Vicenza Pride, Gian Luca Deghenghi (Mis): “Questura valuti limitazioni o interruzione per oltraggio al pudore”

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Le immagini che vediamo dopo ogni Gay Pride – scrive Gian Luca Deghenghi del Movimento Italia Sociale Vicenza – ci mostrano episodi e personaggi caratterizzati dalla più bassa volgarità oltre a comportamenti contrari al più elementare senso della decenza e del pudore.

Considerando l’invito alla partecipazione rivolto dall’organizzazione del Vicenza Pride alle famiglie con figli, crediamo sia doveroso valutare, da parte delle autorità competenti, l’opportunità di monitorare lo svolgimento della manifestazione.

Durante i tre giorni del Village a Campo Marzo e durante la sfilata, minori, bambini e adolescenti rischiano di trovarsi ad assistere alle ostentazioni di costumi, atteggiamenti ed atti con riferimenti sessuali espliciti che sappiamo essere componente immancabile di ogni Gay Pride.

Sarà quindi necessaria una forte vigilanza interna ed esterna, onde evitare episodi disdicevoli ed isolare e perseguire eventuali soggetti che si rendessero protagonisti di offensive e vergognose sceneggiate da oltraggio al pudore.

In caso di manifesto degrado della situazione, a nostro avviso la Questura dovrebbe valutare l’interruzione del Pride. Nessuna battaglia di rivendicazione, per quanto lecita, può giustificare la rappresentazione dell’oscenità sul pubblico suolo.

Crediamo che gli organizzatori stessi non abbiano alcun interesse ad accogliere al Vicenza Pride taluni imbarazzanti e disgustosi pagliacci, che finirebbero per ledere la dignità della manifestazione. Auguriamo loro, da questo punto di vista, la miglior riuscita per una festa priva di intoppi.

Andando oltre la preoccupazione per la forma che il Gay Pride potrebbe assumere e rivolgendo l’attenzione alla divulgazione di contenuti ed ideologie che, nel pieno diritto, la parata arcobaleno veicola, il Movimento Italia Sociale Vicenza se ne occuperà in un incontro pubblico organizzato per il giorno 15 giugno, in città, che vedrà tra i relatori l’avvocato Gianfranco Amato, protagonista del recente Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona.”