Trattasi di sintomatologia transitoria (si spera) che solitamente compare in reazione a situazioni ritenute universalmente stressogene o che il soggetto colpito vive come tali.
Il soggetto che ne viene colpito (ma viene colpito più lui o gli altri?) è solitamente dotato di fantasia e creatività. La privazione di queste due caratteristiche vitali predispone il paziente a reazioni compulsive e di difficile contenimento, a situazioni stressogene assai.
Nonostante ciò l'individuo colpito sembra essere abbastanza consapevole della sua compulsione tanto che se si impegna parecchio riesce a contenere questa smania (sera troppo tardi, il week end) almeno nella sua quantità.
La reazione compulsiva nel caso specifico è caratterizzata da uso irrefrenabile e, come dicevamo, compulsivo di messaggistica telefonica meglio conosciuta come app wazz up, che porta l'individuo temporaneamente malato a scrivere con la modalità "a valanga" essendosi da solo convinto/a che l'informazione da dare oltre ad essere di vitale importanza, vada data nel più breve tempo possibile (se no succede un fatto).
Scoperta nel 2014, la patologia è ancora troppo sconosciuta perché la comunità scientifica possa avere avuto il tempo di individuare cure terapeutiche valide; come già descritto per altri tipi di patologie simili sembra che la patologia di supporto «dategli qualcosa da fa'» sia la migliore... anche se potrebbe non essere sufficiente. Come per le allergie e le intolleranze, l'eliminazione dell'agente esogeno (cellulare e watsapp) potrebbe essere l'unica, drastica, reale soluzione.
La definizione di "Wazzappite compulsiva reattiva" è ripresa dal capitolo 17 di "Sociopatie, sociofobie e sociofollie. Nuovi contributi per lo studio delle psicopaturnie della vita quotidiana de' noantri", libro di cui sono autrici la dr.ssa Lucia Valdarnini e la collega Cinzia Armelisasso, citata dal dr. Alessandro D'Avino nel post da noi pubblicato "Il decalogo romano rilanciato da una veneta per i “costretti dalla dittatura sanitaria”: poche, semplici regole e nessuno si farà male".
Le due autrici, tutte da... leggere, definiscono il loro libro così: "Questo piccolo trattato è uno spaccato di alcune differenti condizioni psicopatologiche molto molto comuni spesso non riconosciute. Gli autori vogliono analizzare, in particolare, due tipologie di stati patologici: quelli che si ripercuotono gravemente sugli altri e quelli pericolosi per sé stessi. Statevi bene."...
Mondo (web)moderno, cioè, non sempre vuol dire migliore...
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