Vo’ on the Folks, ritorna la world music a Brendola

450
Vo' on the Folks a Brendola: KyoShinDo  in scena
Vo' on the Folks a Brendola: KyoShinDo  in scena

Il  festival Vo’ on the Folks riaccende i suoi amplificatori dopo una pausa forzata dovuta alla pandemia di 2 anni. Giunta alla XXVI edizione, la rassegna musicale diretta da Paolo Sgevano presenta quest’anno 3 concerti esclusivi che vedono protagonisti alla Sala della Comunità di Brendola (Vicenza) il gruppo italo-argentino SuRealistas (il 5 marzo), la tradizione nipponica dei percussionisti KyoShinDo (19 marzo) e il rock celtico di Mortimer Mc Grave (2 aprile).

Per quello che si annuncia come il consueto viaggio alla scoperta di suoni e culture apparentemente lontane, di musiche e tradizioni popolari antiche e talvolta poco conosciute. Una rassegna molto apprezzata negli anni che ha sempre portato in Veneto interessanti realtà della musica etnica e del folk internazionale.

Organizzato dalla Sala della Comunità di Vo’ di Brendola e Frame Evolution, con il sostegno dell’assessorato alla Cultura del Comune di Brendola e della Banca delle Terre Venete, il “Vo’ on the Folks” rappresenta uno spazio privilegiato per la riscoperta e la tutela di preziose tradizioni da conservare e tramandare, rilette in chiave contemporanea. Come testimoniano gli ospiti che si sono esibiti in questi anni: Hevia, Enzo Avitabile, Kocani Orkestar, Joana Amendoeira, Antonella Ruggiero, Jim Hurst, Riccardo Tesi & Banditaliana, Tannahill Weavers, Djamel Laroussi, Phamie Gow, Mercedes Peon, Vincenzo Zitello, Mariel Martinez, Mairtin O’Connor, John McSherry, Pierre Bensusan, Söndörgő, La Dame Blanche, Hamid Ajbar, solo per citarne alcuni.

Ad inaugurare l’edizione di quest’anno saranno i SuRealistas, in scena sabato 5 marzo alle ore 21 con il loro travolgente show multietnico. Nelle loro vene, infatti, scorrono Argentina, Italia, Inghilterra e un pizzico di Bosnia.  I loro live sono un inno alla vita, al canto e alla danza e nei loro brani si avvertono due anime: una legata alla tradizione della musica di protesta, l’altra ironica, a tratti surreale. I loro cuori pulsano al ritmo delle clavi afroamericane, tra cumbia e son, musica popolare brasiliana, rock e tropicalismo. Reduci da 2 tour europei, tre album e diversi videoclip la formazione comprende Jeremías Cornejo (voce, chitarra e ukulele), Joaquín Cornejo (voce e tastiere), Mauro La Mancusa (tromba), Sigi Beare (sax e flauto), Iacopo Schiavo (chitarra), Matteo Bonti (basso), Pietro Borsò (batteria), Simone Padovani e Laura Falanga che si alternano alle percussioni.

«Siamo veramente felici ed orgogliosi di riprendere la rassegna dopo 2 anni di stop. C’eravamo lasciati nel febbraio 2020 con l’affascinante spettacolo dei Dervisci rotanti del Galata Mevlevi Ensemble, simbolo del misticismo orientale. Abbiamo fatto del nostro meglio per garantire anche questa volta, nonostante le difficoltà, un programma degno della storia del Vo’ on the Folks» dichiara il direttore artistico Paolo Sgevano. «Inizieremo con la contaminazione dei SuRealistas e la fusione di sonorità mediterranee, tropicalismo e latin music. Proseguiremo con il mondo dei tamburi d’Oriente e i maestri del KyoShinDo, che vivono e praticano lo studio del Taiko sulle alture dell’Appennino ligure. Infine, ci divertiremo con il gruppo più euforico dell’universo celtico italiano, Mortimer Mc Grave che farà danzare le nostre anime al ritmo di gigs and reels».