Vicenza Jazz, Ciro Asproso (Coalizione Civica Vicenza) “interroga” sulla sua “dubbia” gestione SIAE da parte del Teatro Comunale di Vicenza

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Paolo Fresu in Heroes per Vicenza Jazz 2021 (foto d'archivio)
Paolo Fresu in Heroes per Vicenza Jazz 2021 (foto d'archivio)

New Conversations – Vicenza Jazz – scrive nella nota a corredo di una sua interrogazione, che entrambe publichiamo, Ciro Asproso, consigliere comunale di Coalizione Civica per Vicenza – è un festival internazionale che negli anni ha saputo conquistarsi un ruolo importante nel panorama musicale italiano. Molto apprezzato dal pubblico e dalla critica, anche nel 2021, pur nella drammatica crisi sanitaria generata dal COVID-19, ha esibito un cartellone di grandissimo richiamo con tutti gli appuntamenti “SoldOut” e centinaia di concerti collaterali nei locali cittadini.

Il merito di questo indiscutibile successo, che quest’anno ha raggiunto il traguardo della 25° edizione, va in gran parte alla sagace direzione artistica del maestro Riccardo Brazzale.

Vicenza Jazz è altresì, una manifestazione fortemente legata al territorio, e non solo perché rivitalizza la città richiamando moltissimi turisti e appassionati, ma anche per la sua formula decentrata che coinvolge moltissimi locali e un gran numero di musicisti autoctoni.

Ogni edizione è contraddistinta da uno slogan e quello di quest’anno: “Una luce al termine della notte” – nelle intenzioni degli organizzatori – “segna il ritorno dopo la chiusura dovuta alla pandemia, con la musica che ci aiuta ad intravvedere una luce al termine di una notte sin troppo lunga.” Un chiaro riferimento anche al mondo della musica e più in generale della cultura; un “mondo” che da 16 mesi si è completamente fermato e che si è ritrovato più fragile e privo di ammortizzatori sociali.

PREMESSO CHE:

New Conversations – Vicenza Jazz è un festival promosso dal Comune di Vicenza in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Citta? di Vicenza, i cui soci fondatori sono il Comune stesso e la Regione del Veneto, mentre i soci sostenitori sono la Fondazione Cariverona e Intesa Sanpaolo”. (*)

In data 10 giugno 2015, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza ha adottato un proprio Codice Etico, contenente i principi che ispirano il buon funzionamento della Fondazione(*). In questo documento si afferma che “nel perseguire i propri obiettivi, la Fondazione TCVI presta grande attenzione agli aspetti etici e considera la legalità e la correttezza condizioni imprescindibili per lo svolgimento dei propri servizi” ed ancora che la Fondazione TCVI “adotta ed attua modelli di organizzazione e gestione che prevedono misure idonee a garantire lo svolgimento delle attività nel rispetto della legge e delle regole di comportamento di questo Codice, ed a scoprire ed eliminare tempestivamente le situazioni di rischio”. (**)

RILEVATO CHE:

La medesima organizzazione dichiara in un Comunicato Stampa del 20/5/21(***):

tanti locali […] riprenderanno a far musica con una novità che si annuncia assai gradita per gestori e commercianti: le tasse della Siae saranno assolte dallo storico coproduttore del festival, Trivellato Mercedes Benz”.

Ora, che l’apertura delle pratiche SIAE e il conseguente pagamento delle tariffe  dovute, siano ancora erroneamente percepiti come una “tassa” o un anacronistico balzello, lascia tanto più basiti se si considera che ad incorrere nello svarione è una Fondazione pubblica. Tale leggerezza di definizione non è tollerabile, tanto più se promana da un Ente che si occupa di spettacolo dal vivo.

SIAE è la società che rappresenta gli autori e per conto dei quali procede alla riscossione dei compensi. Senza il lavoro degli autori non ci sarebbero spettacoli di teatro, di musica, o di danza, poiché sono questi professionisti che con la loro attività intellettuale forniscono la “materia prima” successivamente interpretata e rielaborata dagli artisti. Le così dette “tasse” della SIAE non sono altro che il giusto onorario per chi crea i contenuti artistici.

CONSIDERATO CHE:

A quanto ci risulta ai gestori dei locali aderenti all’iniziativa sarebbero stati consegnati due documenti per ogni serata di musica: un “Modulo per raccolta dati diritti d’autore”, in sostituzione del tradizionale Borderò Siae, e una “Dichiarazione di esenzione ai fini INPS/ex ENPALS”.

Questo secondo modulo porta come intestazione il nome “Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza” e sembra sia stato consegnato con già spuntata la casella nella quale il musicista dichiarava di partecipare a spettacoli musicali “a titolo gratuito e pertanto volontaristico”, non concedendo quindi di barrare la casella alternativa: “a titolo oneroso, nel limite di compensi annui comunque non eccedenti € 5.000,00”.

Il “Modulo per raccolta dati diritti d’autore”, non risulta essere un borderò vero e proprio e non sarebbe quindi in alcun modo verificabile e tracciabile la corretta immissione dei brani inseriti dall’artista nella serata in cui si è esibito. Si tratta oltretutto di svariate copie distribuite per tutta la città, un’alterazione minima di ognuna di esse potrebbe comportare la mancata corresponsione del diritto d’autore agli aventi diritto.

L’insieme dei due documenti fa inoltre presumere che, ai fini SIAE, l’organizzatore e titolare del permesso per musica dal vivo sia la Fondazione Teatro Comunale. Pertanto, l’onere amministrativo e la responsabilità della corretta immissione dei dati dovrebbe spettare alla Fondazione e non ai gestori dei locali.

SI CHIEDE:

  • Il Comune di Vicenza, in qualità di socio della Fondazione del Teatro Comunale Città di Vicenza, era al corrente di questa metodologia organizzativa che, seppur condotta nella legalità, risulta opaca in alcuni passaggi?
  • Considerato il ruolo svolto da “Trivellato Mercedes Benz” quale finanziatore dei costi SIAE, qual è stato l’iter di apertura dei permessi? Chi risulta, ai fini SIAE, “organizzatore e titolare del permesso” e quindi responsabile delle pratiche?
  • Qualora risultasse confermato che la “Dichiarazione di esenzione a fini INPS/ex ENPALS” veniva consegnata già spuntata nella casella della gratuità, la cosa potrebbe apparire come una forma di accondiscendenza per il lavoro gratuito o peggio, per il lavoro nero. In contrasto, peraltro, con i contenuti del Codice Etico licenziato dalla stessa Fondazione TCVI. In tale eventualità, quale posizione intende assumere il Comune di Vicenza?
  • Sotto il profilo politico, come si valuta il fatto che i lavoratori dello spettacolo sono stati “costretti” a sottoscrivere un documento ufficiale nel quale si dichiara che la loro partecipazione è “a titolo gratuito e pertanto volontaristico”? Non pare esservi una palese contraddizione con lo slogan del festival che immagina di intravvedere una “luce alla fine del tunnel” e con l’impegno morale assunto dalle Istituzioni di dare sostegno ai cittadini più colpiti dalla pandemia? Peraltro, ci risulta che alcuni musicisti abbiano presentato regolare fattura, il che lascia supporre che quanti non l’hanno fatto siano stati compensati in modo diverso.

Ciro Asproso, consigliere comunale di Coalizione Civica per Vicenza

(*)https://www.tcvi.it/it/fondazione/organizzazione/

(**)https://www.tcvi.it/site/assets/files/1140/codice-etico.pdf

(***)https://www.tcvi.it/site/assets/files/25674/comunicato_stampa_news_conversations_-_vicenza_jazz_2021.pdf