Villarosa, il sotto…segretario privato delle deleghe bancarie: i suoi errori sul FIR, le speculazioni dei catto-ugonotti Arman e Ugone e le colpe delle vittime

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Il sottosegretario M5S Alessio Villarosa il 27 novembre 2018 al Mef con l'avv. Sergio Calvetti (foto Coviello)
Il sottosegretario M5S Alessio Villarosa il 27 novembre 2018 al Mef con l'avv. Sergio Calvetti (foto Coviello)

Non ho più le deleghe legate al sistema bancario per scelta non motivata di Gualtieri, il tema banche e quindi Mps sembra appaltato al Pd, per la precisione a Gualtieri e infatti i risultati sono nulli e pericolosi“: così ha dichiarato ieri il sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa, interpellato dall’ANSA in merito agli orientamenti del governo su Mps su cui ha aggiunto: “Il M5S, nonostante l’ottimo lavoro di opposizione in passato, sembra escluso a livello governativo e questa è una vergogna, frutto dell’incapacità dei nostri vertici. Sentite lui su Mps“.

Alessio Villarosa con Patrizio Miatello per il FIR dei Risparmiatori (foto Coviello)
Alessio Villarosa con Patrizio Miatello per il FIR dei Risparmiatori (foto Coviello)

Villarosa lo abbiamo conosciuto di persona quando ci invitò a un paio di incontri al Mef con gli “stakeholder” delle vittime della banche prima che si concretizzasse il coacervo del Fir, sponsorizzato, sotto la guida e i suggerimenti del “sistema”, da Arman e Ugone, che si sono vantati più volte di aver “scritto” la legge, pur di affossare la strada apparentemente più lunga, ma incanalata su binari chiari, oggettivi e di respiro, della legge 205, in cui grazie al lavoro dell’avv. Rodolfo Bettiol e del suo team apparivano per la prima volta i conti dormienti come fonte di approvvigionamento delle risorse.

La rivelazione pubblica dei suoi (nascosti) contenuti attuativi ad agosto 2018 ci costò addirittura minacce su cui le autorità preposte non ci risulta siano andate a fondo nonostante il nostro esposto (lo dovemmo presentare presso i carabinieri percé in questura lo “frenarono) e la presenza della Digos ai “tumulti” presso l’androne del comune di Vicenza (cfr. “Esposto di Coviello contro Ugone e “seguaci” suoi e di don Torta che provano a impedire a VicenzaPiù di informare soci BPVi e Veneto Banca su decreto attuativo fondo ristoro“).

Sottostante a tutto, purtroppo, c’è la complicità, spiace dirlo, dei risparmiatori, soci anomali delle Popolari, la maggior parte assenti dalla “lotta”, gli altri trasformatisi da “portatori” di diritti (ad essere rimborsati del maltolto) a tifosi di associazioni, molte delle quali coperture ineleganti (ma gli ordini professionali dove sono?) di avvocati e avvocatesse a caccia di clienti, incapaci di unirsi, perché senza la voglia e l’interesse a farlo, e pronti a plaudire l’uno o l’altro politico secondo le brezze del momento.

È così che i 300.000 truffati, che già erano e sono pochi in termini di peso (elettorale) nazionale pur aggiungendo i loro “congiunti” ma togliendo il 50% che non va a votare, si sono frammentati in circa 280.000 silenziosi crocifissi e altri 20.000 pretoriani, a voler essere ottimisti, sparpagliati fra decine di coorti-associazioni tutte in guerra, spesso e soprattutto fra di loro, divise di fronte al nemico comune, il “sistema”, e quindi frantumabili e frantumate come piccole pattuglie in avanscoperta.

Quando conoscemmo Villarosa, ci parve inesperto – chi non lo è oggi tra i politici nominati? – ma, almeno, voglioso di fare e… bene. Ci sbagliammo e, infatti, dopo quei due promettenti incontri, più da testimoni dal 2010 delle malefatte del sistema a danno dei poveri risparmiatori che da giornalisti, fummo da lui messi nell’elenco dei cattivi che osavano criticare… In pratica tutti i colleghi e non solo loro che non lo veneravano come un don Alessio da Villarosa.

Ebbene, sulla base, immodestamente, della nostra conoscenza del mondo “intorno” alle banche, in primis le ex popolari venete, vogliamo proporre a Villarosa e ai lettori una nostra lettura degli antefatti e degli sviluppi possibili del suo pensiero diffuso ieri tramite l’Ansa.

Riguardo la “scelta non motivata di Gualtierii” di sollevarlo dalle “deleghe legate al sistema bancario”, a nostro parere  è stato “cacciato” anche per le sue piroette sul Fir legate a una profonda incapacità di fare cose diverse dai proclami in favore di… selfie.

Se guardiamo ai suoi risultati, per lo meno in base ai suoi video impegni, come non plaudire alla decisione di Gualtieri che, togliendogli le deleghe bancarie, rimedia a un errore che Tria non commise?

Il suo predecessore gialloverde ben si guardò, infatti, dal dare deleghe serie al sotto… segretario, che con i suoi comportamenti ci costringe a dare sempre più ragione a Gianluigi Paragone che ha definito Villarosa “una inutile bomboniera”.

