Anche il Comune di Vicenza ha preso parte al sit-in organizzato questa mattina a Roma, in piazza Capranica, per chiedere al Governo un piano casa nazionale e nuovi finanziamenti per affrontare l’emergenza abitativa. Presenti oltre 40 amministratori comunali da tutta Italia, tra cui l’assessore alle politiche sociali e abitative di Vicenza, Matteo Tosetto, insieme alle assessore Francesca Benciolini di Padova e Luisa Ceni di Verona.
«Una legge per risposte certe»
«Siamo qui oggi per rappresentare i Comuni in piena emergenza abitativa e chiedere al Governo un piano casa e una legge quadro sull’edilizia residenziale pubblica e sociale – ha dichiarato Tosetto –. Serve rifinanziare il fondo nazionale per gli affitti e quello per la morosità incolpevole, strumenti che fino a due anni fa ci permettevano di dare risposte concrete a chi aveva difficoltà a pagare l’affitto. Senza queste risorse, il nostro margine di azione è ridotto al minimo, nonostante il sostegno garantito dai fondi del PNRR.»
Proposte e mobilitazione
Le richieste dei Comuni, raccolte dall’Alleanza Municipalista, sono state condensate in cinque punti fondamentali:
- Legge quadro sull’edilizia residenziale pubblica e sociale, con uniformità nei diritti di accesso e permanenza, recupero di immobili e creazione di soggetti come le Housing Associations.
- Assegnazione gratuita ai Comuni di immobili inutilizzati, da destinare a politiche abitative e all’edilizia studentesca.
- Rifinanziamento dei fondi nazionali per affitti e morosità incolpevole, per sostenere le famiglie in difficoltà.
- Regolamentazione degli affitti brevi turistici, per mitigare gli effetti sul sistema abitativo.
- Misure strutturali per emergenze abitative e senzatetto, con risorse dedicate.
Un appello al governo
Durante il sit-in, i rappresentanti hanno invitato il Governo e il Ministro per le politiche abitative Matteo Salvini a discutere queste proposte e a invertire la rotta dopo decenni di disinvestimento nel diritto all’abitare. «Ogni giorno il diritto alla casa è messo in discussione, mettendo a rischio anche altri diritti fondamentali come salute, lavoro e istruzione – hanno spiegato i promotori –. Serve un piano nazionale per moltiplicare gli sforzi delle città e assicurare un futuro dignitoso ai cittadini.»
L’iniziativa ha raccolto adesioni da numerosi Comuni e rappresentanti locali, segno di un’urgenza condivisa per affrontare la questione abitativa su scala nazionale.