È veramente unica la Vicenza della politica in mille e più storie: chi critica qualcuno spesso lo fa senza dati, chi gli risponde dimentica di essere preciso e chiaro.
L’esempio più recente, eclatante e drammatico è quello delle accuse, in realtà non tante, fatte dagli uni agli altri sulla mancata vigilanza del guano che ricopriva i piani alti della Banca Popolare di Vicenza fino a quando non è caduto a tonnellate su decine di migliaia di cittadini del capoluogo e della provincia, la parte più consistente dei 118.000 soci azzerati da Zonin, Sorato & c.
Ma anche su argomenti che potrebbero fare a meno di una sorta di ipocrita omertà, che con una colata di cera ricopre il degrado crescente della città, l’assenza di dati e fatti certi caratterizza sempre più spesso le polemiche in Sala Bernarda, con cui le minoranze iberiche attaccano, in apparenza, la maggioranza (le maggioranze?) e a cui risponde (per le rime?) la maggioranza affondando sull’opposizione lame di… cartone.
È di meno di due mesi fa, ad esempio, quello che sembrava un duro attacco di Raffaele Colombara che, tra un ammiccamento politically correct alla nuova politica delle mostre a Vicenza e un richiamo nostalgico al passato, accusava Francesco Rucco di “aver preventivato una cifra, positivamente alta, per carità, per gli eventi, ma, di certo, eccessiva rispetto ai ritorni attesi“, sempre secondo il consigliere comunale di Quartieri al Centro al suo terzo mandato a Palazzo Trissino con i primi due nella maggioranza di centro sinistra.
Non poteva mancare la reazione del sindaco che sembrava togliersi finalmente un fastidiosissimo sassolino dalle scarpe quando diceva, in sostanza, a Colombara: “ma zitti voi che parlate di spese eccessive e non commisurate ai vantaggi prevedibili per la città quando per anni ho cercato di sapere, invano, dai banchi dell’opposizione quanto realmente costassero al Comune le mostre di Marco Goldin. Ora che finalmente ho potuto vedere le carte, beh, consigliere Colombara come fa a criticarci quando dovrebbe sapere quanto il Comune ha pagato per le bollette di energia dell’ultima mostra di Linea d’Ombra, già finanziata in mille modi?!“.
Allora tutti i presenti, cioè gli assessori e i consiglieri presenti in sala più i cittadini e noi, sparuti giornalisti, si aspettavano di conoscere da Rucco quello che lui aveva finalmente scoperto e che Colombara non poteva non aver saputo dalla bocca del precedente sindaco, Achille Variati: quanto il Comune e, quindi, la città aveva pagato per non far staccare luce e energia mentre centinaia migliaia di visitatori, che pagavano i biglietti a Goldin, godevano delle opere di van Gogh esposte nella basilica Palladiana.
E, invece no, nulla, nessun numero e spade di cartone subito rimesse nei foderi.
Mah, ci siamo detti, forse l’ora tarda ha fatto dimenticare al nuovo sindaco di Vicenza di soddisfare la, giusta, curiosità di tutti, meno quella di Colombara che doveva sapere…
Ebbene il giorno dopo abbiamo chiesto al nostro sindaco quei numeri che lui ci conferma di avere ma che doveva rimettere in ordine… Poi abbiamo chiesto ad Aim e al Comune ufficialmente ma senza risposte.
Quindi, e son o passate settimane, abbiamo sollecitato e dovuto risollecitare neanche stessimo chiedendo, non di svelare, per carità, il quarto segreto di Fatima (a quello ci penserà il presunto ispiratore di Rucco, Matteo Salvini) ma l’equivalente laico locale: perché tutti, incluso mons. Francesco Gasparini, vogliano e proclamino la necessità dell’azione di responsabilità della Fondazione Roi contro Gianni Zonin e chi con lui ha contribuito alla sua demolizione ma di fatto tutti la allontanino come la lebbra… coprendola di cera.
Ma noi, i nostri lettori lo sanno, siamo testardi e finalmente a furia di insistere quei numeri li abbiamo avuti e ve li forniamo senza ulteriore, straziante attesa così come ci sono stati comunicati:
“da ottobre 2017 a maggio 2018, ovvero nel periodo comprendente l’ultima mostra di Goldin, per i consumi di energia elettrica e teleriscaldamento sono state pagate dal Comune a Aim Energy bollette per complessivi 134.839 euro, di cui:
Ora i dati ci sono, Colombara ce li potrà commentare e, quindi, la risposta piccata di Rucco al consigliere già variatiano è finalmente chiara e non incerata… come i bilanci della BPVi e della Fondazione Roi. Della cui genesi tutti si lagnano ma su cui tutti stendono tonnellate di cera.