Vi avevamo parlato qualche tempo fa del curioso caso della pista ciclabile di viale Trento che non piace a nessuno, mette in difficoltà tutti, pedoni, ciclisti, camion, bus, ma è sempre lì. Il professor Luciano Parolin presidente del Comitato cittadino ‘Amici di Viale Trento’ ha pubblicato sui social nuove foto che dimostrano come i mezzi pesanti facciano fatiica a passare a causa della carreggiata che è stata ristretta per far posto alla pista ciclabile che in realtà, come ci ha spiegato il titolare del bar Al Canton, non è funzionale nemmeno per i ciclisti essendo comunque troppo stretta. “Pedoni, ciclisti, skate bord, monopattini tutti sul territorio riservato al marciapiede. La curva è pericolosa. Oltre ai danni che paga il cittadino, la paura che ti ammazzino” scrive Parolin su Facebook, pubblicando foto di ringhiere divelte a San Francesco e in zona piscine.
Il bonus bici e il bonus monopattino sono stati varati quest’anno dal governo, tra mille polemiche, nel corso dell’emergenza Covid. Il senso del provvedimento, almeno secondo la logica del legislatore, era alleggerire il carico sul trasporto pubblico locale, grande fonte di contagio, incentivando nelle città l’uso di mezzi alternativi quali appunto bici e monopattini elettrici. A Vicenza però questa logica si scontra con una realtà a cui molti cittadini si sono ormai rassegnati: le piste ciclabili ci sono se devi uscire dalla città, andando per esempio verso su, verso la Riviera Berica. Ce n’è una molto bella in strada Sant’Antonino, che ti porta fino a Caldogno. Un’altra a Vicenza Nord, che ti porta fino a Cavazzale. Altre sono presenti in zona Laghetto, Polegge, Gogna, Ferrovieri, tutte zone periferiche. Come se la bici servisse solo per le scampagnate e gli svaghi e non fosse un vero e proprio mezzo di trasporto. In centro ce ne sono poche e girarlo in bici non è facile, tanto che molti ciclisti, adulti e vaccinati e italiani, vanno sul marciapiede con la bicicletta non avendo alternative. Anche a chi scrive è caèitato, proprio ieri, di essere sfiorato da una bici sfrecciante su marciapiede che non ha nemmeno ‘clacsonato’. Della serie “potevo rimanere offeso”. Gli automobilisti dal canto loro non sopportano nessuno e vorrebbero le strade e forse tutta la città solo per sé.
E così si scatena una guerra tra poveri tra cicilisti e pedoni per il possesso di una misera fettina di territorio dove poter circolare mantenedo intatta la serenità e l’incolumità. In più si aggiungono gli skateboard e i monopattini elettrici che sfrecciano un po’ di qua e un po’ di là: dove devono stare? Pista ciclabile? Strada? Nel dubbio c’è sempre il caro buon vecchio marciapiede, che nonostante il nome a Vicenza serve a tutto (fermarsi a chiacchierare, parcheggiare l’auto, sfrecciare sui velocipedi) tranne che a permettere ai pedoni di marciare.
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