Vicenza oggi ricorda l’alluvione del 1° novembre 2010: esondarono il Bacchiglione e il Retrone

609
Alluvione Vicenza dell'1 novembre 2010
Piazza Matteotti l'1 novembre 2010

Oggi ricorre l’anniversario dei 10 anni dell’alluvione che il primo novembre 2010 colpì Vicenza e altri 130 comuni del Veneto tra Padova e Verona. A partire dal 31 ottobre, una forte perturbazione di origine atlantica ha portato sulla Regione persistenti piogge e a questo si è aggiunto anche il vento caldo di scirocco che, oltre a sciogliere la neve caduta sulle montagne le settimane prima, ha impedito il normale deflusso dei fiumi in mare Adriatico.

L’enorme flusso d’acqua ha portato all’esondazione del Bacchiglione e del Retrone, andando ad allagare il 20% della città. Il primo è esondato nelle prime ore del mattino del 1º novembre colpendo la zona della chiesa dell’Araceli vecchia e di viale Rumor con il vicino parco Querini. Alle 7:30 il Bacchiglione esce anche a ponte degli Angeli bloccando l’accesso nord ed est al centro storico, risparmiando il Teatro Olimpico grazie all’attivazione di tre idrovore. Vengono invase dall’acqua anche contrà San Pietro, corso Padova, via IV Novembre, le contrà lungofiume delle zone San Biagio/San Marco e la zona dello Stadio Menti. Il Bacchiglione esce anche nel ponte di viale Diaz, allagando il quartiere di San Paolo e dei Carmini. Anche la zona di Santa Bertilla e di viale Trento verranno allagate. E nel pomeriggio il Retrone invade anche il quartiere di S. Agostino.

L’11 novembre, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in visita alla città si rivolse ai volontari dicendo: «Avete dimostrato che non è vero che state ad aspettare gli aiuti dello Stato, che non chiedete ma fate, che avete capito come in un momento come questo pulire è un lavoro nobile. Nessuno si è vergognato di mettere le mani nel fango e di usare la scopa».