«Mio padre diceva:“l’Europa è come un lungo matrimonio. L’amore non aumenta dopo il primo giorno, ma si approfondisce”». È uno dei passaggi del discorso con cui Ursula Von der Leyen si è presentata il 16 luglio 2019 al Parlamento europeo, tenuto a votare la sua nomina. Sono passati più di due anni e il “matrimonio europeo” è stato messo a dura prova su tutti i fronti, ma Von der Leyen non si è mai persa d’animo. Ha dichiarato di ispirarsi alla prima presidente donna del Parlamento europeo, Simon Veil, e ha portato avanti la sua “dottrina” avente come pilastri l’ambiente, i giovani, la parità di genere, la difesa e l’immigrazione.
La prima presidente donna della Commissione europea si presenta come una candidata ecumenica, forgiata nel cuore dell’Europa da tre città – Londra, Bruxelles e Berlino – che hanno segnato profondamente la sua storia personale. Di lignaggio familiare aristocratico e benestante, Ursula Von Der Leyen ha iniziato la sua carriera politica relativamente tardi, a 43 anni, esclusivamente per passione. Dopo tanti anni nell’entourage della cancelliera Merkel (prima come ministro per la Famiglia e poi come ministro della Difesa), il Consiglio europeo ha raggiunto l’unanimità intorno al suo nome come guida dell’esecutivo comunitario.
«Voglio che l’Europa diventi il primo continente climaticamente neutrale del mondo entro il 2050. (..) Per far sì che questo accada, proporrò un Green Deal per l’Europa nei miei primi 100 giorni di mandato». L’ambiente è il primo punto toccato dalla Von der Leyen nel discorso del luglio 2019. Mantenere l’ambiente in salute, per la presidente, va di pari passo con l’impegno per una “transizione giusta” perché «non tutte le nostre regioni hanno lo stesso punto di partenza – ma abbiamo tutti la stessa destinazione».Obbiettivo principale su cui si è discusso anche alla recente Cop26: ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030.
A cuore della Von der Leyen anche i giovani: «la disoccupazione giovanile è al 14,2% in Europa, ma va dal 5% al 40% in alcuni paesi. Non possiamo accettarlo». È questo il motivo per cui la presidente ha fatto pressione per aumentare i fondi del programma Erasmus e aiutare anche i cosiddetti “NEET”, giovani che non studiano e non lavorano. Inoltre, nell’ultimo discoso sullo Stato dell’Unione in cui era presente l’atleta paraolimpica italiana Babe Vio, la Von der Leyen ha esortato a «lasciarsi ispirare da Bebe Vio e da tutti i giovani che hanno cambiato la percezione del possibile e che dimostrano che si può raggiungere tutto quello in cui si crede» perché «questa è l’anima dell’Europa».
Un’attenzione particolare va anche alle donne a partire dai suoi esordi, quando la candidata presidente della Commissione europea ha dichiarato: «garantirò la piena parità di genere nel mio Collegio dei Commissari». Von Der Leyen ha recentemente confermato anche la presentazione, entro la fine dell’anno, di una proposta di legge per perseguire efficacemente i reati di genere online e offline perché «le donne devono poter vivere libere e indipendenti». Per la presidente della Commissione europea, inoltre, priorità è ridurre il gender pay gap e dare corpo, attraverso nuove misure, alla sua radicata convinzione che «non è vero che bisogna scegliere tra carriera e famiglia»; lei stessa ne è l’esempio (ha sette figli)!
Infine, difesa e immigrazione. Nel mezzo del polverone circa la possibilità di creare “un esercito europeo”, Von Der Leyen ha confermato, sempre durante il discorso sullo Stato dell’Unione, la presentazione entro la fine dell’anno di una nuova dichiarazione congiunta con la NATO. Per Von der Leyen “è necessario investire nella partnership, ma anche essere in grado e avere la volontà di fare di più in autonomia”. Ursula von der Leyen ha infine annunciato che l’Unione europea terrà un summit sulla Difesa il prossimo anno, durante la presidenza di turno francese. Per quanto riguarda invece l’immigrazione, in data 23 ottobre 2020 la Commissione ha proposto il nuovo Patto sulla migrazione e sull’asilo su cui si è recentemente riaperta la discussione ferma da un anno.
Insomma, Ursula Von der Leyen con fermezza ma anche grazia e autocontrollo in ogni circostanza sta plasmando una nuova Europa in cui tutti possano sentirsi coinvolti e tutelati. Un’Europa in cui forse ci sarà più spazio per il verde (ambiente) e per il rosa (donne)!