“Vicenza. Città quasi bellissima”, il libro di Tommaso De Beni della collana Vicenza Papers curata da Giovanni Coviello per Elas editoriale (acquistabile a solo 12 euro nelle librerie, oltre che sul nostro shop e, ovviamente, su Amazon) è stato presentato sabato 18 maggio in uno dei luoghi dell’abbandono della città del Palladio, di cui ovviamente si parla nel libro stesso, ovvero l’ex Pettinatura Lanerossi nel quartiere detto dei Ferrovieri, perché nato per ospitare le casette dei lavoratori della Dogana ferroviaria, anche se il suo primo nome ufficiale sarebbe Martiri della Libertà e forse verrà ribattezzato Martiri della Tav dopo l’attraversamento dell’alta capacità/alta velocità (primo lancio il 20 maggio alle 16.06, ndr).
La presentazione del libro
Nel piazzale davanti alla fabbrica abbandonata dal ’94, grazie agli attivisti del Centro Sociale Bocciodromo, in particolare di Marta Lovato, intervistata da Giulia Guidi nel numero 7 del mensile VicenzaPiù Viva (clicca qui per abbonarsi al mensile per leggerlo online e/o riceverlo per posta oppure recarsi in un’edicola o presso la sede di Contrà Vittorio Veneto 68 a Vicenza, ndr), Tommaso De Beni e Giovanni Coviello hanno parlato delle brutture di Vicenza e dei possibili motivi per cui il capoluogo berico subisce troppo spesso scelte calate dall’alto, come per esempio la caserma Del Din e l’attraversamento TAV, o, comunque poco rispettose della storia come l’edificazione di Borgo Berga, oltre che l’eccessivo numero di immobili, pubblici e privati, abbandonati. Coviello ha ipotizzato che giochi un ruolo decisivo in tutto ciò il sostrato di cultura cattolica legata al servilismo e alla sottomissione ai potenti, De Beni insiste molto sui concetti di mentalità e visione della città.
Il Bosco Lanerossi
È stata anche un’occasione per parlare degli 11 mila metri quadrati di bosco, dove c’è un’interessante e unica biodiversità, con un albero monumentale, tassi e caprioli. La natura è riuscita a sopravvivere e rivivere in un buco nero lasciato dall’uomo, ma adesso gli 11 mila metri quadrati di verde saranno ridotti a 50 per ospitare un cantiere e per l’ex fabbrica si parla di un deposito autobus SVT; e del resto lo stesso centro sociale Bocciodromo, spesso al centro della cronaca per gli scontri e le idee dissidenti, ma che svolge attvità sportive e sociali molto importanti, secondo il progetto verrà abbattuto.