Intesa chiamata in causa da responsabile civile nel crac BPVi, assolti vertici di Banca Etruria, banca del nord est: lo Zanettin pensiero

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Pierantonio Zanettin di fronte al tribunale di Vicenza
L'avv. on. Pierantonio Zanettin di fronte al tribunale di Vicenza

ViPiù ha voluto intervistare l’onorevole vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin, unico componente vicentino dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, per raccogliere il suo pensiero su una possibile nuova banca del nord est , su cui stava per inviarci una riflessione (qui le altre prese di posizione fin qui raccolte, ndr).

Ne abbiamo approfittato, quindi, per raccogliere i suoi commenti, anche da legale, sulla chiamata in causa di Intesa come responsabile civile per gli effetti del crac della Banca Popolare di Vicenza e sui suoi possibili effetti, se accolta definitivamente, per i risparmiatori truffati dalle banche venete e sulle assoluzione di gran parte dei vertici  della Banca Popolare dell’Etruria nel processo per il suo flop, vicenda di fatto connessa con la storia della BPVi.

Banca Intesa responsabile civile per BPVi

Il Tribunale di Vicenza, nel processo stralcio contro Samuele Sorato, ex ad e direttore generale della BPVi, pochi giorni fa ha autorizzato, a differenza del collegio che ha giudicato gli altri sei imputati, Gianni Zonin incluso, la citazione di Banca Intesa Sanpaolo quale responsabile civile nel processo penale in corso.

On. Zanettin, a suo giudizio, che effetti concreti potrà avere questa decisione?

Intesa Sanpaolo chiamata a "rispondere" dei debiti di BPVi e Veneto Banca?
Intesa Sanpaolo chiamata a “rispondere” dei debiti di BPVi e Veneto Banca?

Certamente quella del collegio presieduto dal giudice Chiara Cuzzi è una decisione clamorosa, che contraddice quanto negli anni scorsi stabilito dallo stesso Tribunale, nel processo contro Gianni Zonin, e dal Tribunale di Treviso, che sta giudicando Vincenzo Consoli dopo che quello di Roma, proprio dopo la dura “reazione” dei legali di Intesa contro analoga richiesta aveva rinviato gli atti a… Treviso da cui anni prima li aveva ricevuti.

Le parti civili costituite possono stavolta davvero sperare di trovare una controparte capiente in grado di soddisfare gli obblighi risarcitori.

La decisione del Tribunale di Vicenza peraltro fa il paio con un’altra importante decisione, stavolta del Tribunale di Firenze, che ha rimesso alla Corte Costituzionale la legge sulla liquidazione coatta amministrativa delle banche venete, con particolare riguardo al trattamento deteriore dei crediti risarcitori e restitutori per il misselling.

Si aprono quindi impreviste prospettive di risarcimento per le parti civili, anche se la reazione di Banca Intesa, convocata per l’udienza del 10 novembre, posso immaginare sarà molto energica, e quindi non si può dire come finirà.

Assoluzioni Banca Etruria

Nel frattempo il Tribunale di Arezzo ha invece assolto i vertici di Banca Etruria per il crac di quell’istituto di credito.

Secondo lei, on. Zanettin, quella sentenza, peraltro molto criticata dai risparmiatori, potrà avere effetti anche sui processi delle Popolari venete?

Ex Banca Etruria
Ex Banca Etruria

Non saprei rispondere a questa domanda. Da avvocato direi che bisogna prima leggere le motivazioni e capire se gli argomenti giuridici, su cui si fonda, possono trovare applicazione anche nei processi di Vicenza e Treviso. É quindi meglio per ora sospendere i giudizio.

Va, peraltro, ricordato che nel 2019 erano stati condannati per la stessa fattispecie di reato, ma con il rito abbreviato, altri quattro coimputati,  tra cui l’ex presidente Giuseppe Fornasari e l’ex direttore generale Luca Bronchi.

Probabilmente siamo in presenza di un contrasto tra giudicati, effetto dei diversi riti, per cui hanno optato i coimputati.

Dovremo quindi attendere i successivi gradi di giudizio per avere un quadro più chiaro della situazione.

Nuova grande banca del nord est

Un possibile nucleo di una nuova banca del Nord est
Un possibile nucleo di una nuova banca del Nord est

Dopo i  crac della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca si sente la mancanza  di un istituto di credito a livello regionale in grado di supportare il ricco e dinamico tessuto produttivo del nord est.

On. Zalettin lei ritiene sia possibile che la politica veneta si possa far promotrice o, meglio  suggeritrice di una iniziativa in tal senso che dovrebbe coinvolgere le banche ancora operanti sul territorio e ultimamente molto attive per una serie di accorpamenti, specialmente nel mondo delle BCC?

Personalmente la giudico una ipotesi suggestiva, ma di difficile realizzazione.

Invero le banche, come qualsiasi altra impresa, almeno a mio giudizio, non si possono costruire in vitro, su input politico, ma devono nascere da spontanee iniziative degli investitori.

Dubito però che oggi taluno pensi di lanciarsi in una impresa di siffatta natura, dopo quanto accaduto alle nostre due popolari.

Va peraltro considerato il quadro regolatorio generale.

La BCE ha le idee chiare: poche grandi banche a carattere nazionale, in competizione tra loro, con patrimoni in grado di reggere agli scenari avversi, e banche locali a supporto dei territori.

Non c’è realisticamente spazio per istituti di medie dimensioni.

Quelli attualmente esistenti sono destinati ad essere, nei prossimi anni, tutti assorbiti nel  risiko bancario.

In questo quadro va osservato ed apprezzato il consolidamento in atto tra le Banche  di Credito Cooperativo, che stanno acquisendo  dimensioni e strutture, in grado di renderle davvero banche di territorio.

La speranza è che si possa costituire in tempi rapidi una realtà bancaria idonea a supportare adeguatamente  le famiglie ed  il tessuto produttivo provinciale, costituito per la maggior parte di piccole e medie imprese.

Il sogno di Zanettin

Uffici a piano terra di palazzo Thiene, ex filiale centrale BPVi
Uffici a piano terra di palazzo Thiene, ex filiale centrale BPVi

Mi permetta, direttore, di aggiungere, in conclusione, una mia suggestione. Mi piacerebbe pensare che questa nuova realtà avesse il coraggio di acquisire  in locazione dal Comune di Vicenza i locali di palazzo Thiene, ex sede della Popolare di Vicenza, destinandoli alla propria agenzia n. 1 e riaprendoli alla clientela di Vicenza.

Sarebbe un atto altamente simbolico, una sorta di passaggio di testimone, con quella che è stata per oltre 150 anni la banca cooperativa  dei vicentini e che il destino avverso ha cancellato.

Il ritorno di immagine e di fiducia per la città sarebbe immenso.

Chissà se qualcuno in questi mesi ci ha pensato.

Insomma, per l’on. Pierantonio Zanettin, la nostra proposta, certamente provocatoria, di lavorare per una nuova grande banca del nord est, accentuando gli accorpamenti in corso, è poco “realistica”, ma la sua stesa “suggestione” di un’agenzia n. 1 di una realtà che risponda di più alle esigenze locali parrebbe indicare che la strada per portare avanti la nostra provocazione sarebbe difficile da costruire ma non impossibile.

Se le realtà economiche (e politiche) venete finalmente rialzassero la testa, non solo a parole.


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