Con la ripresa della nuova stagione artistica del Teatro Comunale di Vicenza, torna ad attivarsi la buona pratica delle residenze per artisti nei territori con il progetto del Tcvi We Art 3, giunto nel 2023 alla sesta edizione, sostenuto dalla Regione del Veneto e dal Ministero della Cultura.
Nei mesi di novembre e dicembre gli artisti delle diverse discipline coinvolte – prosa, discipline circensi, danza contemporanea – passeranno un periodo di tempo negli spazi del teatro per portare alla luce, supportati dallo staff interno e da tutor specializzati, il loro progetto creativo e svilupparlo nei vari aspetti artistici, tecnici, di relazione con gli spettatori, fino ad arrivare agli sharing, i momenti pubblici di condivisione con il pubblico. La prima embrionale rappresentazione della creazione diventerà in seguito uno spettacolo.
Nella nuova edizione delle residenze We Art 3 sono stati selezionati sia artisti nazionali che internazionali: l’attrice rodigina Matilde Vigna per la prosa, la compagnia francese WCS per le pratiche circensi e l’equilibrismo, il duo EM+ | Emanuele Rosa & Maria Focaraccio per la danza contemporanea.
Ma come si svolge, in pratica, una residenza?
Le residenze artistiche del progetto We Art 3 si sviluppano in diversi step: dopo la selezione delle candidature, gli artisti scelti presentano nel dettaglio il loro progetto; verificato il piano operativo, vengono attentamente pianificate le azioni relative alla logistica e ai tempi della creazione, perché l’artista o la compagnia possano entrare in relazione con la squadra operativa e tecnica del Tcvi; le fasi successive della residenza prevedono un percorso di tutoraggio con operatori qualificati e la partecipazione agli incontri con gli spettatori, nelle classi di audience development e negli incontri post-sharing. L’esperienza creativa di progettazione e messa in scena diventa quindi un processo monitorato e monitorabile, sia all’interno del teatro, che all’esterno, grazie alle reti di cui il Teatro Comunale di Vicenza è parte attiva.
Oltre alle reti nazionali dedicate alla danza come Anticorpi XL (in particolare l’azione ResiDance XL ) e le intese con i soggetti di sistema territoriale, Fondazione Teatro Civico di Schio e Centro di produzione La Piccionaia in primis, è stata particolarmente significativa la convenzione siglata a fine 2022 tra i tre soggetti titolari delle residenze per ‘Artisti nei Territori’ del Veneto, ovvero la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, il Comune di Bassano del Grappa – Opera Estate Festival Veneto/CSC e il Teatro del Lemming di Rovigo. La rete Vene.Re creata dai tre soggetti ha diramato nel corso dell’anno un bando per individuare un artista o una compagnia da ospitare, per complessive 45 giornate di lavoro, nei tre teatri.
Ed è stata Matilde Vigna, attrice rodigina diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino sotto la direzione di Valter Malosti, Premio Ubu 2019 come miglior attrice under 35 e Premio Eleonora Duse come attrice emergente nella stagione 2020-21, la vincitrice del bando Vene.Re con il progetto “Le parole perdute”, diventando anche la protagonista della residenza di prosa We Art 3 edizione 2023.
Il lavoro proposto dall’attrice affronta il tema della perdita del linguaggio, evocando la storia di una famiglia in cui la madre non ricorda le parole. Ma si comunica in una situazione di questo tipo? “Abbiamo il tempo di sbagliare, che è la cosa più importante di tutte per proseguire nella nostra ricerca personale e collettiva, per provare a capire se le nostre parole non bastano più, e come fare a trovarne di nuove per comunicare con chi non le ha” sono le parole dell’artista per spiegare il senso della sua ricerca.
La residenza di Matilde Vigna al Teatro Comunale di Vicenza si è conclusa nei giorni scorsi con una masterclass dedicata a “Praticare la perdita” e uno sharing pubblico che ha avuto luogo il 2 novembre; il tutoraggio è stato curato da Sergio Meggiolan, direttore artistico del centro di produzione teatrale La Piccionaia e Vanessa Gibin, operatrice specializzata in programmazione e organizzazione di spettacolo dal vivo, mentre l’audience development, ovvero il percorso di analisi, visione e restituzione è stato realizzato in collaborazione con Theama Teatro, per gli allievi dei corsi di formazione teatrale, condotto da Anna Zago, attrice, regista e insegnante.
Matilde Vigna sarà tra le protagoniste, con Eva Robin’s e Beatrice Vecchione, della commedia “Le Serve” di Jean Genet, in programma nella stagione di prosa al Ridotto mercoledì 20 marzo.
La seconda residenza We Art 3, dedicata al circo contemporaneo è in corso in questi giorni protagonista la compagnia WCS, quattro artisti indipendenti provenienti da diversi campi artistici, con un background in performance, circo e musica; con il loro lavoro restituiscono un’immagine poetica del mondo, combinando la complessità del reale con le pratiche e abilità virtuosistiche delle loro discipline. Fondata nel 2014 da Danielle Cohn Levy e Namer Golan, la compagnia si è imposta all’attenzione del pubblico e della critica con il primo spettacolo “23 Thoughts About Conflict”, vincendo 3 premi all’Acco Fringe Festival; dopo una tournée internazionale, è ora a Vicenza per perfezionare il progetto “Perfect Timing”.
