War Room di Enrico Cisnetto con Maroni, Manca e l’ex generale Poletti: possibili tensioni sociali e protocolli indispensabili per la fase 2

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Enrico Cisnetto è tornato come di consueto oggi pomeriggio alle 17.30 con la sua War Room, trasmessa in diretta sulla sua pagina Facebook e ripreso da VicenzaPiu.com qui, sul suo canale Youtube e già in onda in streaming su VicenzaPiu.Tv & Lapiù.Tv. Insieme all’ex ministro dell’Interno e del Lavoro Roberto Maroni, Lorenzo Manca (Presidente e Ad del Gruppo Sicuritalia) e del generale in pensione Paolo Poletti (già vicedirettore dei servizi di informazione e sicurezza) ha parlato della possibilità e del rischio di andare incontro ad un incremento della criminalità organizzata una volta superato il lock-down. Il dibattito quindi si è concentrato sulla sicurezza, sia quella fisica che quella informatica, cercando inoltre di capire cosa può fare il pubblico e cosa il privato per aiutare in questa fase.

Viste le avvisaglie di episodi di taccheggio nei supermercati e di rivolta nelle carceri, osserva con i suoi ospiti il conduttore, «quanto rischiamo un’emergenza proveniente da questioni sociali?». Per Roberto Maroni, rispondendo in base alla sua esperienza di ministro dell’Interno, sulla sicurezza sociale «siamo ben attrezzati», e nel caso diventasse una questione sociale «c’è bisogno di altri tipi di interventi, non quello delle forze dell’ordine per reprimere, ma del Governo, delle istituzioni che si occupino di gestire le crisi sociali». «Non credo ci sarà una guerra, una guerriglia, o assalti ai negozi» assicura. Il problema piuttosto sarà la criminalità organizzata che approfitterà della situazione difficile in cui verseranno le imprese per infiltrarsi, e per far fronte a questo serve un «coordinamento tra istituzioni e Unione Europea»:«intervento che oggi non vedo profilarsi all’orizzonte».

Lorenzo Manca, invece, avverte del problema dei reati informatici, in forte crescita negli ultimi giorni, sostenendo la necessità di una collaborazione collettiva per poterci fare fronte. «La sicurezza è patrimonio di tutti e tutti devono contribuire per il bene comune: ha un ruolo il cittadino, ha un ruolo il privato e hanno un ruolo le forze dell’ordine…devono interagire e far parte di un grande piano nazionale per la sicurezza». A questo proposito Poletti osserva che il problema a cui più si va incontro in questo periodo è «il furto silenzioso di dati, ovvero filtrare le informazioni interessate e rivenderle con trattazioni anonime nel web non indicizzato», sostenendo che tutta l’Industria 4.0 può essere oggetto di questi attacchi.

Tornando all’emergenza delle carceri, Cisnetto ricorda che Manca aveva «proposto un po’ di tempo fa la privatizzazione delle carceri». Ma l’ex ministro dell’Interno ritiene che questa non sia la scelta giusta. «Io sono per il privato» ammette, «ma per le carceri c’è una questione che è costituzionale, anche per la sicurezza di chi sta in carcere». «Piuttosto che dare le carceri in gestione, è meglio trovare dei sistemi alternativi con cui coinvolgere il privato affinché sviluppi dei sistemi di sicurezza: in questo sì che vedo ampi spazi di collaborazione».

Poletti infine ritiene che «oggi il quadro della sicurezza sia più variegato, non serve più uno Stato che dia un piano di sicurezza nazionale», e concorda invece sul fatto che «saranno necessari partenariati tra pubblico e privato, soprattutto per l’impiego di tecnologie alle quali il privato ha un accesso più agevolato rispetto al pubblico».


A giovedì col prossimo match nella War Room (qui i dibattiti da noi ripresi) che VicenzaPiu.com vi propone come unica testata di Vicenza e provincia licenziataria di Roma InConTra. I dibattiti War Room vengono anche replicati in streaming su VicenzaPiu.Tv & Lapiù.Tv di cui trovi qui il palinsesto in continuo aggiornamento.