
Come preannunciato sette giorni fa, domani, 28 marzo, si svolgerà a Vicenza il “funerale del risparmio veneto”, un evento organizzato dall’Associazione Giustizia Risparmiatori Ezzelino III da Onara insieme a Federcontribuenti. Il presidio inizierà alle 18 in piazza Esedra, Campo Marzo. Marco Paccagnella, presidente nazionale di Federcontribuenti, ha dichiarato: “Molti singoli risparmiatori ed altri gruppi organizzati hanno aderito alla nostra mobilitazione. Quella di Vicenza per noi è la prima tappa di un lungo cammino di lotta per fare luce su dieci anni di attività dei commissari liquidatori di Veneto Banca, sulle sofferenze dei truffati di Banca Popolare di Vicenza e su un crack che è stato una tragedia per diecimila veneti ma anche una manna per i soliti furbi”.
L’iniziativa nasce in risposta alla notizia della volontà della Commissione Europea di convertire i risparmi in investimenti, un cambiamento che preoccupa i risparmiatori italiani e riporta alla mente le crisi bancarie del passato, in particolare il destino delle ex banche venete. Queste istituzioni, trasformate in società per azioni, hanno privato i risparmiatori dei loro diritti.
L’Associazione Ezzelino III da Onara ha organizzato una fiaccolata simbolica per sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere un intervento deciso delle istituzioni. Tra le richieste ci sono l’opposizione alla trasformazione dei risparmi in investimenti, l’aumento dell’indennizzo per i risparmiatori delle ex banche al 95%, e l’innalzamento del tetto massimo di indennizzo da 100.000 a 200.000 euro. Si chiede anche l’uso dei fondi residui del Fondo Indennizzo Risparmiatori e la riapertura delle richieste di indennizzo per 100.000 risparmiatori esclusi a causa della scadenza del termine del 18 giugno 2020.
Inoltre, i risparmiatori esprimono preoccupazione per le frodi finanziarie legate a liquidazioni di assicurazioni e chiedono nuove leggi per garantire una protezione totale, con indennizzi al 100%. È il momento di risvegliare le coscienze di politica e finanza, affinché il “funerale” di domani non prefiguri un futuro grigio per il risparmio.