Oggi in Veneto per quanto riguarda il Covid si segnalano oltre mille nuovi contagi e in Italia 15 mila. Il presidente Zaia, eletto per la terza volta a settembre, ha annunciato una nuova conferenza stampa da Marghera domani alle 12:30. Intanto ha presentato la nuova giunta regionale a palazzo Balbi. “Già oggi il sistema sanitario Veneto è pronto ad attivare 1016 posti letto di terapia intensiva. Abbiamo a disposizione tutti i macchinari necessari, a cominciare dai respiratori automatici, e abbiamo un’autosufficienza media di otto mesi per tutti gli altri dispositivi come mascherine e guanti – ha spiegato -. Qualche difficoltà, avanti nel tempo, potrebbe esserci per i camici, ma ci stiamo lavorando. Sul fronte del personale, non ci sono problemi per quello infermieristico che, dopo le molte assunzioni fatte, è sufficiente, mentre preoccupa la carenza di medici. Un problema nazionale che viene da lontano. Per questo ho già chiesto al Ministro della Salute Speranza di attivare dei corsi rapidi di anestesia e rianimazione per medici di altre specialità. Oggi, sottolineo oggi perché nessuno ha la sfera di cristallo per prevedere cosa ci sarà domani, la curva dei contagi è in salita, ma non esiste alcuna emergenza ospedaliera. Oggi non ci sono le condizioni per ipotizzare un lock down in Veneto e continuiamo a lavorare perché non accada mai”.
“Un numero che va letto alla luce del fatto che in una sola notte si sono scaricati praticamente tutti i dati di Venezia dal 15 ottobre a oggi (circa 500 positività), per una variazione del sistema informatico di carico dei dati. L’aumento reale di oggi conferma quindi più o meno l’andamento dei giorni scorsi” ha aggiunto per quanto riguarda i nuovi contagi.
“Noi non siamo né ottimisti né catastrofisti e non ci muoviamo sulla base di opinioni, ma di dati scientifici – ha ribadito il Governatore – come quelli che stanno alla base del nuovo Piano di Salute Pubblica. Facciamo ormai 25-30 mila tamponi al giorno, dai quali emerge che il 96% delle persone positive non presenta sintomi e abbiamo 66 ricoveri in terapia intensiva su 494 posti strutturati, pronti ad arrivare a 1.016. Quindi al momento non esiste tensione sugli ospedali. E’ evidente che dobbiamo evitare a tutti i costi di raggiungere la fase 5, che significherebbe tensione elevatissima con il rischio di dover tagliare cure non Covid. Stiamo lavorando per questo, con una diagnostica sempre più affinata e diffusa, usando non solo i tamponi molecolari di prima generazione, ma sempre di più i tamponi rapidi sperimentati dal dottor Rigoli a Treviso e validati dal Centro di Riferimento Nazionale dello Spallanzani di Roma. Siamo pronti a usare i cosiddetti ‘mini tamponi’ mandando i nostri sanitari nelle scuole dove c’è bisogno di diagnosi per la presenza di una positività, mentre su un altro fronte si sta aprendo la prospettiva dei tamponi salivari”.
“Questo – ha detto Zaia – per ribadire che il Veneto è fin dall’inizio in prima fila per studiare e sperimentare tutte le novità nazionali e internazionali e che spesso siamo stati noi i precursori. A cominciare dal primo caso di Vò il 21 febbraio, a seguito del quale, sulla base del Piano di Salute Pubblica di allora, mi assunsi personalmente la responsabilità di decidere la chiusura del comune e l’effettuazione dei tamponi a tappeto. Allora – ha ricordato Zaia – ci fu chi arrivò ad accusarmi di danno erariale perché avrei usato male i soldi pubblici per fare una cosa inutile. Poco dopo, questo metodo divenne il faro della prevenzione in tutto il mondo, e lo è tuttora”.
