Il Comune di Verona gestisce due sistemi di videosorveglianza, le cui immagini rimangono registrate esclusivamente per 72 ore, nel pieno rispetto dei diritti per la Protezione dei Dati Personali:
1. Sicurezza Stradale ( telecamere gestite dal Settore traffico )
2. Sicurezza Urbana ( telecamere gestite dalla Polizia Locale )
L’estensione dei sistemi di videosorveglianza del Comune ha comportato un incremento delle domande di accesso alle immagini registrate.
Ma è di fondamentale importanza che l’utilizzo di queste immagini avvenga nel pieno rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali e per le finalità per cui la videosorveglianza è stata realizzata.
In particolare – per il sistema di Sicurezza Urbana – l’utilizzo deve essere sempre collegato con un atto di Polizia Giudiziaria, perciò è necessario sapere che:
non è possibile rilasciare registrazioni a privati cittadini, ma soltanto ad organi di Polizia Giudiziaria o all’Autorità Giudiziaria che ne fa richiesta scritta direttamente al Comandante della Polizia Locale;
Le registrazioni non costituiscono atto amministrativo, (salvo non vengano richiamate in un provvedimento nel qual caso diventano atti endoprocedimentali ) per cui non sono oggetto di diritto di accesso ex legge 241/90.
La materia è stata regolata da due provvedimenti generali del Garante, emanati rispettivamente nel 2004 e nel 2010, che racchiudono prescrizioni vincolanti per tutti i soggetti che intendono avvalersi di sistemi di videosorveglianza e precise garanzie per la privacy dei soggetti i cui dati vengano eventualmente raccolti e trattati tramite tali sistemi.
Il provvedimento del 2010, in particolare, sostituisce il precedente e lo integra tenendo conto delle più recenti disposizioni di legge in materia e delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie.
Una particolare attenzione è dedicata alle garanzie sul fronte dell’informazione ai soggetti che transitano in aree videosorvegliate (sempre obbligatori i cartelli informativi, salvo nel caso di telecamere installate a fini di sicurezza pubblica) e ai limiti per la conservazione dei dati raccolti tramite telecamere e videosorveglianza, che può superare le 24 ore solo in casi particolari (indagini di polizia e giudiziarie, sicurezza degli istituti di credito, ecc.).