ultimo, si fa letteralmente rubare dai piedi il pallone dal figliol prodigo Meggiorini. Che non ha alcuna difficoltà a battere Gori mentre Vignali assiste impassibile. Il gol dell’attaccante di Isola della Scala chiude di fatto la partita.

Le positività del Lane in vista del finale

Cosa c’è di buono nel Vicenza che batte il Como in trasferta? Prima di tutto l’occupazione degli spazi in campo, mira predicata già nella conferenza stampa di presentazione dall’allenatore Baldini. S’è vista, infatti, una squadra che ben ha presidiato tutti i 110×60 metri del rettangolo di gioco. Poi è piaciuta la compattezza, tattica e mentale, del gruppo, in ossequio al pensiero baldiniano sul “come” si sta in campo. Infine bravo proprio l’allenatore che ha saputo gestire bene la prestazione dei suoi, affrontando con cambi appropriati le emergenze degli infortuni di Bikel e Greco e i necessari subentri nella Ripresa per Lukaku, Diaw e Brosco.

Articolo precedenteCovid Italia 26/4: 29.575 casi, 146 morti (+54), 16.2 % positivi (+1.7%) su 182.675 tamponi, 10.328 in area medica (+278), 409 in intensiva (-7)
Articolo successivoMonteviale (Vicenza), il Santuario della Madonna delle Grazie sul colle Zovo compie 105 anni
Gianni Poggi
Gianni Poggi risiede e lavora come avvocato a Vicenza. È iscritto all’Ordine dei giornalisti come pubblicista. Le sue principali esperienze giornalistiche sono nel settore radiotelevisivo. È stato il primo redattore della emittente televisiva vicentina TVA Vicenza, con cui ha lavorato per news e speciali ideando e producendo programmi sportivi come le telecronache delle partite nei campionati del Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi, i dopo partita ed il talk show «Assist». Come produttore di programmi e giornalista sportivo ha collaborato con televisioni locali (Tva Vicenza, TeleAltoVeneto), radio nazionali (Radio Capital) e locali (Radio Star, Radio Vicenza International, Rca). Ha scritto di sport e di politica per media nazionali e locali ed ha gestito l’ufficio stampa di manifestazioni ed eventi anche internazionali. È stato autore, produttore e conduttore di «Uno contro uno» talk show con i grandi vicentini della cultura, dell’industria, dello spettacolo, delle professioni e dello sport trasmesso da TVA Vicenza. Ha collaborato con la testata on line Vvox per cui curava la rubrica settimanale di sport «Zero tituli». Nel 2014 ha pubblicato «Dante e Renzo» (Cierre Editore), dvd contenente le video interviste esclusive a Dante Caneva e Renzo Ghiotto, due “piccoli maestri” del libro omonimo di Luigi Meneghello. Nel 2017 ha pubblicato per Athesis/Il Giornale di Vicenza il documentario «Vicenza una favola Real» che racconta la storia del Lanerossi Vicenza di Paolo Rossi e G.B. Fabbri, distribuito in 30.000 copie con il quotidiano. Nel 2018 ha pubblicato il libro «Da Nobile Provinciale a Nobile Decaduta» (Ronzani Editore) sul fallimento del Vicenza Calcio e «No Dal Molin – La sfida americana» (Ronzani Editore), libro e documentario sulla storia del Movimento No Dal Molin. Nel 2019 ha pubblicato per Athesis/Il Giornale di Vicenza e Videomedia il documentario «Magico Vicenza, Re di Coppe» sul Vicenza di Pieraldo Dalle Carbonare e Francesco Guidolin che ha vinto nel 1997 la Coppa Italia. Dal 9 settembre è la "firma" della rubrica BiancoRosso per il network ViPiù, di cui cura anche rubriche di cultura e storia.