Vicenza torni città per la pace, la petizione di Sandro Pupillo & c.

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Città per la Pace, Vicenza
Città per la Pace, Vicenza "depennata"

Con una sciagurata delibera di Giunta di fine giugno, l’Amministrazione comunale di Vicenza ha deciso di uscire dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani a partire dal 2020. E con quali motivazioni? Quella che certamente balza più all’occhio è di carattere economico: “in questo periodo di contrazione delle risorse” – si legge nella delibera – “è necessario valutare come investire ogni singola, anche se pur modesta, somma a disposizione dell’Ente”. Stiamo parlando di € 1.900,00 che nel bilancio del nostro Comune sono briciole.

Un atto politico e istituzionale molto grave, per nulla rispettoso della storia e dei valori della nostra Città, reso ancora più grave della decisione di non coinvolgere il Forum per la Pace, organo comunale con specifiche competenze e finalità, tra le quali quelle di esprimere pareri sulle proposte di deliberazione dell’amministrazione comunale e predisporre raccomandazioni su tematiche inerenti la pace e i diritti umani.

Con questa azione si calpesta lo Statuto del nostro Comune, la stella polare e la carta d’identità per decisioni importanti come questa. Lo Statuto parla e vale per tutti i vicentini, cittadini e amministratori. Uno dei primissimi articoli è dedicato alla Pace e alla cooperazione. Esso sancisce che “Il Comune promuove una cultura della pace e dei diritti umani mediante iniziative culturali e di ricerca, di educazione e di informazione e con il sostegno alle associazioni, che promuovono la solidarietà con le persone e con le popolazioni più povere”.

Per tali e tanti altri motivi abbiamo deciso di proporre una petizione – già sottoscritta da un migliaio di cittadini e che scade il 4 settembre – nella quale chiediamo al Comune di ripensarci e di tornare sui propri passi. L’adesione al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani non è solo una questione meramente economica, ma è concreto un impegno della nostra Città alla promozione dell’educazione permanente alla pace e ai diritti umani nella scuola, all’organizzazione della Marcia per la pace Perugia-Assisi, alla promozione della diplomazia delle città per la pace, al dialogo e la fratellanza tra i popoli, allo sviluppo della solidarietà internazionale contro  le guerre, alla promozione di un’informazione e comunicazione di pace, alla costruzione di un’Europa delle città e dei cittadini, sulle orme del grande Giorgio La Pira.

Rispediamo al mittente le accuse di chi dice che stiamo strumentalizzando le tematiche legate alla Pace. Una amministrazione parla per atti deliberativi ed in questo anno l’unico atto che l’Amministrazione ha prodotto è la recessione dal Coordinamento. Dopo che è stato messo in discussione il nome del “Parco della Pace”, in seguito all’assenza della nostra Amministrazione comunale dopo anni alla Marcia Perugia-Assisi, dopo la bocciatura di un nostro ordine del giorno che  ci auguriamo che il  nuovo assessore al Sociale Matteo Tosetto e la consigliera comunale con delega alla Pace Caterina Soprana, persone che entrambe stimiamo, invertano la rotta. Vicenza è una Città per la Pace fin dal suo Statuto: nessun atto di recesso, negligenza, silenzio, potrà mai cancellare questo dato di fatto. Vicenza merita rispetto.

Per sottoscrivere la petizione firmata da tutti i consiglieri di minoranza e già sottoscritta da un migliaio di cittadini questo è il link:

https://www.comune.vicenza.it/servizi/petizioni/petizioni.php/229950

Petizione promossa da Sandro Pupillo e

Giovanni Selmo, Ciro Asproso, Cristina Balbi, Raffaele Colombara, Otello Dalla Rosa, Alessandro Marchetti, Alessandra Marobin, Giovanni Rolando, Isabella Sala, Cristiano Spiller, Ennio Tosetto