«Legalità, democrazia e giustizia. Questi i valori che il Presidente della Repubblica italiana deve incarnare». Non ha dubbi il consigliere regionale Andrea Zanoni, all’indomani della posizione favorevole del Presidente del Veneto, su Berlusconi, possibile candidato di centrodestra, all’elezione della massima carica dello Stato. Anzi, alza la voce e parafrasando Crozza dichiara: «Zaia ci ragioni sopra. Non ci meritiamo un Presidente della Repubblica condannato in via definitiva per frode fiscale e con mille guai giudiziari».
È certo che il Pd, partito di Zanoni, che pure si trova in coalizione di Governo con il leader di Forza Italia, non gradisca la presenza di Berlusconi nel perimetro dei papabili per l’alto scranno istituzionale. Ciò è evidente e confortato anche da una lunga storia di rivalità politiche. E poi, se non soprattutto, la non più immacolata fedina penale del Cavaliere stride con il ruolo di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, ruolo che spetta al Presidente della Repubblica, colui che, ricorda il dem Zanoni, «è la stessa persona che definiva i giudici delle persone “mentalmente disturbate”».
A torto o a ragione, la riflessione ad alta voce del consigliere veneto è chiara e con una lieve patina di imparzialità. L’accorato appello alla «civica opportunità», da lui rivolto a Zaia, non è ordinaria interlocuzione politica, ma un invito perentorio diretto ad un presidente di Regione «che rappresenta tutti suoi cittadini, non solo i suoi elettori, e quindi non può pensare di votare un pregiudicato semplicemente per ragioni di Bandiera».
«Correggere il tiro dicendo che voterà qualunque candidato proposto dalla sua coalizione è un modo pilatesco di affrontare la questione» dice Zanoni a Zaia invitandolo a «ragionarci sopra!»