Ha tentato il colpo a un distributore automatico di bibite a Vicenza, nel parcheggio Fogazzaro, ma è stato beccato dalla Polizia. È finito cos’ in manette un 36enne, originario della Serbia, M. M., e pregiudicato, come reso noto dalla Questura di Vicenza.
Il fatto è avvenuto la scorsa notte e la polizia è stata allertata da personale della società AIM di Vicenza, che aveva notato movimenti sospetti vicino al distributore di bibite attraverso il sistema di videosorveglianza. Il serbo, infatti, armeggiava sul pannello posteriore del macchinario per il vending.
“L’uomo – raccontano dalla Questura -, distratto dalla presenza di alcuni giovani, dopo essersi nascosto dietro ad una autovettura, riprendeva a scassinare il distributore”, nel parcheggio di Vicenza.
“All’arrivo immediato sul posto di una pattuglia della Squadra Volanti – ancora la Questura -, allertata dalla Centrale Operativa, il soggetto, nel goffo tentativo di nascondersi chinandosi verso una bicicletta, simulava di ripararne la gomma. Le evidenze della sua azione delittuosa, però, erano tali da consentire agli agenti di Polizia di trarlo in arresto per il reato di tentato furto aggravato.
Il lato posteriore del distributore di bibite, infatti, presentava un evidente danneggiamento nel pannello e, presenti sul suolo, proprio accanto alla macchinetta delle bibite, venivano rinvenuti numerosi arnesi da scasso poi debitamente sequestrati”.
Ulteriori “attrezzi del mestiere” sono stati poi trovati dai poliziotti nello zaino del sospettato nel corso della perquisizione. “M. M. – riferisce la questura – cittadino serbo classe ’86, con a proprio carico svariati precedenti penali e/o di Polizia per reati contro il patrimonio, veniva pertanto condotto in stato di arresto negli Uffici di Viale Mazzini e trattenuto nelle Camere di Sicurezza della Questura, in attesa della celebrazione della Udienza di convalida innanzi alla competente autorità giudiziaria”.
“Ancora una volta – ha evidenziato il Questore della Provincia di Vicenza Paolo Sartori –, la pronta e precisa collaborazione prestata dai cittadini ha consentito alla Polizia di intervenire in maniera efficace per impedire la piena consumazione di un reato e di procedere all’arresto del presunto responsabile.
Ciò a significare che quello di sicurezza partecipata e condivisa non rappresenta un concetto astratto, ma un modello imprescindibile di collaborazione tra cittadini, Istituzioni e Forze dell’Ordine, nell’ottica di garantire alla collettività un sempre maggiore standard di sicurezza”.