“Ore buie” e “vicinanza al popolo Ucraino”. Sono questi i due elementi che si ritrovano nelle dichiarazioni delle tre donne che guidano l’Europa nel drammatico momento che stiamo vivendo. Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea, Roberta Metsola, neoeletta presidente del Parlamento europeo e Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea puntano su unione, democrazia e liquidità per far fronte a quella che si configura sempre di più come una catastrofe umanitaria, politica ed economica.
“Condanniamo questo barbaro attacco e le ciniche argomentazioni per giustificarlo”. Sono queste le prime parole della dichiarazione ufficiale di Ursula Von der Leyen, presidente del Parlamento Europeo. Poi un accenno alla violazione dello stato di diritto sottolineando che l’attacco è rivolto contro “un paese sovrano e indipendente” e la ferma individuazione del colpevole: “riterremo il presidente Putin responsabile di questo”. Infine, la presa di posizione a fianco dell’Ucraina e un avvertimento a Puntin: “la storia ha dimostrato che le società e le alleanze costruite sulla fiducia e la libertà sono resistenti e di successo. (…). L’Ucraina prevarrà”.
Durante la conferenza stampa congiunta della presidente con il segretario generale della NATO Stoltenberg e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel le prime anticipazioni sulle sanzioni che come ormai sappiamo ruotano intorno a cinque pilastri: settore finanziario, settore energetico, settore dei trasporti, esportazioni e politica dei visti. Dichiarando che le sanzioni avrebbero colpito il 70% del mercato bancario russo, Von der Leyen, ha aggiunto che il fine è “far aumentare gli oneri finanziari della Russia, l’inflazione che eroderanno gradualmente la base industriale russa”. Per Von Der Leyen questa crisi è anche “occasione di avvicinamento tra NATO e UE” nella consapevolezza di essere “una sola Unione, una sola Alleanza, uniti nello scopo”. Quella che per Von der Leyen, Stoltenberg e Charles Michel è “una vera e propria invasione dell’Ucraina” segna l’inizio di una nuova era. “Putin sta cercando di soggiogare un paese europeo amico. E sta cercando di ridisegnare le mappe dell’Europa con la forza. Deve, e fallirà” ha concluso la presidente della Commissione Europea.
Per la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, “l’invasione russa in Urania è un percorso che contrappone l’autoritarismo alla democrazia”. Per la Metsola il messaggio deve essere uno, ossia che “l’azione sarà unisona e supportata dal possesso della volontà politica e della capacità strategica necessaria per affrontare questa minaccia”. Per la presidente, inoltre, non è da sottovalutare la guerra senza armi portata avanti da Putin: “seminare dubbi, instabilità e paura accompagna l’apparato di guerra convenzionale del Cremlino. Questa guerra viene condotta anche online. La narrativa sostenuta da Putin – una campagna di disinformazione coordinata – si sta diffondendo”. Da qui la necessità di “contrastare la riscrittura tossica della storia”. Metsola ha quindi ribadito il sostegno del Parlamento europeo al bando della Russia dal Swift dei pagamenti internazionali. Martedì è in programma una sessione plenaria straordinaria per discutere della situazione.
Christine Lagarde, presidente della Bce, ha assicurato che la Banca Centrale Europea è pronta a intraprendere “qualsiasi azione necessaria per adempiere alle proprie responsabilità di garantire la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro”. Inoltre, ha aggiunto sempre in conferenza stampa all’Ecofin di Parigi, la BCE è consapevole che “dall’invasione della Russia in Ucraina i prezzi del gas sono aumentati di circa il 22,2% per quanto riguarda le importazioni dell’eurozona dalla Russia. I prezzi attualmente sono 6 volte più alti rispetto allo scorso anno, il prezzo del petrolio è del 54% più alto rispetto all’anno scorso”. Da Lagarde, quindi, la promessa di monitorare l’evolversi della situazione e condurre “una valutazione globale delle prospettive economiche, che includerà questi ultimi sviluppi e che costituirà la base della sua riunione politica del 10 marzo”.