Il presidente della Regione Veneto, il leghista Luca Zaia punta al mandato quater: un quarto mandato consecutivo, dopo le elezioni da lui vinte nel 2010, nel 2015 e nel 2020. Appena ieri il governatore ha dichiarato al Corriere della Sera: “Qualcuno, anche con responsabilità politiche, sostiene che la rielezione di sindaci e governatori rischia di creare eccessive concentrazioni di potere. A me sembra che questo sia dare degli idioti a cittadini ed elettori.
Ma come? Gli unici mandati che hanno un tetto, sono proprio quelli assegnati direttamente dai cittadini: sindaci e governatori. Sarà che io sono sempre stato eletto direttamente, ma ragionamenti come questi, proprio non li capisco”, ha aggiunto.
Sull’eventualità del Zaia Quater, oggi la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin, invece ricorda le sue parole di qualche anno fa, quando criticava i pentastellati sul limite di due mandati, richiamando una legge regionale veneta che lo stabilisce dal 2015 (e per la quale il prossimo, eventualmente, sarebbe il “terzo” mandato consecutivo per lui).
“Oggi – ha detto la Baldin – chiede di candidarsi per un quarto mandato da presidente della Regione, unico caso in Italia, utilizzando un’argomentazione ai confini del ridicolo. Il presidente dice infatti che il limite avrebbe senso se valesse anche per i consiglieri regionali, ma così non è. Peccato che quel limite è stato abolito in Consiglio regionale, tra l’altro ancora prima di essere applicato, proprio dalla maggioranza di Zaia”.
La capogruppo del M5S in Consiglio regionale del Veneto aggiunge: “Nel 2018, pochi mesi prima che la sua maggioranza lo abolisse, Zaia si vantava di aver introdotto per primo il tetto dei due mandati per i consiglieri regionali e gli assessori, oltre che per il presidente. Lo prevedeva una legge regionale del 2012, a valere dal 2015, che di fatto non è mai stata applicata prima di essere abolita. Altroché maestro dei Cinque Stelle, come provava a definirsi nel 2018: oggi, cinque anni dopo, il Movimento resta l’unica forza politica ad applicare il limite dei due mandati, mentre Zaia si smentisce clamorosamente”.
Secondo la Consigliera regionale, si tratta di “un voltafaccia bello e buono, che si spiega soltanto perché evidentemente Zaia ora vede come sua unica prospettiva politica il quarto mandato in Regione. Un’ipotesi inquietante per la qualità della nostra democrazia, visto che già oggi il Veneto rappresenta un’anomalia a livello nazionale: siamo l’unica Regione con un presidente al terzo mandato. Il Ventennio di Zaia? Anche no.
Se ci tiene al Veneto – conclude Baldin – faccia altre scelte. Può trovare tanti modi e altri incarichi per proseguire il suo impegno politico al servizio dei veneti”.