“Non siamo lavoratori Usa e getta”: a Vicenza centinaia di persone in sciopero davanti alla base Del Din

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sciopero base Usa Vicenza
sciopero base Usa Vicenza

Sono circa 4mila i dipendenti civili delle installazioni militari statunitensi in tutta Italia, da Catania alle due basi vicentine Camp Ederle e Del Din. Il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto il 30 ottobre 2021, ha portato alla proclamazione dello stato di agitazione nelle scorse settimane da parte delle organizzazioni sindacali Fisascat Cisl e Uiltucs (la Cgil non è ammessa dagli americani). E in più sono 41 gli annunciati esuberi nelle basi vicentine, con i rappresentanti sindacali che stigmatizzano “le comunicazioni che hanno raggiunto circa 41 dipendenti della Base di Vicenza avente ad oggetto la risoluzione dei rapporti di lavoro”.

Gli esuberi infatti sono stati comunicati direttamente ai lavoratori ma “non alle Segreterie Nazionali nel mese di settembre come prescritto dal Ccnl”. E ad aggravare la situazione, fanno saperi i sindacati, ci sono le “voci in merito ad ulteriori possibili esuberi presso la Base di Aviano”. Due le giornate di sciopero programmate, il 29 e 30 giugno: nella prima è stato organizz

ato stamattina un concentramento di lavoratori proprio a Vicenza, con partenza del corteo dal parcheggio di via Goldoni che ha percorso viale Ferrarin e viale Dal Verme nei pressi della caserma Del Din, con ripercussioni notevoli sul traffico cittadino.

Prima volta alla Del Din

È la prima volta che il personale civile italiano impiegato nelle basi di Vicenza, in totale quasi mille persone con quelli indiretti, manifesta con un sit-in per protestare contro i licenziamenti: si tratta di lavoratori impiegati soprattutto nella ristorazione. In città sono arrivate centinaia di persone anche dalle altri basi del nord Italia, tra personale dipendente dall’Aviazione e dall’Esercito, dopo che è rimasto senza esito anche il tentativo di conciliazione e raffreddamento svoltosi lo scorso 30 maggio presso l’Ambasciata degli Stati Uniti, “ben oltre i termini prescritti dal Ccnl, solo a fronte dello spirito costruttivo e responsabile delle organizzazioni sindacali”.

Fisascat Cisl e Uiltucs chiedono anche il superamento della discriminazione op

sciopero Del Din
sciopero Del Din

erata “tra il personale americano e il personale italiano a parità di mansioni”, perpetrata “anche tra i lavoratori italiani che effettuano le stesse attività presso Basi differenti” e un miglioramento delle condizioni economiche, con l’introduzione di misure di welfare. La disponibilità americana “è una misura non solo insufficiente ma di gran lunga inferiore rispetto a quanto messo a disposizione delle negoziazioni avvenute in altri Stati”, concludono i sindacalisti intervenuti.

Uno dei manifesti dello sciopero preparato dai manifestanti recitava: “Non siamo lavoratori Usa e getta”.