Dopo il nostro articolo del 27 luglio “Barbagallo bifronte, last news: il 19 febbraio 2014 incontrò Zonin e Trinca in Bankitalia per ‘Veneto Banca in BPVi subito!’, in audizione negò“, a oggi rilanciato solo da CityNews, l’onorevole vicentino di Forza Italia, l’avv. Pierantonio Zanettin, ha presentato oggi un’interpellanza al Ministro dell’Economia e delle Finanza, Giovanni Tria (che potete scaricare qui e leggere in fondo*) accompagnandola con una nota all’agenzia di stampa Public Policy che pubblchiamo integralmente, condividendo nota e interpellanza.
“Appaiono sorprendenti – inizia Pierantonio Zanettin – i più recenti sviluppi della inchiesta sul crac di Veneto Banca. Il sostituto procuratore della Repubblica di Treviso, titolare dell’inchiesta, ha chiesto l’archiviazione dell’azione penale nei confronti di tutti i consiglieri di amministrazione e dirigenti, ad eccezione dell’amministratore delegato Vincenzo Consoli, che ha visto comunque largamente ridimensionati i capi di imputazione.
Si ha l’impressione che l’istituto di credito di Montebelluna sia stato vittima sacrificale di decisioni sbagliate”.
“In questi giorni, tra l’altro – prosegue il parlamentare di Forza Italia –, il sito di informazione on line, VicenzaPiu.com, ha pubblicato stralci virgolettati della registrazione di una conversazione, avvenuta in un incontro presso la sede di Bankitalia, in data 19 Febbraio 2014, in cui il responsabile della vigilanza dott. Carmelo Barbagallo “suggeriva” una fusione di Veneto Banca con Banca Popolare di Vicenza, circostanza, questa, sempre negata dal dirigente, anche in sede di audizione presso la commissione parlamentare di inchiesta“.
“A fronte di quanto sta emergendo sui diversi fronti – aggiunge l’on. Zanettin –, il Fondo Indennizzo Risparmiatori, previsto dalla ultima legge di bilancio, che prevede un ristoro, alle sole persone fisiche, nella misura del 30 per cento del prezzo di carico delle azioni, appare del tutto inadeguato ed ingiusto.
Veneto Banca era una banca sostanzialmente sana, che scelte politiche errate, hanno portato al crac. Di conseguenza i risparmiatori, senza eccezioni di sorta, persone fisiche o giuridiche, sono vittime incolpevoli e meritano un ristoro completo, e non solo parziale, delle perdite subite“.
“Ho presentato pertanto oggi – conclude l’on. Pierantonio Zanettin – una interpellanza al Ministro Tria invitando il Governo ad assumere iniziative, per garantire agli azionisti ed obbligazionisti di Veneto Banca l’integrale ristoro del danno patrimoniale subito“.
L’interpellanza presentata dall’On. PIERANTONIO ZANETTIN il 01/08/2019 10:24
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell’Economia e delle finanze – Per sapere – premesso che:
Interpellanza
al Ministro dell’Economia e delle Finanze
Appaiono sorprendenti i più recenti sviluppi della inchiesta su crac di Veneto Banca.
Il sostituto procuratore della Repubblica di Treviso, titolare dell’inchiesta, dott. De Bortoli ha chiesto l’archiviazione dell’azione penale nei confronti di tuttii consiglieri di amministrazione e dirigenti, ad eccezione dell’amministratore delegato Consoli, che ha visto comunque largamente ridimensionati i capi di imputazione.
Si ha l’impressione che l’istituto di credito di Montebelluna sia stato vittima sacrificale di decisioni sbagliate.
In questi giorni, tra l’altro, il sito di informazione on line, VICENZAPiu.com, ha pubblicato stralci virgolettati della registrazione di una conversazione, avvenuta in un incontro presso la sede di Bankitalia, in data 19 Febbraio 2014, in cui il responsabile della vigilanza dott. Barbagallo “suggeriva” una fusione di Veneto Banca con Banca Popolare di Vicenza, circostanza, questa, sempre negata dal dirigente, anche in sede di audizione presso la commissione parlamentare di inchiesta.
La fusione non ebbe luogo per la contrarietà del CdA di Veneto Banca a “consegnarsi” alla governance di Banca Popolare di Vicenza.
A fronte di quanto sta emergendo sui diversi fronti, il Fondo di Indennizzo, previsto dalla ultima legge di bilancio, che prevede un ristoro, alle sole persone fisiche, nella misura del 30 per cento del prezzo di carico delle azioni, appare del tutto inadeguato ed ingiusto.
Veneto Banca era una banca sostanzialmente sana, che scelte politiche errate, compreso l’obbligo di trasformazione in spa in 18 mesi, hanno portato al crac.
La storia delle banche popolari venete va quindi riscritta.
Di conseguenza i risparmiatori, senza eccezioni di sorta, persone fisiche o giuridiche, sono vittime incolpevoli e, se troveranno ulteriore conferma le risultanze delle diverse inchieste citate, meritano un ristoro completo, e non solo parziale, delle perdite subite.
Per sapere
Quali iniziative intenda assumere il Governo, alla luce degli sviluppi delle inchieste sopra citare, per garantire agli azionisti ed obbligazionisti di Veneto Banca l’integrale ristoro del danno patrimoniale subito.
Presentatore
On. PIERANTONIO ZANETTIN
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