“Forse la cosa più importante, quella che ha un po’ disarticolato la mafia, è appunto il sequestro dei patrimoni mafiosi”. Queste le parole del senatore vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin, membro della Commissione parlamentare antimafia, durante il suo intervento alla tavola rotonda “Le mafie: storia, leggi, commissione antimafia, ritardi della regione” organizzata da VicenzaPiù al Bar Minerva venerdì della settimana scorsa.
Zanettin ha illustrato il funzionamento della Commissione, affermando che è “una commissione che istituita ormai da tante legislature, praticamente è quasi una commissione permanente e che si occupa appunto di tutte le sfaccettature del fenomeno mafioso”. Il senatore ci ha tenuto a sottolineare come la Commissione non si limiti a trattare esclusivamente le vicende più appariscenti e mediatizzate, ma si occupi anche di quelle questioni meno note che, tuttavia, incidono profondamente sul tessuto istituzionale e sociale del Paese.
Zanettin ha poi spiegato l’importanza del lavoro svolto dai comitati interni e proprio in questa occasione ha il ruolo importante di figure come Eric Pretto, deputato della Lega, che presiede il comitato sui beni confiscati. Zanettin ha spiegato: “La commissione si articola sia nella commissione plenaria, sia nei comitati” anche se il lavoro viene svolto molto di più agilmente nei comitati, ha sottolineato, evidenziando così la necessità di approfondire ogni aspetto del fenomeno mafioso attraverso un’analisi mirata e specialistica.
Zanettin ha poi raccontato quali sono i suoi principali interessi nella commissione bicamerale d’inchiesta sul fenomeno delle mafie, mettendo in luce la natura giudiziaria e giuridica del suo interesse. Zanettin ha ricordato come la lotta contro le mafie coinvolga anche importanti depistaggi e casi oscuri, citando in particolare il processo per la morte di Borsellino che vide coinvolto il pentito Scarantino “che però si è rivelato totalmente un depistaggio” ha dichiarato. Il senatore ha inoltre evidenziato le difficoltà nell’approfondire le vicende legate alle intercettazioni e ai depistaggi, aggiungendo: “sono materie spinosissime, complicatissime, sulle quali è difficile dire le cose come stanno fino in fondo”, lasciando intendere quanto restino ancora numerosi nodi irrisolti.
Infine, Zanettin ha condiviso un pensiero toccante, quando ha citato il forte impatto emotivo provato ogni volta che passa davanti al luogo della strage di Capaci: “Quando si percorre l’autostrada da Palermo e si arriva al punto in cui Falcone è saltato in aria, è un momento che colpisce sempre”.