Paragone con Ugone a Vicenza
Paragone con Ugone a Vicenza

Ora che Gualtieri l’ha rotta, il politico pentastellato ci lascia la sua ultima, pesante eredità figlia della sua video selfie dipendenza: i salti di gioia di Ugone che si vede innalzato sul piedistallo di vittima delle ultime sparate del sotto…segretario che promise il 100% di indennizzo alle vittime delle banche, insultò i giornalisti che non caddero ai suoi piedi e sabato scorso ha esibito come suo successo, davanti al troppo ingenuo Miatello,  l’acconto del 12% sull’elemosina del 30% per giunta da elargire a quanti e in che tempo ancora non si sa.

Continueremo ora e di certo a vigilare – sia pure con speranze quasi nulle visto che concordiamo questa volta con le preoccupazioni di Villarosa ma non sulla “incapacità dei nostri vertici” (tra cui lui?) bensì sulla loro grande capacità di “assuefazione” al sistema – su MPS e Unicredit, pronta a bissare col suo neo presidente Padoan lo schema delle popolari venete che l’allora ministro del Mef gabellò come…. Intesa per salvarle.

SALOMÉ RICEVE LA TESTA DI SAN GIOVANNI BATTISTA (Salome receiveing the head of St. John the Baptist) – Bernardino Luini
SALOMÉ RICEVE LA TESTA DI SAN GIOVANNI BATTISTA (Salome receiveing the head of St. John the Baptist) – Bernardino Luini

Salvo poi servirle su un macabro piatto le teste dei risparmiatori nascoste sotto fiumi di miliardi regalati e, peggio, sottratti alle due banche in Lca e, quindi, ai loro stessi soci, fregati due volte: fallimento delle loro banche ed espropriazione dei loro diritti a partecipare ad eventuali riparti a loro favore per ben 4.75 miliardi, tre volte di più del miliardo e mezzo del Fir che si alimenta dei conti dormienti di altri cittadini e non di chi ha provocato i crac.

Tra questi e in primis ci sono gli organi di vigilanza e controllo che hanno usato pesi e misure diverse con le due banche venete, cosa di cui nessuno vuole occuparsi per trarne le dovute conseguenze ma di fatto assodata e ancor più “assodabile” se la nuova Commissione di inchiesta sul sistema bancario e finanziario della presidente Carla Ruocco desegretasse i verbali di alcune audizioni della prima commissione, quella presieduta da Casini, figlio e custode del sistema.

Gargamella a caccia dei poveri Puffi
Gargamella a caccia dei poveri Puffi

Tornando al tema Villarosa, sotto… segretario “sdelegato” alle banche, continueremo a vigilare su MPS e Unicredit, compito improbo, ma chi, tornando con i piedi per terra, potrà ora vigilare suGargamella” Ugone che già vediamo gioire per la testa del sotto…segretario caduta sotto i suoi piedi dopo la sua recentissima gaffe suggeritagli magari da un vicino a… dei non pagani ma anche a chi credeva nella BPVi?

La Commissione tecnica prevista dall'articolo 1, comma 501, legge 30 dicembre 2018, n. 145, competente per l'esame delle domande e l'ammissione all'indennizzo del FIR
La Commissione tecnica prevista dall’articolo 1, comma 501, legge 30 dicembre 2018, n. 145, competente per l’esame delle domande e l’ammissione all’indennizzo del FIR

Anche se, forse, non infondata nella sostanza ma non provata documentatamente, secondo lo stile di chi trasforma i suoi selfie in verità, l’accusa della “bomboniera” sull’esistenza all’interno della Commissione tecnica del Fir di contiguità con gli “ugonotti” e la conseguente, almeno temporalmente, rimozione della delega bancaria a Villarosa è ora tale da far apparire l’accantonamento del sotto…segretario come una vittoria di Ugone. E di chi gli sta accanto nella sala di regia degli, ostacoli agli, indennizzi ai risparmiatori a cui, a detta delle associazioni non catto-ugonotte, sarebbe proprio ascrivibile la contiguità di un commissario.

Andrea Arman con Gianluigi Paragone per i "non" indennizzi
Andrea Arman con Gianluigi Paragone

Tranello lasciato cadere come un confetto, avvelenato, nella bomboniera perché poi la si potesse rompere o un puro caso, nuovamente a danno di centinaia di migliaia di truffati dalle banche, comunque oggettivamente e tutti responsabili di non aver costretto tutte le associazioni a occuparsi di loro e non di sponsorizzazioni politiche o, peggio, personali?

A questo punto interrogativo una risposta può darla il contemporaneo fuoco di sbarramento della Lega contro il governo, non contro solo il Pd a cui il politico goloso di confetti attribuisce la sua attuale sventura dopo la ventura di essere diventato sotto…segretario.

Le bombe a… confetto sono state lanciate, a farsi male saranno ancora una volta i poveracci schiacciati tra M5S, Pd, Lega, alcune associazioni diventate “centro servizi” spilla residui denari e altre che la loro buona fede la faranno pagare ai fan creduloni.

P.S. Se qualcuno con la Q maiuscola (giallo, rosa, verde, colorato, in bianco e nero mia anche trasparente, nel senso di… invisibile) si ritenesse offeso o danneggiato da questa analisi, lo attendiamo presso… il foro competente di Roma, a piazzale Clodio. Dove ci sarà pure un giudice, istruttore o del dibattimento, se non di Berlino almeno non vicentino…


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