L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust), a seguito di una segnalazione trasmessale dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha avviato un procedimento istruttorio, ai sensi dell’art. 6 della legge 20 luglio 2004, n. 215 e dell’art. 8 del Regolamento sul conflitto di interessi, nei confronti del Sottosegretario di Stato alla Cultura, Vittorio Sgarbi, per possibili condotte illecite in violazione di quanto previsto dalla legge n. 215/2004 in materia di attività incompatibili con la titolarità di una carica di governo.
Lo scontro tra il ministro Sangiuliano e il sottosegretario Sgarbi
Di recente, il ministro della Cultura italiana, Gennaro Sangiuliano, e il suo sottosegretario, Vittorio Sgarbi, sono stati protagonisti di un acceso scontro. Il motivo della lite è stato un’inchiesta de “Il Fatto Quotidiano” che ha rivelato che Sgarbi avrebbe svolto consulenze a pagamento per enti pubblici e privati, in violazione della legge.
Secondo l’inchiesta, Sgarbi avrebbe ricevuto circa 150.000 euro per tenere conferenze, partecipare a eventi e scrivere articoli per riviste e quotidiani. Alcune di queste attività sarebbero state svolte in conflitto di interessi con il suo ruolo di sottosegretario alla Cultura.
Sangiuliano ha preso le distanze da Sgarbi, affermando che le consulenze a pagamento sono “incompatibili con la funzione di un pubblico ufficiale”. Il ministro ha anche annunciato di aver avviato un’indagine interna per verificare la veridicità delle accuse.
Accuse che Sgarbi ha respinto, definendole “un complotto” contro di lui. Il sottosegretario ha anche annunciato di aver querelato il “Fatto Quotidiano” per diffamazione.
Lo scontro tra Sangiuliano e Sgarbi ha sollevato un dibattito sulla trasparenza e l’etica nella pubblica amministrazione. Alcuni hanno criticato Sgarbi per aver violato la legge, mentre altri hanno sostenuto che le sue consulenze a pagamento sono state legittime. L’inchiesta che sta minando la credibilità di Sgarbi potrebbe avere riflessi sul governo di centrodestra.
Lo scorso 27 ottobre, al termine del Consiglio europeo a Bruxelles, il Primo ministro Giorgia Meloni ha detto: “Aspettiamo di capire le risposte dell’Antitrust (cui Sangiuliano si era rivolto, ndr) e poi valutiamo nel merito di più”. La premier, in quella circostanza, non aveva escluso un passo indietro del sottosegretario che ad oggi non c’è però stato, anzi.