“Lavoro, economia, occupazione e servizi sociali saranno, oltre alla sanità, la vera sfida per questa giunta. Una sfida che si compenetra tra i vari comparti e che significa sostegno alle imprese e alle famiglie. Non possiamo prescindere dal Covid che, oltre a impegnarci sul fronte sanitario, ci richiede un impegno senza precedenti per salvaguardare la produttività della nostra regione e il benessere delle nostre famiglie”.
Così Zaia ha poi presentato la nuova Giunta al Consiglio Regionale. “Fino all’inverno scorso il Veneto vantava una situazione che in Italia era seconda solo al Trentino-Alto Adige con il 6,6% di disoccupazione – ha sottolineato -. Oggi c’è molta inquietudine e paventiamo la perdita di 60.000 posti di lavoro. La natura stessa della nostra rete produttiva, fatta di piccole e medie imprese connotate da forti rapporti internazionali, ne esce penalizzata. Il turismo che è la prima voce del nostro bilancio regionale lamenterà circa il 60% di perdita. Il virus ci ha tirato il freno a mano e il nostro impegno sarà concentrato sulla necessità di ripartire. È una missione non facile ma ancora una volta il nostro lavoro dovrà essere valutato non sulle promesse ma sui fatti”.
“Inevitabilmente – ha aggiunto – questa sarà una legislatura sociale. È una connotazione fondamentale perché significherà aumentare ogni attenzione alla povertà, a quelle migliaia di persone che con fatica devono arrivare a fine mese. Vorrà dire procedere con interventi di ulteriore sostegno alle famiglie, al mondo della disabilità e dell’assistenza agli anziani sia in famiglia sia in struttura”. In questa direzione, il Presidente ha riservato alle IPAB una delle 9 proposte di legge presentate all’inizio della seduta.
Riguardo alla sanità veneta, il presidente Zaia ha sottolineato come è intenzione della Giunta continuare su un sempre maggior aggiornamento tecnologico delle strutture dotandole di attrezzature sia diagnostiche sia terapeutiche di ultima generazione, proseguendo parallelamente nella valorizzazione della medicina territoriale.
Passando a trattare delle grandi opere, ha aggiunto: “La linea di questa Giunta è quella di continuare le opere in cantiere. Non è poco se pensiamo solo alla Pedemontana di cui sarà finito anche il tratto fino a Bassano per metà novembre. È la più grande opera in corso al momento in Italia, 94 chilometri di superstrada per un valore di 2 miliardi di euro. Aggiungo che noi siamo anche per il completamento della TAV. La ripartizione del Recovery Fund potrebbe essere impiegata per questo come per l’Ospedale di Padova”.
“Il Mose è una partita da continuare ad affrontare – ha anche sottolineato – e se parliamo di grandi navi e Venezia, questa giunta dice che devono essere escluse dalla Giudecca e dal Bacino di San Marco. C’è il progetto che porta ancora i nomi di Clini e Passera per farle transitare sul Canale dei Petroli, si decida in questa direzione. Qualcuno sostiene che non dovrebbero proprio entrare nella Laguna ma non siamo d’accordo perché significherebbe rinunciare completamente alla croceristica ed è un danno impensabile”.
“Per quanto riguarda l’ambiente – ha aggiunto ancora – le sfide sono molte e continueremo ad affrontarle con il senso di responsabilità già dimostrato in questi anni. Penso ai Pfas, vicenda, in cui, nonostante continuino a non mancare le proteste siamo stati gli unici a prendere di petto il problema e i primi a fissare dei limiti. L’ambiente ci chiamerà a estendere il campo anche sul tema dell’economia circolare”.
Concludendo il Presidente Zaia ha anche annunciato che dopo le candidature coronate dal successo per i Mondiali di Sci 2021 e le Olimpiadi Invernali 2026, nei prossimi anni potranno esserne presentate altre ad eventi di rilevanza internazionale.