I gruppi di minoranza del consiglio comunale di Vicenza chiedono la reintroduzione della clausola antifascista, introdotta dall’amministrazione Variati e tolta tra mille polemiche dall’attuale giunta Rucco, alla luce anche di recenti episodi quali l’indagine sui Vicenza Blackflag e sull’hackeraggio al convegno su Domenico Piccoli. “L’irruzione al convegno su Domenico Piccoli di venerdì è solo l’ultimo di una serie di episodi che possono identificarsi con una forma di squadrismo nuova nelle modalità ma identica in brutalità. Ne hanno già fatto le spese, tra gli altri, la Senatrice Liliana Segre. Il neofascismo e l’antisemitismo sul web non sono il terreno di qualche folle isolato, ma una rete organizzata che non va sottovalutata; al pari delle “ronde nere”, comparse di recente anche a Vicenza, che inneggiano alla violenza fisica e alla “caccia” all’immigrato” affermano i consiglieri di opposizione.
“Domani proporremo quindi la reintroduzione della clausola antifascista, da associare a quella contro tutti i totalitarismi, per scacciare quell’ombra di ambiguità gettata anche dai politici che ostentano ammirazione per “le cose buone fatte da Mussolini” o intonano “Faccetta nera”. Auspichiamo che i consiglieri di maggioranza, anche alla luce dei più recenti e preoccupanti episodi, possano rivalutare la decisione presa un anno fa – conclude l’opposizione – e schierarsi con noi dalla parte della Vicenza antifascista”.