Uno spacciatore 19enne, originario del Ghana, ha aggredito con un coltello un cliente, in centro a Vicenza. Dopo che la vittima, un cittadino serbo, ha denunciato il fatto, l’aggressore è stato trovato dalla polizia ed arrestato.
Dopo il riconoscimento e l’ascolto della parte lesa e di alcuni testimoni, a causa della mancanza della flagranza di reato, è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Vicenza per rapina aggravata e lesioni.
L’uomo, M. H., con a proprio carico numerosi precedenti per rapina e altri reati di varia natura è stato sottoposto agli accertamenti dell’Ufficio Immigrazione per valutare la sua posizione sul territorio nazionale.
Al termine delle verifiche, nei suoi confronti il Questore della Provincia di Vicenza, Paolo Sartori, ha emesso un ordine di allontanamento dal territorio nazionale. È stato quindi portato al centro di permanenza per i rimpatri in attesa di essere trasferito presso il proprio Paese di origine.
Come riferito dagli uffici di Viale Mazzini, la persona aggredita ha lanciato l’allarme ieri mattina, intorno all’alba, sostenendo di essere stato aggredito nei pressi di Viale San Lazzaro. Secondo il suo racconto, avrebbe seguito lo spacciatore ghanese per acquistare della droga.
Il 19enne però avrebbe preteso la consegna del contante, circa 40 euro, dietro minaccia con un coltello. Ne sarebbe dunque nata una colluttazione tra i due, nel corso della quale lo spacciatore avrebbe utilizzato l’arma ferendo la vittima al volto e al collo per poi fuggire.
Come anticipato, i poliziotti intervenuti lo hanno rintracciato non molto distante, fermandolo e disarmandolo. L’uomo ferito è stato medicato al Pronto Soccorso e dimesso con una prognosi di guarigione di 15 giorni.
“Anche in questo caso – commenta il questore Sartori – l’immediato intervento degli agenti delle pattuglie delle Volanti ha consentito di evitare che un grave episodio di aggressione e rapina potesse avere ben più tragiche conseguenze.
L’adozione di provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale e, qualora ne ricorrano i presupposti di legge, il conseguente trasferimento degli stessi presso i Cpr in attesa di rimpatrio rappresentano uno strumento indispensabile dell’azione a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.
In tal modo, infatti, si evita che possano radicarsi sul nostro territorio soggetti pregiudicati, spesso privi del necessario titolo per soggiornare nel nostro Paese, i quali, con i loro comportamenti, destano particolare allarme sociale e compromettono la civile convivenza”.