Vinitaly 2019 con il settore vitivinicolo vicentino: “numeri in crescita, anche nei mercati esteri”

251
produttori di vino in Camera di Commercio

Come ogni anno, la rassegna del Vinitaly, in programma a partire da domenica 7 aprile, rappresenta anche l’occasione per fare il punto sull’andamento del settore vitivinicolo vicentino, che nel corso degli ultimi anni ha visto crescere in modo significativo la propria importanza, sia in termini economici, sia sul piano qualitativo, senza dimenticare le sue ricadute su un’offerta turistica del territorio legata anche alla proposta di percorsi enogastronomici e prodotti tipici.

Produzione e superficie coltivata in crescita

Dal punto di vista quantitativo, le cantine beriche andranno in Fiera a Verona forti di una produzione 2018 particolarmente abbondante di uva, pari a 947 mila quintali, con un incremento addirittura del 30% rispetto all’anno precedente (725.766), un dato ben superiore alla crescita – già molto generosa – evidenziata in media in Veneto (+20,4%) e in Italia (+13,4%), dove la produzione è stata pari rispettivamente a 13,2 milioni di quintali e 71,4 milioni.

Va da sè che tale incremento si è poi concretizzato in un forte aumento della produzione di vino che, secondo le stime basate sui dati AVEPA (l’Agenzia Veneta per i Pagamenti in Agricoltura), nel Vicentino ha fatto segnare un incremento di oltre il 40% rispetto alla produzione del 2017 e comunque ancora superiore alla buona annata produttiva del 2016 (+6,9%). Tale aumento è dovuto soprattutto alla produzione di vini IGT (in particolare IGT Veneto e delle Venezie) e al ritorno alla crescita della produzione di Prosecco DOC dopo la riduzione produttiva in provincia del 2017.
Come noto, i motivi di questa produzione eccezionale dell’annata 2018 sono legati all’assenza di gelate in pianura e di siccità in collina, e ad abbondanti precipitazioni alternate a giornate calde e ventilate che hanno contribuito ad un elevato sviluppo vegetativo e alla presenza di grappoli più grossi e pesanti. Un ulteriore fattore da considerare è poi l’entrata in produzione di nuovi vitigni, che nel territorio vicentino hanno inciso tra il 2 ed il 5% sulla produzione complessiva. Sempre secondo i dati AVEPA, infatti, la superficie adibita a vigneto in provincia di Vicenza è cresciuta del 2,3% rispetto nell’ultimo anno, raggiungendo quasi i 7.900 ettari. In particolare, l’incremento è legato principalmente alle viti a bacca bianca, che rappresentano ormai oltre il 72% delle viti presenti in provincia: tale percentuale si avvicina sempre più a quella regionale, che resta comunque superiore (74%).

Nonostante tale incremento, il territorio vicentino rimane al 4° posto in Veneto per superficie coltivata a vigneto, dopo le province di Venezia (9.300 ettari) e soprattutto di Verona (29.200 ettari) e Treviso (40.000 ettari).
Meno aziende attive, ma il settore resta comunque molto frammentato

Nonostante tale incremento delle superfici e delle quantità prodotte, nell’ultimo anno si è assistito ad una leggera diminuzione delle aziende sia a livello provinciale che regionale: le cantine che detengono i diritti per impianti viticoli, infatti, nel Vicentino sono passate da 3.676 a 3.617 (-1,6%) nell’ultimo anno, mentre a livello regionale le aziende sono passate da 29.670 a 29.565 (-0,4%). Ne consegue che la superficie media per azienda è cresciuta leggermente, confermando tuttavia una grande frammentazione del comparto, soprattutto nel Vicentino: qui infatti la superficie media per azienda è di 2,18 ettari, contro i 3,19 del Veneto.

Sempre più apprezzati sui mercati internazionali

La crescita fatta registrare dai vini vicentini, comunque, non è solo quantitativa, ma anche qualitative, e fedele cartina tornasole di questo percorso è anche l’incremento delle vendite all’estero. L’export dei vini vicentini nel 2018 (i dati disponibili si fermano ai primi nove mesi dell’anno) è aumentato infatti del 4%, con un valore di oltre 130 milioni di euro (anche questo nei primi tre trimestri), in linea con la variazione regionale (+4,1) e confermando quindi la quota dell’8,3% delle esportazioni Vicentine su quella veneta. I mercati di sbocco principali per le imprese vinicole beriche sono gli Stati Uniti, che da soli pesano per 34,9 milioni di euro, +0,5%), il Regno Unito (26,8 milioni, -13,6%) e la Germania (15,7 milioni, +8,2%): questi tre paesi spiegano quasi il 60% dell’export e la preoccupazione sulla Brexit, e sulle conseguenti difficoltà di approccio al mercato britannico, sono state controbilanciate, per ora, dalla buone prestazioni sui mercati australiano (al 4° posto con 5,2 milioni e una crescita addirittura del 202%), canadese (4,2 milioni, +13,3%) e russo (3,7 milioni, +57,6%). Va sottolineata inoltre la capacità dei nostri produttori di raggiungere una grande pluralità di mercati esteri, come dimostra la rilevanza della quota destinata ad “altri paesi”, pari a ben 34,7 milioni di euro e cresciuta a sua volta del 9,2%. (elaborazione Ufficio Studi della Camera di Commercio di Vicenza su dati Istat).

La nicchia dei vini bio

Seppure ancora di nicchia, sta crescendo inoltre anche nel Vicentino l’attenzione ai vini biologici, sia in termini di aziende che si dichiarano interessate (nella nostra provincia nell’ultimo anno sono passate da 94 a 135, +43,6%) sia per superficie coltivata a vite con metodo biologico o in conversione (gli ettari nella nostra provincia sono passati da 430 a 545 nello stesso intervallo di tempo, +26,7%). Una crescita che in questo caso è ben superiore a quella regionale, pari rispettivamente a +34% e +2,6%.

L’impegno per la promozione

In questo contesto, prosegue l’impegno della Camera di Commercio di Vicenza per la promozione dei vini vicentini, in Italia e all’estero, attraverso l’Azienda Speciale Made in Vicenza, che come ogni anno sarà protagonista al Vinitaly con uno stand in posizione strategica, In particolare, al padiglione 4, stand n. G4-G5, saranno alla Fiera di Verona con Made in Vicenza il Consorzio Tutela Vini Doc di Breganze, Vignaioli Contra’ Soarda, Villa Angarano, Società Agricola Vitivinicola Col Dovigo, Vigneto Due Santi, Villa degli Olmi, Distilleria Fratelli Brunello e Cantina Piovene Porto Godi.
Ciascuna azienda potrà contare su un proprio spazio dedicato, ma non solo: ogni anno infatti lo stand di Made in Vicenza è un apprezzato punto di incontro e confronto per gli operatori del settore, in virtù delle relazioni e dei rapporti di collaborazione costruiti dall’Azienda Speciale nel corso del tempo.