
Dalla Diocesi al mondo politico, dai rappresentanti istituzionali alla comunità islamica e alle forze della sinistra fino alle nostre testate, che seguono da stamattina con partecipazione, il triste evento, è unanime il cordoglio nel territorio per la morte di papa Francesco, il Pontefice che ha segnato un’epoca con la forza del Vangelo, la difesa dei poveri e la passione per la pace.
Il vescovo Brugnotto: “Servo fedele, artigiano di pace, guida esemplare”
A nome della Diocesi di Vicenza, il vescovo Giuliano Brugnotto ha espresso il cordoglio per la morte di Papa Francesco con parole cariche di gratitudine e affetto. “Ha lasciato tutto per servire la Chiesa, con una speciale predilezione per i piccoli e i poveri”, ha ricordato, sottolineando il suo impegno instancabile per gli “scartati”, il dialogo interreligioso e la difesa del creato. Il vescovo ha esortato parrocchie, famiglie e comunità a unirsi nella preghiera per il Pontefice “che ha celebrato definitivamente la Pasqua con il Signore”.
Zaia proclama il lutto regionale: “Ha portato il sole anche nei giorni più bui”
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha proclamato il lutto regionale, ordinando l’esposizione a mezz’asta della bandiera in tutte le sedi istituzionali. “Il suo pontificato – ha dichiarato – è stato un raggio di sole sul nostro mondo, una guida spirituale anche per chi non crede”. Zaia ha ricordato le visite in Veneto e in particolare la storica immagine di Papa Francesco solo in piazza San Pietro durante il lockdown: “Ha incarnato i nostri sentimenti di smarrimento e ci ha guidati verso la luce”.
Possamai: “Ha trasformato la Chiesa con coraggio e giustizia”
“Un Papa davvero rivoluzionario”, così lo ha definito il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, che ha elogiato la forza dei suoi gesti e la profondità delle sue encicliche, da Laudato sì a Fratelli tutti. “Ha scosso le coscienze e trasformato la Chiesa, ci lascia l’eredità di una fede vissuta con coraggio e vicinanza agli ultimi”. Bandiere a mezz’asta anche a Palazzo Trissino.
Pretto e Rucco: “Guida spirituale e voce di amore e giustizia”
Erik Pretto, deputato della Lega, ha parlato di “un punto di riferimento per la comunità cristiana mondiale”. Francesco Rucco (FdI), già sindaco di Vicenza, ha ricordato l’incontro con il Papa in Vaticano nel 2021, sottolineando il suo appello al servizio pubblico come forma di carità e vicinanza: “Una guida silenziosa e luminosa che ci ha insegnato ad essere vicini a tutti, senza distinzioni”.

Dialogo e fratellanza: il saluto della COREIS
Anche la Comunità religiosa islamica COREIS ha espresso il proprio cordoglio, ricordando la forza del messaggio di fratellanza di Francesco e la sua apertura autentica al dialogo interreligioso. “Ha rappresentato la Gerusalemme celeste sulla terra – ha dichiarato l’associazione –, una pace interiore ed esteriore che ha unito fedi diverse nel riconoscimento dell’Unico Dio”.
Rifondazione Comunista: “Compagno dei poveri, voce scomoda per i potenti”
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del PRC, ha ricordato Papa Francesco come “un papa pacifista e anticapitalista”, scomodo per i potenti e amato dai poveri. “Ha avuto il coraggio di denunciare il genocidio a Gaza, la corresponsabilità NATO in Ucraina, il riarmo globale. Ha parlato agli ultimi con parole di giustizia, fraternità e difesa dei beni comuni. Una perdita enorme, per credenti e non”.
Popolari per il Veneto: “Papa Francesco, guida spirituale verso un mondo più giusto”
I Popolari per il Veneto si uniscono al cordoglio della Chiesa universale per la morte di Papa Francesco, ricordandone l’umiltà, la misericordia e la vicinanza agli ultimi. Il suo magistero, affermano, continuerà a illuminare le coscienze e a indicare la via per una società più giusta e solidale.
Un commiato che unisce mondi diversi
Nella morte di Papa Francesco convergono voci differenti, ma unite nella riconoscenza per un uomo che ha superato confini religiosi e ideologici. Il Veneto, e Vicenza in particolare, ricordano un pontefice che ha saputo farsi prossimo, indicare un’altra via e testimoniare, fino all’ultimo, che nella Chiesa c’è davvero posto per tutti.