Sono arrivate a Mestre le prime Volanti terrestri e della Volante lagunare cablate con il “Sistema Mercurio”. Il sistema è stato illustrato dal Direttore nazionale del Servizio del Controllo del Territorio, Maurizio Vallone. Progetto di cui, con uno stanziamento mirato, la Regione Veneto è sponsor principale.
Il Sistema Mercurio consente il potenziamento dell’azione di prevenzione da parte delle “Volanti”, le autovetture impegnate nel servizio di controllo del territorio, grazie all’incremento delle dotazioni di bordo con ulteriori tecnologie informatiche e di video ripresa che garantiscono più efficacia nel controllo delle persone, nella gestione degli interventi su scenari delittuosi, nel trasporto di persone fermate o arrestate, favorendo, inoltre, le condizioni di sicurezza del personale.
Una innovazione che arriva nei giorni in cui la Magistratura e le Forze dell’ordine sono intervenute su infiltrazioni mafiose anche nel Veneto.
Il commento del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia:
“Consentire agli equipaggi della Volanti della Polizia di disporre di un’intelligenza artificiale che di fatto è una centrale operativa nell’auto è una rivoluzione. Una rivoluzione che per noi significa legalità e sicurezza; esattamente una delle richieste più pressanti che ci viene dai cittadini”.
“È un progetto a vantaggio della sicurezza dei cittadini e del territorio, perché va nella direzione della prevenzione e dell’essere efficienti – prosegue il Governatore -. Basta pensare che gli agenti all’interno dell’auto sono ora in grado anche di verificare automaticamente tutte le informazioni necessarie senza più interfacciarsi con la centrale. Inauguriamo, infatti, dei veicoli che dispongono un’intelligenza artificiale che leggendo direttamente tramite una telecamera, segnala con un dispositivo acustico eventuali rilevanze penali o di altro genere riconducibili alla targa”.
“Questo intervento della Regione a sostegno della sicurezza è in linea con la cultura della legalità presente nei Veneti. Ringrazio per il lavoro della Procura di Venezia e degli inquirenti, consapevole che le notizie di questi giorni sono motivo per operare sempre di più nel consolidamento proprio la cultura della legalità. La foresta dei veneti onesti è quella che non ha voce e fa meno rumore; non si può accettare il rischio che la nostra comunità venga dipinta come fosse fatta di gente poco per bene. I delinquenti vanno messi in galera perché i cittadini veneti hanno diritto alla sicurezza”.