Vvox chiude? Sindacato e Ordine del Veneto preoccupati per Alessio Mannino e gli altri giornalisti. Solidarietà da VicenzaPiù

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Mannino di Vvox
Mannino di Vvox

La redazione di VicenzaPiù esprime la propria vicinanza e solidarietà per lo stop improvviso di Vvox che preoccupa anche il Sindacato e Ordine dei giornalisti del Veneto. In una nota congiunta esprimono “viva preoccupazione per il futuro del quotidiano on line Vvox, con redazione a Vicenza, che da sabato 6 giugno è stato all’improvviso oscurato dalla proprietà senza informare né la redazione né i lettori. Un fulmine a ciel sereno anticipato, nel weekend precedente, dalla decisione unilaterale dell’editore Me-Young srl di sospendere il sito 4 giorni per motivi “di manutenzione tecnica” e al rientro al lavoro il 3 giugno, di aver posto tre dei cinque dipendenti in cassa integrazione a zero ore.

Ai giornalisti in cig, nonostante richieste esplicite, non è stata data alcuna spiegazione, e lo stesso Sgv non ha ricevuto ancora alcun riscontro alle istanze di chiarimento formulate.

L’ennesima doccia fredda nella giornata di lunedì 8 giugno, quando con una laconica mail ai due dipendenti non ancora posti in cig, gli stessi venivano informati che per motivazioni prettamente economiche l’attività editoriale chiudeva.

La società editoriale, costituitasi nel 2014, occupa cinque lavoratori di cui tre giornalisti, assunti con contratto a tempo indeterminato. Vvox, sotto la direzione responsabile di Alessio Mannino, in questi anni ha saputo ritagliarsi un posto significativo nel panorama dell’informazione professionale quotidiana veneta trattando temi di cronaca, politica, economia di valenza regionale e non solo. Una voce via via sempre più qualificata in grado di catalizzare un pubblico affezionato e sempre crescente.

Spiace quindi ancor di più una scelta così traumatica che oltre a rischiare di avere dei risvolti occupazionali pesanti, appare del tutto ingenerosa nei confronti delle migliaia di lettori, i quali allo stato attuale si trovano di fronte a una schermata con un “Ciao! Stiamo cambiando faccia”, la quale oltre a non spiegare nulla impedisce pure la visione degli articoli più recenti e l’accesso all’archivio.

Sgv ha già dato mandato ai propri uffici sindacali e legali di procedere e di verificare se vi siano violazioni che vadano oltre la specifica normativa contrattuale”.


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