I misteri di Villa Aguet, residenza storica del Circeo

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Villa Aguet
Villa Aguet. Credits: latinafilmcommission.

Parlare di feudalesimo del nuovo millennio avrebbe senso? Sicuramente no, al netto di alcune eccezioni; e il territorio del Circeo è una di queste, ritrovatosi al centro di una diatriba dai contorni fumosi che continua a invadere le cronache locali. A dominio del suo skyline, Villa Aguet, la bellissima residenza storica che non passa inosservata… nonostante sia disabitata da tempo. A due passi dal centro storico di San Felice Circeo ma immersa nella macchia mediterranea in una posizione panoramica sulle pendici del promontorio, la villa ha un’identità molto “prepotente” che si individua al primo sguardo, grazie ai grandi loggiati che vestono la sua facciata verso il mare. L’edificio si struttura in tre piani spaziosi e appare circondato da un vasto parco privato. Una dimora che sarebbe un sogno per chiunque; ma perché, allora, non è abitata da nessuno?

Stanislaw Poniatowski
Stanislaw Poniatowski. Fonte: wikipedia.

Un po’ di storia – È curioso come la storia di una villa che sorge in territorio italiano ruoti intorno a personalità del tutto forestiere. Il nome Aguet, ad esempio, viene dal barone James Aguet, uomo d’affari svizzero (tra i soci fondatori, tra le altre cose, della Cirio) che ne è stato proprietario. Ma le origini di questa grande residenza affondano ancora più in là: fu per volontà del principe Stanislao Poniatowski, nipote del re Augusto di Polonia, che venne eretta agli inizi del XIX secolo. All’epoca, Poniatowski aveva comprato l’intero feudo di San Felice Circeo della Reverenda Camera Apostolica, per poi amministrarlo per una quindicina di anni. Il principe si era perdutamente innamorato dei panormi del basso Lazio e si rivelò un grande benefattore per il territorio e per la popolazione che, in condizioni di miseria assoluta, giovò di tutte le iniziative da lui intraprese in questa fase. Grazie al nuovo reggente del feudo, infatti, sorsero bellissimi edifici che impreziosirono e dettero risalto al Circeo (tanto che a Villa Spada-Poniatowski, quella che oggi appare accanto a Torre Vittoria, hanno soggiornato persino dei papi) e vennero forgiate nuove strade e recuperati diversi campi agricoli; cambiando per sempre – e in meglio – il volto e la vivibilità del posto.

Inquietanti leggende – Come tutti i luoghi disabitati, anche Villa Aguet ha il suo personale carnet di leggende e misteri. “Voce di popolo” vuole che al suo interno siano spariti alcuni giovani, “colpevoli” soltanto di una visita non autorizzata. Come ingoiati dal palazzo, che non ne avrebbe mai fatto ritrovare i corpi. Qualcuno ha addirittura insinuato che l’intera vicenda sia stata messa a tacere dal Comune di San Felice Circeo in segno di rispetto per i ragazzi, contemporaneamente difendensosi dalla curiosità della stampa. Tuttavia, va detto che non ci sono molti elementi concreti a dare contorni più definiti alla faccenda.

Altri due ragazzi sono al centro di un secondo racconto inquietante. Passando in moto nei pressi della villa, avrebbero visto fari e motori spegnersi improvvisamente, smettendo momentaneamente di funzionare. Almeno finché non furono lontani. Cercando di riportare a casa le moto a spinta, infatti, avrebbero notato che fuori dal “raggio” della villa, una volta sulla strada principale, tutto era in grado di ripartire come se nulla fosse.

Qualcun altro parla addirittura del fantasma di Circe apparso in quelle stanze.

Villa Aguet
Villa Aguet. Credits: latinafilmcommission.

Oggi – Il territorio che sorge intorno Villa Aguet anima ancora, nel modernissimo nuovo millennio, una battaglia dal sapore feudale. Tutto a causa dei cosiddetti livelli baronali che coinvolgerebbero tantissimi terreni ed edifici a San Felice Circeo, paralizzando il mercato immobiliare locale. In sostanza, “liberare” questi beni dalla servitù implica versare una sorta di tassa (che può arrivare anche al 30% del loro valore commerciale) agli eredi del barone Aguet, tra le ire di associazioni e privati. Proprietari che scoprono di non essere reali proprietari a causa di un vincolo preesistente e che per affrancare i propri beni si ritrovano addirittura ad accendere mutui per versare somme consistenti alla famiglia che ha acquistato quello che al tempo (fine Ottocento) era un feudo.

In pratica, il livello baronale era una sorta di contratto: la concessione di un terreno in cambio di un affitto, con pagamenti inizialmente in natura e, da Poniatowski in poi, in denaro. La servitù inizialmente consisteva nel pagare la Camera Apostolica, poiché il Circeo era proprietà dello Stato Pontificio; quando, poi, l’intero feudo andò nelle mani dello Stato italiano, ci fu il passaggio dal barone Ottavio Giacchetti al barone James Aguet. E qui le cose si fanno ancora più interessanti, perché la nipote, Elena Aguet, sposò il noto paleontologo Alberto Carlo Blanc… sì, proprio quello che scoprì i resti Neanderthal nelle grotte del Circeo! E sono gli eredi Aguet-Blanc a beneficiare di questa situazione. Nel 2016, infatti, è saltato fuori che soltanto gli immobili venduti direttamente dal barone risultavano salvi dal livello baronale (avendoli personalmente affrancati), mentre su circa tremila beni il vincolo ancora (r)esisteva.

A suon di pagamenti sudati, associazioni costituite e battaglie legali, tutto questo è arrivato ai giorni nostri coinvolgendo, ovviamente, anche Villa Aguet. Pare che diversi anni fa sia stata acquistata dall’ex presidente della S.S. Lazio (nonché ex primo cittadino di San Felice Circeo), Renato Bocchi, che avrebbe promesso di portare lì i giocatori… anche se nessuno li ha mai visti.

Secondo testimonianze dirette, ad oggi la proprietà dovrebbe ancora essere nelle sue mani.

Il cancello monumentale di Villa Aguet
Il cancello monumentale di Villa Aguet. Fonte: wikipedia.