Zanettin: le Cayman collegano il caso Sga, Veneto Banka e Tranzit alla “vendita” di Bim ad Attestor a 525 mln meno che a D’Aguì

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Pierantonio Zanettin presenta interrogazione su Veneto Banka, Sga e Tranzit
Pierantonio Zanettin presenta interrogazione su Veneto Banka, Sga e Tranzit

Prosegue la lunga inchiesta iniziata, condotta e ancora in corso da parte di VicenzaPiù.com e rilanciata dai media albanesi e ora anche alla Camera dall’on. Zanettin sulle presunte prevaricazioni, da noi segnalate fin dal 1° aprile 2019, ai danni di ex clienti albanesi di Veneto Banka Sh. A. i cui debiti sono stati, più o meno correttamente, portati a sofferenza all’atto della sua incorporazione in Intesa Sanpaolo Banka, grazie al famigerato decreto legge n. 99 del 25 giugno 2017 che permetteva a Intesa Sanpaolo di acquistare per un euro la parte buona delle due banche venete,

Questi debiti (inizialmente per 25 milioni di euro, poi probabilmente arrivati a 75 per le consistenti retrocessioni da Intesa Sanpaolo Banka di crediti inizialmente in bonis)  sarebbero stati trasferiti a Veneto Banca in Lca in contrasto con la legge albanese e con i contratti di finanziamento sottoscritti (che non consentirebbero il trasferimento di ipoteche a soggetti diversi dal creditore iniziale) e, quindi, girati alla Sga spa, società al 100% dello Stato italiano, per l’esattezza del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze), che, insieme a quelli ricevuti di sponda da Intesa Sanpaolo Banka, li ha dati in gestione alla Tranzit Sh. P.K., con sede alle Cayman e con proprietà fitta di incroci russo-americani.

Dopo che la procura e l’ombusdman dell’Albania hanno acceso i fari sugli Npl di Veneto Banka tra Intesa, Sga e la Tranzit delle Cayman e dopo che, in data 20 maggio, il presidente della Repubblica di Albania Ilir Meta tramite il Segretario Generale della Presidenza Ornela Zonja ha inviato una lettera ufficiale di “sensibilizzazione” sul caso ai vertici dello stato, la vicenda Sga – Veneto Banka – Tranzit è sbarcata alla Camera dei deputati italiana grazie a un’interrogazione da noi anticipata e protocollata (qui la versione ufficiale) a firma di Pierantonio Zanettin, da quattro legislature parlamentare vicentino di Forza Italia e l’avvocato che, peraltro, fino al 2018 è stato membro del CSMConsiglio Superiore della Magistratura, l’organo di governo autonomo del magistratura italiana.

Onorevole Zanettin, registriamo un suo particolare attivismo sulle questioni bancarie

Pur da componente della Commissione Giustizia, essendo  deputato,  eletto nel collegio uninominale di Vicenza, ritengo doveroso seguire con attenzione la materia bancaria.
Lo sto facendo soprattutto con riferimento al Fondo Indennizzo Risparmiatori.
Se fosse possibile metterei volentieri a disposizione la mia esperienza, anche da ex socio della BPVi e da conoscitore del “territorio” delle due ex Popolari venete, nella nuova commissione parlamentare di inchiesta sui crack bancari.

Mi ha, quindi, incuriosito la inchiesta di VicenzaPiu.com su Veneto Banka e Tranzit e per questo ho presentato una interrogazione al MEF.

La nostra inchiesta sta suscitando grande interesse in Albania e, come ha visto, si è mosso anche il Presidente della Repubblica.

Ho presentato questa interrogazione al Ministro Tria proprio per cercare di fare luce su una vicenda, che presenta taluni aspetti di opacità, che la vostra inchiesta ha evidenziato.

Credo che in materie così delicate devono essere garantite massima trasparenza e legalità.

Questa vicenda, tra l’altro, mi ha ricordato un episodio del passato, che probabilmente meriterebbe di essere meglio approfondito.

A cosa si riferisce on. Zanettin?

Nell’agosto del 2014 Veneto Banca accettava la proposta di acquisto di BIM, avanzata da una cordata costituita da Piertro D’Aguì, alla quale partecipavano, fra gli altri, Luca Cordero di Montezemolo e Carlo De Benedetti. Nel giugno del 2015 la Bce, ha negato l’autorizzazione per questa operazione, adducendo mancati requisiti di onorabilità di D’Aguì. Il prezzo offerto per il 100% di BIM  era di circa 550 milioni, un importo che, capitalizzando l’istituto di Montebelluna, forse avrebbe cambiato gli scenari drammatici successivi.

Un anno fa i liquidatori, ma la vendita si è svolta sotto il controllo di Bankitalia, hanno ceduto la BIM al veicolo Trinity Investments Charitable, che fa capo al fondo Attestor Capital Ltd, ad euro 0,2 per azione a fronte dei 3,30 euro offerti a suo tempo da D’agui.
Aldilà della grave perdita registrata per la banca e i suoi soci, ergo i risparmiatori, tenuto conto che l’incasso è stato di soli 25 milioni di euro, mi chiedo se il fondo Attestor, che ha sede alle Isole Cayman, può davvero vantare  requisiti reputazionali migliori della cordata precedente.

Anche la Tranzit ha sede nelle isole Cayman

Appunto. Per questo trovo  una certa analogia tra le due vicende. Non a caso ho chiesto al MEF quali requisiti reputazionali ha presentato la Tranzit a SGA. Mi piacerebbe capire sul piano della onorabilità bancaria come vengono valutati operatori finanziari, che hanno sede in certi paradisi fiscali.

Forse, allora, on. Zanettin domanda dovrebbe porla a Bankitalia

Io, come parlamentare le domande posso rivolgerle solo al Governo, da cui, come noto, dipende SGA. Tuttavia pare evidente che in materia le autorità di controllo  continuano a godere di una discrezionalità, che rasenta l’arbitrio.

Quando il MEF risponderà alla sua interrogazione?

Non è possibile per ora fare previsioni, dipende dal calendario dei lavori della Camera dei Deputati e dalla disponibilità del Governo.

Per parte mia tenterò di  inserire l’interrogazione in una seduta di question time in tempi accettabili.