“La piaga della violenza sulle donne e la strage di innocenti vittime è un dato preoccupante in Vicenza e provincia. I primi mesi del 2023 registrano già 38 casi in più, una tendenza in crescita con oltre 100 chiamate di richieste di aiuto”. A dirlo è Edoardo Bortolotto, candidato sindaco di Vicenza del Movimento 5 Stelle.
“Nonostante alcuni fondi nazionali e regionali, i sindaci devono incrementare il sostegno alla lenta ma crescente fiducia delle donne nei confronti dei servizi locali specializzati. Per questo da sindaco, se eletto, prevederò uno specifico assessorato e osservatorio con maggiori fondi per il sostegno delle associazioni specializzate e riconosciute.
Non sono sufficienti deleghe, spesso generiche, per assessorati poiché il contrasto alla violenza maschile sulle donne è emergenza e non più una mera previsione per cambiamenti strutturali e di lungo termine. La violenza uccide, corporalmente o psicologicamente, ed i minori la subiscono indirettamente assistendo a crudeltà sociali e familiari. Nel caso di donne straniere, spesso vittime anche di un ulteriore isolamento sociale ed economico, predisporrò canali di comunicazione linguistica, coinvolgendo dove possibile anche le loro comunità. Quanto fatto ad oggi da Rucco non appare sufficiente nonostante sia un tema difficile da affrontare, io non volgerò le spalle a nessuno.
Pretendo che a Vicenza si superi la logica degli interventi straordinari ed emergenziali. I ritardi finiscono per ricadere negativamente sull’organizzazione e la sostenibilità del lavoro dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio, non avendo la possibilità di programmare a medio e lungo termine le loro attività; spesso si trovano ad anticipare le spese e le retribuzioni per almeno uno o due anni, con significative esposizioni creditizie.
Primo obiettivo sarà l’implementazione delle risorse per l’intero sistema di prevenzione e contrasto alla violenza, con implicita semplificazione e celerità maggiore nel percorso dei finanziamenti con verifica concreta dell’erogazione ai Centri antiviolenza e alle Case rifugio, attraverso un sistema di monitoraggio più efficace potenziando la governante centrale del sistema; secondo obiettivo sarà la promozione di una immediata analisi territoriale dei bisogni, coinvolgendo gli enti gestori specializzati di Centri antiviolenza e Case rifugio in tutti i livelli decisionali”, conclude Bortolotto.
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