War Room di Enrico Cisnetto su VicenzaPiù con Mattia Feltri e Alessandra Ghisleri sugli effetti del coronavirus a livello politico e sociale

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Dopo la pausa pasquale Enrico Cisnetto è tornato oggi pomeriggio con la sua War Room quotidiana, ritrasmessa in streaming e riproposta qui e sul proprio canale YouTube anche da VicenzaPiu.com. E proprio con la metafora della resurrezione (in questo caso dopo il Coronavirus) ha iniziato la sua diretta insieme a Mattia Feltri (giornalista de La Stampa) e Alessandra Ghisleri (sondaggista e direttrice di Euromedia Research). Avrebbe dovuto essere presente anche l’economista Giuliano Cazzola, ma per problemi tecnici non è riuscito a collegarsi.

La prima parola nel dibattito spetta alla sondaggista Ghisleri, che ci dà subito la fotografia dell’umore degli italiani rispetto alle scelte di governo che stanno accompagnando l’emergenza Covid. All’inizio ha prevalso il senso di responsabilità, spiega, seppur in modo eterogeneo tra Nord e Sud. Ora, invece, questo umore sta cambiando: «Le canzoni sui balconi hanno lasciato lo spazio al timore che questo virus ci porti via le nostre responsabilità economiche … le paure che avevamo di non tornare alla vita normale stanno aumentando». Prima di arrivare alla fatidica fase 2, conclude, è necessario imparare a «convivere col virus», e questo si potrà fare solamente trovando una «cura, e non il vaccino».

Feltri, invece, si scaglia contro le dichiarazioni che il ministro Boccia ha rilasciato in un’intervista al Corriere della Sera di oggi in cui il ministro per gli Affari regionali e le autonomie sostiene che «non bisogna andare dietro a chi corre dietro al “dio Denaro”».  Feltri junior gli ribatte: «poi però questo dio Denaro lo andiamo a chiedere all’Europa, a Rutte, alla Merkel». «La salute te la curi col denaro», conclude sarcasticamente.

Passando invece a quanto scritto nell’editoriale di oggi (Il “buongiorno” nella prima pagina de La Stampa), Feltri sostiene che non ha senso ricercare i colpevoli, fare processi a chi non ha saputo gestire questa emergenza (riferendosi alle varie inchieste sulla responsabilità della sua regione, la Lombardia, per non aver saputo arginare efficacemente il contagio). «Di fronte all’enormità della natura, spesso, l’uomo si imbatte in qualcosa che non capisce», e il «colpevole è semplicemente l’uomo che non riesce a raggiungere una dimensione troppo grande per lui».

Un altro problema che Alessandra Ghisleri osserva nell’emergenza, invece, sono i prezzi in aumento. L’esempio che porta è quello della mascherina rivenduta in una farmacia di Milano a 60 euro, una notizia che ha fatto scandalo. E questa situazione, purtroppo, si ripercuote sullo stile di vita degli italiani in modo drastico, portandoli a scelte spesso oltre il loro livello di dignità, come ridurre i pasti o arrivare a rubare.

«Io trovo vergognoso che non ci sia un controllo sull’aumento di prezzi di materiale primario» dice Ghisleri che osserva che non abbiamo imparato nulla dallo stesso problema che già era emerso col passaggio dalla lira all’euro. E questo, analizza la sondaggista, andrà ad influenzare la politica dei prossimi tempi.

Siamo infatti «vicini agli indicatori che avevamo durante i Vaffa Day di Grillo», situazione nella quale il cittadino vuole diventare «protagonista della politica» in quanto non si sente più considerato dal governo. Quindi, come si è visto nelle precedenti crisi, è probabile che arriverà qualcuno di completamente nuovo nel panorama politico nazionale. Sempre secondo Ghisleri, infatti, le numerose task force che ultimamente imperversano nell’ambiente istituzionale per «pseudo-commissariare chi ha già dei ruoli di competenza» non tengono conto del cittadino. Questi “gruppi di lavoro” «sono un allargare, ma a chi? Perché non si è allargato a più persone?». «Ci sono molte persone valide, allora vuol dire che non sono all’altezza» potrebbero pensare le persone. Ma «non è un commissariamento, è un ruolo di semplici consiglieri», corregge Cisnetto. «Bisogna riuscire a rendere chiaro questo messaggio» concorda la sondaggista.

Sul fatto che le cose “ai piani alti” della politica cambieranno è d’accordo anche Feltri, sostenendo che «questo governo non è consapevole di ciò a cui va incontro», e questo lo porterà a scontrarsi con la crisi economica che travolgerà il Paese dopo il Covid-19. «Conte ha un gradimento molto fragile, non durerà» prevede il giornalista. «Ci vorrebbe un De Gasperi o un La Malfa» scherza, ma non troppo, il conduttore.


A mercoledì col prossimo match nella War Room (qui i dibattiti da noi ripresi)che VicenzaPiu.com vi propone come unica testata di Vicenza e provincia licenziataria di Roma InConTra. I dibattiti War Room vengono anche replicati in streaming su VicenzaPiu.Tv & Lapiù.Tv di cui trovi qui il palinsesto in continuo aggiornamento.