Violenza di genere: la Regione Veneto sottoscrive un protocollo d’intesa per il recupero degli uomini maltrattanti

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La firma del protocollo d'intesa sulla violenza di genere
La firma del protocollo d'intesa per il recupero degli uomini maltrattanti

In Veneto le istituzioni fanno rete con azioni, strumenti e percorsi di sensibilizzazione per affrontare a 360° il dramma della violenza di genere, tema sempre più urgente da trattare, considerando che la cronaca riporta sempre più di frequente casi di femminicidio.

Proprio perché la violenza di genere è un tema complesso e con tanti risvolti da considerare, è stato sottoscritto questa mattina a Palazzo Balbi un protocollo di collaborazione fra sette enti gestori di Centri Uomini Autori di Violenza (CUAV) e l’Ufficio interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna (UEPE). L’obiettivo è di favorire il trattamento e il recupero degli uomini maltrattanti in carico all’UEPE per aver commesso reati di violenza di genere domestica e nelle relazioni intime, di natura fisica o psicologica. Un progetto che mira a rafforzare la rete territoriale, ma che ha anche scopo preventivo.

La presentazione e firma del protocollo d’intesa

L’assessore a Sanità e Sociale Manuela Lanzarin ha definito la firma del protocollo un tassello importante dell’azione promossa dalla regione del Veneto contro la violenza di genere, frutto di un lavoro di rete: “Questo protocollo – ha spiegato -, unico nel suo genere in Italia, consentirà di supportare dal punto di vista psicologico e sociale gli uomini autori di violenza nei confronti delle donne, che dopo aver scontato la condanna potrebbero essere a rischio di recidiva. Accanto ai centri antiviolenza, agli sportelli, alle case rifugio di primo e secondo grado, aggiungiamo un ulteriore strumento nel percorso riabilitativo, di prevenzione, di sensibilizzazione”.

I CUAV avranno il compito di attivare i Programmi per Uomini Maltrattanti (P.U.M.) realizzando sia attività di gruppo che rivolte al singolo soggetto, dopo aver svolto una valutazione della persona attraverso colloqui individuali per verificare se vi sia la consapevolezza e l’assunzione di responsabilità. Il percorso, che durerà 60 ore per un periodo di almeno 12 mesi, potrà essere interrotto nel caso in cui gli uomini violino le regole del patto di adesione iniziale, o per comportamenti inadeguato, utilizzo di alcol o sostanze.

UEPE elaborerà i programmi di trattamento su richiesta delle Autorità Giudiziaria, a cui riferirà sull’effettivo svolgimento del percorso, che sarà a pagamento per i soggetti ammessi alla sospensione condizionale della pena; in tutti gli altri casi la partecipazione sarà gratuita.

Il protocollo di collaborazione fra UEPE e CUAV avrà la durata di 12 mesi e potrà essere rinnovato di anno in anno.

A firmare, i rappresentanti di Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna per il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia e il Trentino-Alto Adige/Südtirol; Associazione ARES per Centro ARES; Comune di Verona per Servizio di Ascolto N.A.V.; Cooperativa sociale ISIDE per G.R.U.; Fondazione Eugenio Ferrioli e Luciana Bo onlus per C.E.R.A.; Gruppo R SCS per Servizio Uomini Maltrattanti; Peter Pan Group Cooperativa sociale per Un Nuovo Maschile; Una Casa per l’Uomo SCS per Cambiamento Maschile.