Vilipendio alle istituzioni e diffamazione aggravata: polizia denuncia un cittadino di Vicenza

656
vilipendio

Vilipendio alle istituzioni e diffamazione aggravata: queste le accuse dalle quali dovrà difendersi M. M., 50enne di Vicenza che è stato denunciato ieri dalla Digos.

Dalla questura di Vicenza informano che la persona in questione ha rivolto epiteti nei confronti di istituzioni e in particolar modo della Polizia di Stato commentando su Facebook un articolo di un noto media di Vicenza.

Frasi che sono state ritenute “palesemente offensive e denigratorie”. Dopo accurati controlli, la Digos lo ha quindi denunciato all’autorità giudiziaria

“Al termine delle attività di Polizia Giudiziaria – spiegano dagli uffici di Viale Mazzini -, il leone da tastiera è stato convocato presso gli uffici della Digos e denunciato alla Procura della Repubblica per vilipendio e diffamazione.

La Polizia di Stato mantiene un attento monitoraggio delle molteplici piattaforme di comunicazione online esistenti e ricorda che i social networks non sono una zona franca dove esprimere impunemente le peggiori manifestazioni di aggressività verbale infarcite di espressioni calunniose e gravemente offensive nei confronti di soggetti pubblici o privati, ovvero di istituzioni della Repubblica.

Le opinioni e i giudizi espressi sul web e sui social network – ancora dalla questura di Vicenza – sono sottoposti alle stesse regole e alle stesse leggi che regolamentano i normali rapporti interpersonali e con le istituzioni. Di conseguenza, le offese e le ingiurie esternate a mezzo social costituiscono fattispecie di reato aggravate dall’utilizzo di un mezzo di comunicazione di massa”.

“Il grave errore che compiono questi soggetti – ha tenuto a precisare il questore Paolo Sartori – è ritenere che ciò che viene detto e scritto sui social network non abbia ripercussioni, considerando erroneamente la realtà virtuale come un contesto nel quale è lecito porre in essere qualsiasi tipologia di condotta.

Questi spazi virtuali, invece, sono del tutto assimilati al contesto reale per quanto attiene, nello specifico, alle conseguenze di carattere giudiziario che derivano da comportamenti illeciti”, ha concluso.

Un episodio simile era avvenuto tempo fa (leggi qui la cronaca) e ugualmente la polizia aveva agito contro una persona che aveva inveito via social contro gli agenti, rei di aver chiuso temporaneamente un bar per motivi di ordine pubblico.