Walter Arbib onora gli eroi sconosciuti dell’Alitalia: diretti da Renato Tarantino salvarono molti ebrei tripolini. I suoi eredi rintracciati grazie a ViPiù

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Il filantropo Walter Arbib ha voluto dedicare, il 9 maggio a Roma, una serata agli “eroi” dell’Alitalia, ovvero quei dipendenti che, diretti da Renato Tarantino, hanno contribuito a salvare molte vite umane, tra cui quella sue e della sua famiglia, quando nel 1967 gli ebrei furono costretti a lasciare la Libia.

Il nostro giornale ha un ruolo in questa storia, perché gli eredi di Tarantino sono stati rintracciati grazie a un articolo (Cerco gli eredi di Tarantino, Renato l’eroe sconosciuto – Vipiù (vipiu.it) del 25 novembre 2018  e dopo più di un anno e mezzo una figlia ci ha contattato (Renato Tarantino aiutò ebrei di Libia: con VicenzaPiù ritrovata sua famiglia).

Per quelli ricevemmo direttamente dal filantropo questa mail: “Ho letto tutti gli scambi di e-mail e l’articolo che avete scritto sul vostro giornale. Questo episodio ha dimostrato la forza del giornalismo di poter essere determinante e aiutare situazioni irrisolvibili. Volevo ringraziarla del vostro supporto e della tenacia di Paola Farina. Walter Arbib“.

Molinari, di spalle l'Ambasciatore di Israele e Walter Arbib a Roma
Molinari, di spalle l’Ambasciatore di Israele e Walter Arbib a Roma

Il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, ha presentato la serata all’Hotel Parco dei Principi a Roma, a cui siamo stati onorati di partecipare, pur non potendo rimanere fino alla fine per motivi non dipendenti dalla nostra volontà.

La presentazione del libro “Fermi, non sparate. Sono Walter!” di Yossi Melman, è stata l’occasione giusta per, si leggeva nell’invito, “una serata in onore delle famiglie e del personale dell’Alitalia che nel 1967 si prodigarono per salvare molti tripolini, rischiando la propria vita”.

Walter Arbib, il libro sulla sua vita Fermi. Non sparate, sono Walter e la serata per gli eroi dell'Alitalia
Walter Arbib, il libro sulla sua vita Fermi. Non sparate, sono Walter e la serata per gli eroi dell’Alitalia

La storia di Walter Arbib è la storia del popolo ebraico. Gli ebrei in Libia ci sono stati 2000 anni ma poi sono stati costretti a fuggire come dall’Egitto 3.300 anni fa, lasciando là tutto quello che possedevano. Walter da Italia, Israele e Canada non ha mai abbandonato né Israele, né i poveri. C’era tutta la collaborazione da parte delle Istituzioni Italiane – ha sottolineato Molinari – ma per trasportare queste persone bisognava passare tra i posti di blocco e non sempre andava bene.

Dalla fuga dalla Libia Walter ne ha fatto di strada e parte della sua vita è raccolta proprio nel libro “Fermi, non sparate sono Walter“, scritto dall’autore e giornalista Yossi Melman, edito da Salomone Belforte & C. di Livorno.

Nel suo libro l’autore racconta la biografia di Walter Arbib, un ebreo nato in una famiglia di origine libica che è diventato un imprenditore di successo in Canada e un filantropo di fama internazionale che ha sempre cercato di aiutare i diversi popoli nel mondo. È stato un partner importante per la restituzione dell’obelisco di Axum, per la liberazione di ostaggi e nell’aiutare missioni militari all’estero. In Israele i suoi contributi alla realizzazione del Museo dell’Ebraismo libico e una foresta con 10.000 alberi in onore di Giorgio Perlasca sottolineano il suo poliedrico impegno nella filantropia e il suo indissolubile legame con il popolo ebraico.

Prezioso è stato il suo costante agire e “il contributo offerto per rafforzare la posizione d’Israele nel mondo”, come ha riconosciuto l’ambasciatore israeliano Dror Eydar, presente alla serata. Testimonianze di stima sono arrivate anche da altri tre diplomatici israeliani che hanno inviato un videomessaggio di augurio (tutti sono in fondo a questo articolo, ndr): Gilad Cohen, ora ambasciatore in Giappone, Naor Gilon, già ambasciatore a Roma e ora in India, e Haim Regev, ambasciatore presso l’Unione Europea e la Nato.

Il pubblico all'evento di Walter Arbib
Il pubblico all’evento di Walter Arbib

Davanti a circa 400 persone presenti in sala, il presidente dell’Ordine del Leon d’Oro Sileno Candelaresi, Walker Meghnagi, Presidente della Comunità Ebraica di Milano e anche lui di origine libiche, Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma, Noemi di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che ha conferito a nome dell’Unione un riconoscimento a Walter Arbib così motivato “un modo, da parte di tutto l’ebraismo italiano, per ringraziarlo per la sua azione umanitaria senza tregua”.

Walter Arbib ha consegnato un riconoscimento a tutti i dipendenti Alitalia rintracciati e si è detto disponibile a consegnarne altri, qualora qualcuno fosse stato dimenticato, mentre ai familiari di Renato Tarantino ha dedicato un “riconoscimento speciale” proprio per l’essersi lui esposto in prima persona, oltre i compiti professionali.

La famiglia Tarantino
La famiglia Tarantino

L’evento continua, oggi, 11 maggio a Venezia, con un’altra presentazione del libro presso la Comunità Ebraica, in sala Montefiore.

Spesso le persone si perdono, ma, non possiamo non fare un doveroso e sentito riferimento a lei, nostra collaboratrice specializzata soprattutto sulle realtà ebraiche e autrice anche degli articoli di ViPiù su Tarantino, quando Walter Arbib ha chiesto a Paola Farina di rintracciare i parenti dell’uomo che ha salvato lui e sua madre (nonché molte altre persone), sapeva benissimo a chi affidava la sua ricerca, a una persona, cioè, che difficilmente molla l’osso.

La stessa Farina ha dichiarato che spesso si sono presentati degli impostori, non è stato facile, ha dedicato anni, conoscendo solo un nome e cognome, nessuna località e data di nascita, eppure lei è riuscita a rintracciare i familiari, abituata sempre a lavorare dietro le quinte e a sedersi nelle ultime file, confusa tra la gente. Non è certo persona che dice “lei non sa chi sono io”, di sicuro però lei sa chi sono gli altri.

Grazie Walter anche per la coinvolgente serata, grazie Paola per il tuo impegno.


Di seguito pubblichiamo i videomessaggi di auguri di Gilad Cohen, ora ambasciatore in Giappone, Naor Gilon, già ambasciatore a Roma e ora in India, e Haim Regev, ambasciatore presso l’Unione Europea e la Nato.