Tenendo in equilibrio sulla testa ogni tipo di oggetto, due giocolieri si mettono volontariamente in situazioni difficili, cronometrate con estrema precisione; il tempo diventa l’aspetto pericoloso dei loro giochi di invenzione, trovandosi costantemente di fronte all’improbabilità. Le ossessioni infantili sono trasformate in numeri da circo; grazie alle azioni spettacolari, come il bilanciamento degli oggetti, gli artisti riescono a creare una forte tensione drammatica; l’obiettivo è mettere in discussione gli aspetti filosofici del tempo combattendolo, ingannandolo, allungandolo e persino tentando di fermarlo: l’obiettivo è avvicinare gli spettatori all’incredibile storia della giocoleria, creando un’atmosfera intima, con momenti poetici, surreali, ma anche di divertimento allo stato puro. I tutor degli artisti sono Mario Gumina, musicista, attore, regista e videomaker, direttore artistico di C.L.A.P.Spettacolo dal vivo (Circuito Lombardia Arti Pluridisciplinari) e Alessandro Bevilacqua, curatore dei progetti di residenza e di danza contemporanea per il Tcvi.
Lo sharing, ovvero il momento di condivisione con il pubblico, è in programma sabato 18 novembre alle 21.00 al Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza; al termine è previsto un incontro con gli artisti della compagnia. L’ingresso è libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili; bisogna prenotarsi sul sito del teatro www.tcvi.it – sezione biglietteria online.
Durante la residenza, gli artisti di WCS realizzeranno anche un laboratorio di giocoleria per famiglie e bambini dagli 8 anni, “L’arte dell’equilibrio”, sabato 18 novembre dalle 15.00 alle 17.00 al Tcvi in Sala Prove 2. La partecipazione al laboratorio è gratuita, i bambini dovranno essere accompagnati da un genitore. Per iscrizioni scrivere a segreteria@tcvi.it.
“Perfect Timing è un progetto selezionato con il circuito multidisciplinare regionale C.L.A.P.Spettacolo dal vivo, con cui il Teatro Comunale collabora da tempo per il circo contemporaneo.
Particolarmente interessante anche il terzo progetto della trilogia We Art 3, la residenza di danza contemporanea che sarà ospitata tra fine novembre ed inizio dicembre al Teatro Civico di Schio e al Teatro Comunale di Vicenza, protagonista il duo EM+ | Emanuele Rosa & Maria Focaraccio con “AMƏN”, un lavoro selezionato nell’ambito di ResiDance – azione del Network Anticorpi XL, che prevede una restituzione finale mercoledì 6 dicembre alle 21.00 al Ridotto del Tcvi.
Il progetto presentato da EM+ | Emanuele Rosa & Maria Focaraccio, giovani danzautori forgiati dall’esperienza comune nel Junior Balletto di Toscana e da studi internazionali, segnalati nell’ultima edizione di Danza in Rete Festival dall’Artista in Rete Roberto Tedesco, è un lavoro di ricerca sulla questione del genere, fondante della loro poetica artistica. “AMƏN” lavora infatti sugli stereotipi e sulle rappresentazioni di genere, attraverso una ricerca fisica su gesti e pose considerate a livello sociale e culturale identificative del maschile e del femminile, con lo scopo di svelarne l’artificialità per poterle de-costruire. La parola ebraica amen (da cui il titolo) deriva dalla radice semitica “mn” con il senso di “essere saldo” e il significato di “essere sicuro, vero”. Ma come si relaziona il corpo alla verità? Che aspetto ha quando mente? Imita o è imitato? In che modo il corpo può performare la “mascolinità” o la “femminilità”? In che modo si relaziona il corpo ad incarnare certe posture, gesti o atteggiamenti? Può un corpo maschile muoversi al femminile e viceversa?
Sono queste le domande che segnano e guidano il percorso di ricerca dei due artisti, accompagnati dalle raffigurazioni nella storia dell’arte occidentale e nel mondo pubblicitario contemporaneo della “femminilità” e della “mascolinità”. Un duo alle prime luci del tramonto, dove il tramonto vuole essere una metafora della fine, simbolo dell’Occidente in declino con i suoi valori e costruzioni culturali, un epilogo che rappresenta il fallimento dei sistemi di pensiero binari, discriminatori nei confronti dell’eccezionalità e della differenza.
L’ingresso allo sharing del 6 dicembre è libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili; bisogna prenotarsi sul sito del teatro www.tcvi.it – sezione biglietteria online.
Durante la residenza We Art 3, Emanuele Rosa e Maria Focaraccio parteciperanno ad una lezione di Dance Well al Teatro Civico di Schio, incontrando la comunità di Dance Well, giovedì 23 novembre alle 17.30. I tutor della residenza sono Michele Mele, responsabile della programmazione e dei progetti danza di Operaestate Festival Veneto e Vanessa Gibin, già citata, mentre l’audience development, ovvero gli incontri dedicati agli spettatori appassionati di arti performative, un percorso di analisi, visione e restituzione, sarà curato da Michela Negro, danzatrice, insegnante e coreografa vicentina.