Zaia revoca il dirigente taglia-sprechi, Il Fatto: rimosso Costantino Gallo che fece risparmiare 800 milioni di euro

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Quell’esperto è troppo esperto. Rimosso. Un dirigente sanitario della Regione Veneto, meritevole di aver fatto risparmiare all’ente 800 milioni di euro, bloccando il costosissimo project financing del Centro Protonico di Mestre, è al centro di un pasticcio istituzionale imbarazzante per la giunta di Luca Zaia. L’assessore alla Sanità, Luca Coletto, ha nominato il dottor Costantino Gallo nella commissione Crite che si occupa di investimenti in tecnologia ed edilizia, nonché di acquisti di macchinari, impianti e attrezzature degli ospedali.
Ma dopo pochi giorni Zaia ha azzerato l’incarico. “Non voglio persone di nomina politica in quelle commissioni, ma soltanto tecnici“, si giustifica Zaia con Il Fatto Quotidiano. Ma è smentito da tre precedenti e analoghe nomine della sua giunta.

La Crite è una commissione cruciale. Grazie ad Azienda Zero centralizza gli acquisti della Sanità. Il 26 marzo, su relazione di Coletto, la giunta approva la delibera 370 che indica in 12 persone i componenti: oltre al direttore generale, Domenico Mantoan, otto direttori di servizi sanitari e tre esperti, di cui uno di nomina dell’assessore. Il 9 aprile Coletto indica il dottor Gallo (responsabile di Progetti e Ricerca Clinica dell’azienda ospedaliera di Padova) e ne informa Mantoan.

Gallo è un dirigente scrupoloso che nel 2011 sottoscrisse la relazione che azzerò il progetto del Centro protonico, considerato antieconomico (prevedeva 4 mila pazienti, un numero irrealistico) con 149 milioni di euro di investimenti privati e 738 milioni di euro di rimborsi in 19 anni da parte di Usl Venezia e Regione. L’assessore non si era preoccupato che Gallo avesse poi fatto una causa alla Regione (chiusa con una transazione di 100 mila euro a suo favore) per essere stato discriminato.

La sua nomina ha retto fino al 17 aprile quando Zaia ha portato in giunta la delibera 522 che ha messo nelle mani del direttore generale tutti gli appalti sopra i 200 mila euro ed eliminato l’esperto dalla composizione della Crite. Il dottor Gallo ha scritto a Zaia sottolineando che la revoca è intervenuta “senza nessuna esplicita motivazione“. E ricorda di aver fatto nascere la Commissione Crite che dal 2008 al 2010 “ha permesso alla Regione Veneto risparmi di 52,5 milioni di euro in acquisizioni di apparecchiature“.

Zaia fa il virtuoso. “C’erano pacchi di delibere quel giorno in giunta e non ci siamo accorti che nella Crite era inserito un componente di nomina politica…“. E allora? “Io sono da sempre contrario alle nomine politiche in commissioni che si occupano di acquisti e valutazioni tecniche. Altrimenti finisce come con il Mose. Quando ce ne siamo accorti la seconda delibera ha ripristinato la situazione“. E l’escluso? “Neanche so chi sia. Che l’assessore lo avesse già nominato lo apprendo ora“.

Peccato che gli archivi smentiscano la differenziazione tra livello politico e tecnico. Almeno per la giunta Zaia. Nel 2008 il governatore Giancarlo Galan, poi arrestato per il Mose, creando la Crite, aveva individuato solo componenti tecnici. Per tre volte, invece, la giunta Zaia ha inserito “un esperto indicato dall’assessore alla Sanità” (delibere 2353 del 29 dicembre 2011, 3957 del 18 giugno 2013 e 767 del 27 maggio 2014). Quella figura non risulta, invece, nella delibera 136 del 2016. Ma rispunta nella delibera 370 del 2018, salvo sparire di nuovo e frettolosamente. Un mistero buffo.

di Giuseppe Pietrobelli, da Il Fatto Quotidiano